Mi chiamo Agnese, mi occupo della produzione artigianale di alimenti senza glutine e per intolleranti: pasticceria e panificazione.

Il mio è un piccolo laboratorio, ma in questi giorni sento su di me una grande responsabilità: quella di garantire prodotti freschi (specialmente il pane) agli intolleranti e celiaci che risiedono nei paesi limitrofi, alle mense dei pensionati, e delle strutture mediche. 

Non posso permettermi di ammalarmi, non posso chiudere, non potrei perdonarmelo.

In questi giorni i ritmi, specialmente degli operatori sanitari, sono diventati frenetici, l'ansia inizia a crescere, spero che il fatto di poter "staccare" e poter mangiare del cibo artigianale non industriale possa aiutare a recuperare meglio le forze e il sorriso. Con questo spirito, ho deciso di dedicare un piccolo omaggio ai nostri nuovi eroi in camice e mascherina e se vogliono, tra un turno e l'altro se riescono a scappare da me in laboratorio, un dolcino al volo lo offro io volentieri.

Sempre.

Fino a cessata emergenza.

Un briciolo di quella normalità, almeno nella coccola di un dolce, in un momento in cui anche il contatto umano è forzatamente limitato. Ho appeso un foglio con piccoli talloncini da strappare con su scritto "abbracci", i bambini strappano un foglietto mi guardano e sorridono. 

Questa è la forza che mi porta a superare ogni mia sana paura, ogni mia ansia.

Sono anch'io celiaca, so cosa significa fare parte di una minoranza. "Oggi chi rischia la vita a causa del Coronavirus è proprio una minoranza: in particolare gli immunodepressi e gli anziani che soffrono di altre patologie.

Ecco perché tutti noi, che questa volta siamo maggioranza, dobbiamo tutelare queste categorie modificando alcune piccole nostre routine.