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Ho tanti ricordi legati alla scarcella: mi ricordo che mia nonna paterna ne preparava a decine, d’altra parte siamo tanti nipoti e ognuno di noi doveva averne una! Ne preparava di ogni forma: la colombina, il cestino intrecciato, il tarallo, l’asinello, la pupa incinta.. E poi tanti taralli, fatti sempre con questo impasto ma senza l’uovo sodo, spolverizzati di zucchero e che il nonno intingeva nel vino rosso.
Quella che vi propongo oggi è proprio la ricetta della nonna Rosaria (grazie a mia zia Anna che l’ha conservata)
PROCEDIMENTO
Disponi la farina a fontana su di una spianatoia, avendo cura di mescolarla per bene col lievito.
Tutte le mancinità
vegetariano, no crostacei, no soia, no pesce, no guscio, poco sodio
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Per metà pugliese e per metà lucana, ho sviluppato la mia passione per la cucina guardando le mie nonne. La cucina che prediligo è quella...
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