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E' arrivato finalmente in tutte le librerie d'Italia "Erbee spontanee", l'ultimo libro mancino edito da Feltrinelli/Gribaudo scritto a sei mani dalla nostra Lorenza Dadduzio, direttore creativo di cucinaMancinainsieme a Carlo MininniMassimiliano Renna, ricercatori universitari specializzati in erbe selvatiche che collaborano con ISPA CNR.

E' un vero e proprio vademecum che contiene ben 74 specie di selvatiche selezionate, con le schede di approfondimento delle erbe più utilizzate e ben 60 ricette realizzate da 28 tra chef e blogger mancini, per poter portare a tavola il gusto e il brio delle spontanee in tutte le stagioni. 

Le erbe spontanee sono una vera e propria risorsa che Madre Natura dona a chi sa accostarvisi con curiosità e rispetto: arricchiscono le nostre tavole di sapori nuovi e arcaici allo stesso tempo, inondano il palato e tutti i sensi di una sorprendente e autentica pienezza, oltre a supportare il nostro organismo con preziosissimi nutrienti.

In questo libro ti porteremo per mano nel mondo delle piante spontanee commestibili, aiutandoti a conoscere e ri-conoscere le erbe, i fiori, le bacche, i semi, i frutti, le radici, i bulbi e i tuberi che i nostri nonni raccoglievano per placare la fame e che potrai portare a tavola nella stagione più giusta, scoprendo quali parti sia meglio raccogliere e quali sia preferibile consumare crude o cotte.

Se chiudi gli occhi e provi ad immaginare un campo incolto scaldato dai primi raggi di sole a primavera, cosa ti viene in mente? Sappiamo che stai già sorridendo, stupito di così tante varietà e colori, piacevolmente smarrito difronte a tutte quelle erbe di cui vorresti conoscere il nome e il sapore, mentre ti chiedi cosa sia commestibile e cosa no. Adesso moltiplica la dimensione di questo campo per tutti i campi presenti sulla faccia della Terra e poi prova ad indovinare: quante sono le piante che oggi coprono il 95% del fabbisogno nutritivo mondiale? Appena una trentina. E tutto il resto del patrimonio vegetale commestibile?

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Di tutto il patrimonio floristico selvatico, abbiamo selezionato 74 specie, le abbiamo illustrate ed organizzate in "comitive" in base alla morfologia e ai sapori da crude e da cotte: le amare, le sapide, le piccanti, le dolci/acidule, le aromatiche, le "underground" (bulbi, radici e tuberi), i semi/frutti/bacche, i fiori e le superfood, ovvero le selvatiche dai più spiccati "poteri alimentari".

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Troverai le schede di approfondimento dedicate alle selvatiche più utilizzate nelle ricette e le tecniche di base per conservare le erbe.

 

 

Inoltre, scorrendo occhi, dita e naso tra le pagine di questo libro, scoprirai che le selvatiche non sono solo un ingrediente per arricchire i tuoi piatti e bilanciare la tua alimentazione, ma aprono le porte ad un universo totalizzante di benessere in cui immergersi a 360°, attraverso il quale riconnetterci con l'ecosistema a cui apparteniamo e con la nostra più profonda identità, a partire dalla ricerca e riconoscimento delle spontanee in spazi naturali incontaminati, fino al rituale rispettoso della raccolta, pulizia e preparazione di questi straordinari doni di Madre Natura.

 

Il nostro sarà un cammino a ritroso nel tempo piuttosto nello spazio: non troverai infatti nè riferimenti a cortecce, muschi o licheni, nè storie mitologiche e ricette dai sapori esotici. Ti porteremo invece a ritrovare l’autenticità e la sorprendente intensità dei sapori semplici che arricchivano le tavole frugali dei nostri antenati, grazie a ricette rivisitate a modo nostro, con un pizzico di creatività e mancinità, preparate con quelle piante spontanee che magari sono sempre state le tue sconosciute vicine di casa.

Tra queste pagine mancine troverai infine oltre 60 ricette arricchite da curiosità, approfondimenti nutrizionali e piccoli racconti sulla "memoria delle papille" legata agli ingredienti selvatici delle ricette stesse, oltre ai nostri preziosissimi simboli delle "mancinità" che aiutano chi mangia differente a sapere sempre quando il piatto è senza glutine/lattosio/frutta a guscio, con pochi zuccheri, grassi, sodio o ricca in proteine vegetali, minerali o fibre.

Ricetta di Francesco e Vincenzo Montaruli - Foto di Lorenza Dadduzio

Ricetta e foto di Debora Vivian Garra

Ricetta e foto di Eleonora Corvasce

Ricetta e foto di Alessia Aloe

Ricetta di Agnese Cimino - Foto di Lorenza Dadduzio

Ricetta e foto di Anna Gentile

Noi di Cucina Mancina abbiamo scelto “la via selvatica” per più di una ragione: crediamo che consapevolezza alimentare e condivisione sono i valori alla base della nostra famiglia mancina, che permettono a ciascuno di crescere ed essere migliore. Quanto più conosci, tanto più forte ed efficace sarà ogni tua scelta, anche alimentare. Mangiare differente vuol dire andare oltre l’analisi scrupolosa della lista degli ingredienti sulle etichette e i loro valori nutrizionali. Per questo abbiamo deciso di aprire ulteriormente i nostri orizzonti alimentari, andando oltre gli alimenti chiusi in dispensa ed oltre gli scaffali dei supermercati, per cercare, riconoscere e scegliere una alimentazione naturale e spontanea, come Natura comanda.

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Oltre i campi del “mangiare senza”, oltre la ricerca ossessiva del “ricco di”, oltre le addizioni e sottrazioni alimentari, c’è in tutti noi il bisogno/desiderio di ritrovare il nostro equilibrio alimentare ed i sapori autentici di un tempo, di riconnetterci con la parte più “wild” del nostro essere al mondo, grazie a quanto Madre Natura da sempre ci dona spontaneamente: i suoi fiori, frutti, semi, bulbi ed erbe selvatiche.

Oltre che a costo zero e genuine, le selvatiche commestibili sono una grandissima risorsa nutrizionale, medicinale e culturale: sono molto più ricche di vitamine e minerali delle verdure coltivate, nascono spontaneamente dove trovano le condizioni ottimali per la crescita e sono custodi di saperi e sapori millenari in grado di riconnetterci ai rituali e alle tradizioni culinarie che sono parte fondamentale della nostra identità culturale. 

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In definitiva, mangiare selvatico ha numerosi vantaggi, tra cui:

-          la ri-scoperta ed il rispetto delle biodiversità

-          il miglioramento della condizione psicofisica attraverso il contatto con la natura

-          il recupero delle tradizioni culturali e gastronomiche locali

-          l’identificazione con la ciclicità e i rimi produttivi della natura

-          il risparmio economico

-          l’elevato valore nutrizionale a fronte di un ridotto apporto calorico

-          la freschezza e la genuinità di sapori sorprendenti

Ed è proprio questo che ben 28 tra chef e bogger del circuitto mancino hanno voluto indagare e riscoprire con grandissimo entusiasmo e creatività, dando vita a ricette tutte originali, golose e coloratissime.

Grazieper il prezioso contributo a tutti i blogger, foodographer e chef parte della tribù mancina Agnese CiminoAlexandra PavaniAlessia AloeAnna GentileAnnalisa MalerbaAntonella De VitisAntonella MichelottiAntonio Bufi e Lucia della Guardia, Jessica e Lorenzo LocatelliDaniela Boscariolo, Daniela Montinaro, Debora Vivian Garra, Diego Rossi, Eleonora Corvasce, Kerstin Cristina, Laura CuccatoLisa Bozzato, Luca Giovanni Pappalardo, Francesco e Vincenzo Montaruli, Nicla Longo e Nicola Scarpelli, Paola Marucci, Simona MalerbaStefano de Gennaro e Vittorio Curcio.

Grazie al contributo fondamentale della nostra biologa-nutrizionista Elvira Greco. Grazie a Vitantonio Fosco e a Joyce Bonafini per le loro stupende illustrazioni. E grazie ad Alessandro Arnaboldi e Jessica Aldeghi per aver supportato alcuni autori fotografando meravigliosamente le loro ricette.

Il libro "Erbe Spontanee" lo puoi acquistare in tutte le librerie Feltrinelli d'Italia in edicola in allegato ai quotidiani del Gruppo QN. Infine lo puoi trovare online  qui.

Se vuoi organizzare una presentazione del libro nella tua città scrivici su [email protected] e saremo bel lieti di esserti di supporto.

 

Ieri sera sono stata l'inviata speciale di Cucina Mancina alla presentazione del nuovo libro dei nostri amici mancini Jessica e Lorenzo di Cucinare secondo natura.

Siamo stati ospiti della bellissima cornice culinaria della Joya Academy a Milano dove gli stessi Jessica e Lorenzo hanno perfezionato le loro tecniche in cucina frequentandone alcuni corsi tenuti dallo chef Pietro Leemann in persona e tutto il suo staff. Lo stesso chef era presente all'evento e dopo aver introdotto gli autori con una breve presentazione della scuola e del suo progetto professionale e di vita, condiviso con Jessica e Lorenzo, ha moderato la presentazione con toni familiari, da buon padrone di casa, e scherzosi, per smorzare un po' la grande emozione dei due.

Del resto, chi non sarebbe stato emozionato al posto loro, a presentare il proprio secondo libro, del quale lo chef Leemann ha redatto la presentazione, proprio in casa sua e al suo fianco?! 

La serata e le parole di Jessica e Lorenzo cariche di amore e gratitudine hanno danzato in sala strappando sorrisi e applausi degli ospiti. Si è parlato di alimentazione vegana consapevole, di benessere della persona, dell'amore per la famiglia e i figli che sono il motore di tutto. A fine presentazione è stato offerto un colorato e gustoso aperitivo preparato dallo staff del Joya. 

Il libro, Cucinare a colori - Macro Edizioni, tradotto anche in spagnolo e francese,  è una raccolta di 120 ricette dove sono protagonisti ingredienti stagionali, germogli, erbe e fiori selvatici, acque aromatizzate, fermentati, radici, alghe e molto altro. Sono piatti che Jessica e Lorenzo preparano quotidianamente con i loro quattro figli seguendo e rispettando i ritmi della natura: i lavori del libro sono durati infatti un anno intero per poter preparare e fotografare le ricette nella stagione dei loro ingredienti. Il titolo del libro nasce dall'importanza che proprio i colori hanno per Jessica e Lorenzo anche in cucina: "Il cibo è energia, vibrazione e spesso è proprio il colore del cibo a entrare in risonanza con noi. Il colore è qualcosa che arriva all'anima (lo diceva Kandinsky) e noi ci alimentiamo anche per nutrire il nostro desiderio di bellezza e armonia.".

Lunedì, 28 Maggio 2018 02:00

Fornelli accesi nella nuova trattoria di Felline: Auelli'

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L'anima di Auellì sono i giovani Luca e Alessia. Luca D'Agostino ha quasi vent'anni, si è diplomato all'alberghiero e ha sempre dato una mano nella sala del ristorante di famiglia, l'Antico monastero. È socievole, curioso e meticoloso ed esprirme al meglio il suo carattere in sala. Alessia Casto ha ventiquattro anni, ha studiato come funziona la cucina di un ristorante, perché dice che "se non sai come aiutare e valorizzare la cucina, non puoi fare bene il tuo lavoro in sala". La sua formazione sul campo l'ha fatta nella sala de IL Mulino DI Alcantara  accanto al papà.

(foto di Giuliano Sabato)

 

Così, con un'anima giovane, frizzante e con tanta voglia di mettersi in gioco nasce la nuova trattoria di Felline, dove la tradizione fa da padrona. Qui infatti sinergia e amore per il territorio diventano gli ingredienti principali in cucina e in sala. Luca e Alessia sono "figli d'arte" culinaria: circa venti anni fa i loro genitori, Massimo e Antonio, aprivano l'Antico Monastero e il Mulino di Alcantara e insieme ad altri imprenditori appassionati, tra cui Fabiano Viva col suo Posto Divino, hanno creato nel cuore del Salento un polo ristorativo che può vantare un'alta qualità e un forte interesse turistico.

     

Grazie a questo loro progetto, che ha arricchito il territorio di Felline, Luca e Alessia sono cresciuti tra sale e cucine scoprendone e rubandone tutti i segreti. Oggi, sono pronti a partire per il loro viaggio tra le mura di Auellì.

Nelle loro cucine saranno protagoniste le materie prime offerte dalla terra e dal mare, e le ricette che sono parte della storia del Salento. Il tutto condito dallo spirito giovane e dalla freschezza di due ragazzi che vogliono esprimere e raccontare il territorio divertendosi.

     

"Auellì è bistrot e trattoria, è il ritornello di una canzone, è una storia che viene da lontano con strofe nuove da scrivere e tramandare. Come tradizione comanda". (cit. Luca e Alessia)

www.facebook.com/auelli www.instagram.com/auelli_felline   Foto piatti di Paola Fusaro p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px 'Helvetica Neue'; color: #454545} span.s1 {color: #e4af0a}

"Sono fatta di esperienza e buonsenso, voglia di vivere e tenacia, il buon cibo è la mia professione. Ho cucinato non solo per persone intolleranti al glutine o al lattosio, ma anche per vegetariani, vegani e crudisti. Mi sono intrufolata nelle cucine di ogni paese che ho visitato e ogni tradizione ha arricchito le mie conoscenze. La cucina è la mia vita!"

Antonella Michelotti, toscana doc e autrice del blog cucinaresuperfacile.com, dopo aver aperto e gestito per quasi trent'anni ristoranti segnalati dalle guide e dalla stampa specializzata e aver cucinato per intolleranti al glutine e al lattosio, per vegani, vegetariani e crudisti ha deciso di riversare tutti i suoi saperi e sapori in un libro self publishing: "La cucina del terzo millennio sostenibile, vegan & senza glutine"

Ricette facili, come piccole lezioni di cucina: i trucchi da chef spiegati con dettagli e foto, anche per chi non ha alcuna dimestichezza coi fornelli. È una cucina per il terzo millennio, pensata per accompagnare chi legge verso un'alimentazione adatta a questi nostri tempi frettolosi, rivolta al benessere di corpo e mente, senza sprechi e rispettosa dell'ambiente. Sono piatti sostenibili, che tendono a ridurre gli sprechi, vegan, senza proteine animali e anche senza glutine.

Il libro è composto da più capitoli dedicati a diversi argomenti come quello sulle salse, o il capitolo riservato a 'il pane alternativo' e soprattutto un capitolo intitolato 'trucchi e trucchetti' che insegna per esempio come preparare il brodo vegetale, come pulire i carciofi, come pelare gli agrumi a vivo, come rendere l'aglio digeribile e senza effetti collaterali per l'alito e tanti altri segreti indispensabili in cucina.

Un percorso guidato attraverso il gusto, oggi il più trascurato dei cinque sensi, con l'intento di farcelo riscoprire. "La cucina è come una meditazione in movimento e l'ingrediente principale è l'Amore. L'Amore che metti nel fare le cose". Le ricette sono insaporite da aneddoti, personaggi e momenti di vita vissuta dell'autrice. Un libro di cucina che si legge quasi come un racconto.

E' possibile richiedere il libro nelle maggiori librerie Mondadori, Feltrinelli, Ibs, Hoepli, ecc. Oppure on line sul sito di  Amazon.it e da Youcanprint a questo link.

Colorate e sublimi. Sono Lorenza Negri e Caterina Pinto, due designer appassionate di cibo e di illustrazione che hanno intrapreso un'avventura molto mancina: si chiama Sublime, un diario di bordo illustrato che racconta il loro viaggio attraverso i processi creativi che si nascondono dietro alle forme del cibo. Danno vita a meravigliose ricette in #cibografica, storie di chef, cucine e piatti in forme e colori.

Sublime - Intervista

Lorenza e Caterina si sono raccontate per noi in questa intervista sublime e colorata!

Descrivetevi in 15 parole Siamo due persone ma anche una sola con due teste. Facciamo design, illustrazioni, business e le mamme.

Se foste un piatto?
Se insieme dovessimo essere rappresentate da un piatto saremmo una pietanza un po' schizofrenica… tipo un Mont Blanc appoggiato su uno spezzatino con la polenta.

Se foste un colore?
Probabilmente saremmo come quelle "pietre" degli anellini per bambine che cambiano colore a seconda dell'umore.

Sublime - Al lavoro

Cosa facevate prima di mettere le dita nel progetto Sublime?
Lavoriamo insieme da dieci anni, cercando sempre di dare spazio alla nostra passione per il disegno e alla curiosità nei confronti delle persone e delle altre forme di creatività. Quando siamo costrette a rimanere su un terreno troppo sicuro finiamo per annoiarci e quindi siamo sempre in cerca di nuove sfide e nuovi progetti. L'ultimo prima di Sublime, ricette in #cibografica, è stato #POSTCARDSFROMISOLA nel 2016, quando abbiamo trasformato gli abitanti del nostro quartiere in gif animate.

Sublime - Intervista - Cibografica 1

Cosa ha Sublime di diverso dal mondo del FoodSbornia?
Sublime rappresenta un punto di vista un po' diverso perché parte dall'idea di esplorare un tipo di creatività più che di celebrarla. Il progetto nasce dalla reale curiosità di capire come viene immaginata e realizzata la forma che ci ritroviamo nel piatto. Il tutto da un punto di vista più mentale che pratico!

Sublime - Piatto
La cosa più bella che avete scoperto durante il "making of"?
Sicuramente la sorpresa più bella è stato il legame umano che finora si è sempre creato con gli chef. Tutti loro si sono dimostrati gentili e aperti, molto disponibili a collaborare con il nostro progetto e incuriositi dall'idea di "essere interpretati" attraverso un disegno grafico. Sono persone estremamente professionali che mettono molta passione in quello che fanno ed è veramente un grande piacere ascoltarli e vederli lavorare. Inoltre, il tipo di intervista che proponiamo lascia molta libertà di racconto da parte loro perciò ciascuno finisce per raccontarci ciò che gli sta più a cuore facendo sì che l'intervista diventi una chiacchierata più che un botta e risposta.

Sublime - chef

Sublime blog - Interviste a chef

Lo sbaglio che vi ha fatto cambiare in meglio?
Non saremmo capaci di identificarne uno: di errori ne facciamo a bizzeffe, ogni giorno, e ognuno di questi ci fa arrabbiare ma ci aiuta anche ad aggiustare il tiro e renderci più flessibili. A noi piace procedere di istinto e questo ci espone a deviazioni assurde ma anche a grandi scoperte.

Come immaginate si evolverà Sublime?
Sublime diventerà una mostra dei faccia-a-faccia tra disegni e fotografie e, con il tempo, vorremmo allargasse la sua rete anche al di fuori di Milano.

Sublime - Intervista - Cibografica 2

Sublime - Cibografica 3

Cosa è per voi il food design?
Come per ogni tipo di design, pensiamo che anche quello del cibo dovrebbe avere la funzione di valorizzare le forme anziché stravolgerle e piegarle a necessità puramente estetiche.

Quanto è importante progettare il cibo?
Un cibo "progettato" suona un po' come "artefatto". In questi mesi abbiamo ascoltato tante storie in cui il cibo viene immaginato, pensato, intuito, sperimentato… tutte accezioni in cui confluisce una parte di ragione e una parte di istinto. In fondo qualcosa che nutre deve per forza avere un'anima, altrimenti risulta irritante!

Quanto conta un "bel cibo", soprattutto per chi fa slalom alimentari, come i nostri mancini?
La bellezza di un cibo è importante per renderlo appetibile. In natura, forme e colori sono fondamentali per poter distinguere la bontà e freschezza di un alimento. Nella nostra società, che tende a sofisticare tutto, possono diventare molto astratti e concettuali e anche questo ha un enorme fascino se viene fatto con rispetto per la sostanza di partenza. Nel corso di questo "viaggio" tra le cucine abbiamo visto creare architetture favolose e delicatissime, in grado di amplificare l'esperienza del cibo e renderla un piacere anche per gli occhi e per la mente.

Si può educare attraverso la bellezza?

La bellezza è una forma di piacere ed è sempre una gioia quando si può imparare qualcosa attraverso uno stimolo positivo, soprattutto quando si tratta di una bellezza che porta con sé un contenuto.

Sublime blog - Innocenti evasioni


 

Dal 2017 è in tutte le librerie d'Italia LOW FODMAP - consigli ad alta digeribilità per un intestino felice, l'ultimo libro mancino dedicato agli intestini che si arrabbiano facilmente, scritto da Lorenza Dadduzio, Michela Mancarelli e Mario Bautista, edito Gribaudo/Feltrinelli.

Questo libro è dedicato a tutti gli intestini sensibili e che “si arrabbiano” facilmente.

A te che sei di cattivo umore alla fine della maggior parte dei tuoi pasti, perché il cibo non ti rende più felice e, nonostante tutti i controlli medici, continuano a ripeterti “è tutto a posto”. E invece senti che non è così. La risposta ai tuoi crucci potrebbe essere non solo in quello che mangi, ma soprattutto nel quanto e come.

 

Test - Low FODMAP

Low FODMAP - consigli ad alta digeribilità per un intestino felice” è un percorso alimentare che ti porta per mano nel dedalo degli alimenti con e senza FODMAP, insegnandoti a riconoscerli, bilanciarli ma soprattutto ad ascoltare il tuo corpo.

La sindrome dell’intestino irritabile (SII) è un insieme di fastidi intestinali che affligge 200 milioni di persone in tutto il mondo: solo in Italia ne soffrono il 20% degli uomin e il 30% delle donne. Molti altri, poi, semplicemente assimilano male alcuni alimenti che, se assunti singolarmente o in piccole dosi, non arrecano fastidio, ma se sommati tra loro portano a gonfiori addominali e anche dolore.

A questi numeri si aggiungono quelli delle persone affette da malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa (circa 4 milioni), ed i 40 milioni di celiaci.

Tutte persone che, con una alimentazione a basso contenuto di FODMAP, potrebbero ridurre i sintomi e migliorare la qualità della propria vita.

L’intensità e la peculiarità della sintomatologia varia da persona a persona: meteorismo, formazione di gas, flatulenza, senso di gonfiore, crampi addominali, diarrea (specialmente dopo l’assunzione di determinati alimenti) o - all’opposto - stipsi persistente.

In alcune situazioni il disturbo è talmente invalidante da compromettere la vita sociale del soggetto con riduzione delle normali attività di routine.

Numerosi studi hanno però dimostrato che una dieta a basso contenuto di FODMAP (acronimo di Fermentable Oligo-, Di-, and Mono - saccharides and Polyols, in italiano Oligosaccaridi, Disaccaridi e Monosaccaridi Fermentabili e Polioli) si è dimostrata uno strumento efficace nella riduzione dei sintomi in circa il 75% dei casi. 

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Questo non è il solito libro sui Low FODMAP. Innanzitutto perchè abbiamo provato a raccontare in modo semplice e pragmatico l’effetto che i FODMAP hanno sugli intestini irritabili, di come tornare ad avere una vita sociale normale ed equilibrata, senza sentirsi diversi, imparando a scegliere gli alimenti giusti, a leggere le etichette (come ogni buon mancino), a dosare gli ingredienti e a cucinarli nel modo più giusto per il nostro intestino, attraverso ricette, consigli, curiosità e approfondimenti. 

Low FODMAP propone un percorso alimentare in tre fasi (eliminazionereintroduzionemantenimento) per sconfiggere irritazione, gas, gonfiore addominale, diarrea e costipazione senza rinunciare al piacere del cibo.

È un libro differente anche perché coniuga il mondo delle mancinità con l’alimentazione low FODMAP.

È possibile essere, per esempio, vegetariani o vegani e seguire un percorso alimentare low FODMAP in modo equilibrato e corretto?  Certo che si.

Nella prima parte del libro imparerai a riconoscere i tuoi sintomi, gli alimenti da evitare o di cui limitare il consumo, aprendo i tuoi orizzonti alimentari ad ingredienti sconosciuti e “buoni” con il tuo intestino. Imparerai inoltre ad eliminare, reintrodurre e ri-bilanciare gli alimenti, a leggere le etichette. Scoprirai le tecniche di cottura amiche del tuo intestino irritabile.

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Nella seconda parte del libro troverai 50 pratiche e gustose ricette in stile mancino, che rispettano le stagioni e soprattutto il tuo intestino irritabile: oltre alle praticissime icone che indicano le “mancinità”, troverai la % di FODMAP contenuti in ciascuna ricetta (zero, low e medium), che ti aiuteranno a sapere in quale periodo del tuo percorso alimentare (eliminazione, re-introduzione, mantenimento) è più idoneo sperimentarle. E inoltre, fondamento delle ricette mancine, troverai la stagionalità, le note di colore, i tips di cucina differente, le curiosità per mangiare con gli occhi, con il palato, ma soprattutto con la testa e con il cuore, in maniera consapevole. 

Ricetta e foto di Lorenza Dadduzio

Wildburger alle cicorielle selvatiche. Ricetta e foto di Lorenza Dadduzio

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Risotto con zafferano, radicchio rosso e mandorle. Ricetta e foto di Lorenza Dadduzio

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Ricetta di Marzia Riva e foto di Alessandro Arnaboldi

Come da tradizione mancina, anche questo è un libro corale, frutto del sapere condiviso di 26 autori selezionati tra gli oltre 400 blogger, chef e nutrizionisti della nostra community, che ogni giorno cucinano, mangiano e pensano in maniera differente.

Un grazie di cuore a: Alessandro Arnaboldi, Alessia Aloe, Antonella Michelotti, Antonella Carpagnano, Daniela Boscariolo, Daniela Tornato, Elena Nicoli, Eleonora Corvasce, Eleonora Mariella ed Elena D'Alessandro, Eleonora Matarrese, Elisa Dadduzio, Elisa Di Rienzo, Francesca Maria Battilana, Giulia Rizzi, Lisa Bozzato, Lydia Corleto, Marzia Riva, Mila Colonna, Rossana Carpagnano, Simona Malerba.

Grazie al supporto fondamentale della nostra biologa-nutrizionista Elvira Greco.

Ordina la tua copia di "LOW FODMAP - consigli ad alta digeribilità per un intestino felice " nella libreria più vicina a casa tua o acquistalo online qui. 

Vuoi organizzare una presentazione del libro nella tua città?

Scrivici su [email protected] e saremo ben lieti di esserti di supporto. 

Un uomo che appartiene alla sua terra, che lavora i campi e si prende cura dei vigneti da quando è nato, un pugliese che ama il proprio territorio, i suoi frutti e le sue tradizioni e si impegna giorno dopo giorno affinché tutto questo sia conosciuto e tramandato.

 

Antonio Venneri è il presidente dell'azienda Terra Apuliae, di cui il prodotto di punta è il vincotto salentino, un mosto d'uva cotto e vino Primitivo Salento IGP fatti ridurre insieme, lentamente, fino a ottenere un naturale esaltatore di sapore, ricco in polifenoli e antiossidanti. Un prodotto di eccellenza che, come tanti altri, ha bisogno di essere protetto e promosso. Per fare questo è necessario mettere insieme forze e competenze.

Lavorazione Vincotto Primitivo

Quanto conta fare rete al sud in agricoltura?

Conta tantissimo ma è anche difficilissimo. Fare rete ci sta permettendo di attivare delle sinergie, avere più visibilità e forza che, da soli, non riusciremmo ad avere. La rete con cui collaboro è informale, l'abbiamo chiamata, qualche anno fa, Più Gusto: siamo 26 entità tra aziende artigianali dell'agroalimentare di qualità, chef, un'associazione di cuochi e una di piazzaioli professionisti e operatori della comunicazione. Più Gusto è una bellissima realtà. Non siamo mai andati da un notaio, si collabora spontaneamente. Ci lega l'amicizia e, quando c'è da fare qualcosa, se tutti lo ritengono opportuno, la si fa.

"Più Gusto" è anche uno dei supporter del concorso "Vincotto&Lode". Come è nato questo evento?

Vincotto&Lode, ancora una volta, è nato parlando con gli amici, chiedendosi perché non costruire qualcosa per valorizzare il vincotto. Abbiamo pensato che un concorso era quello che serviva. Nella realizzazione di questo progetto, un grande aiuto è stato dato dai ragazzi delle start-up dell'Istituto Galilei-Costa di Lecce, coordinati da Daniele Manni, loro docente. Insieme a loro abbiamo sviluppato l'idea, la grafica e anche quest'anno ci hanno aiutato con la comunicazione dell'evento. Come vedete la rete di cui vi parlavo abbraccia anche altri ambiti come la scuola e l'università: ci supporta anche il professor Luigi De Bellis, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell'Università del Salento, sempre presente al concorso e collaboratore indispensabile nella caratterizzazione dei prodotti di Vincotto PrimitivO.

Vincotto primitivo

Abbiamo parlato di scuole e studenti. I giovani come rispondono a questo concorso e all'uso di una materia prima tradizionale come il vincotto?

Dopo il primo anno di Vincotto&Lode è nata una collaborazione con la Gazzetta del Mezzogiorno, in particolare con la Guida al Buongusto di Puglia e Basilicata di Antonella Millarte, una raccolta di ricette realizzate dagli allievi di 10 scuole alberghiere. Questi stessi istituti sono stati poi coinvolti nell'evento. Dopo questo importante passo ci siamo resi conto che parlare di vincotto, ai ragazzi e anche ai docenti, non era così semplice. Spesso nelle scuole alberghiere si conoscono ingredienti di maggiore utilizzo, evitando le peculiarità de territorio che sono conosciute ma non sono adoperate per un certo tipo di pregiudizio. Spesso si crede che siano difficili da reperire o che siano molto costosi. Quindi non c'è una profonda conoscenza del vincotto e dei prodotti di nicchia, ad eccezione di quelli che stanno diventando un po' più famosi come il Capocollo di Martina Franca. C'è un gran lavoro da fare per coinvolgere quelli che saranno gli attori futuri del territorio e Vincotto&Lode è sicuramente uno degli strumenti più adatti per farlo. Quest'anno, inoltre, non ci sarà solo il vincotto nel paniere degli ingredienti ma tante altre delizie che i ragazzi impareranno a conoscere e apprezzare.

Vincotto&Lode

Piatto con vincotto - Vincotto&Lode

Quali saranno le altre novità di questa terza edizione?

Abbiamo ottenuto il patrocinio della Regione Puglia e dell'Assessorato Formazione e lavoro. L'altra novità è l'inserimento del beverage da accompagnare alla presentazione del piatto. Saranno cocktail preparati a partire dal vincotto, sulla scorta di ciò che è stato realizzato negli anni scorsi da professionisti come Michele di Carlo che, ad esempio, ha creato la Puglia Colada, a base di latte di mandorla, Vincotto Primitivo Ingentilito e pesche percoche. Quindi vincotto non solo in cucina!

Cocktail con vincotto primitivo

Giovani e territorio. Lei cosa direbbe a un ragazzo di oggi che vuole andare a vivere lontano dalla Puglia?

Gli consiglierei di farsi raccontare dagli amici che hanno lasciato la Puglia - dagli amici veri, quelli che non hanno peli sulla lingua - le difficoltà incontrate fuori dalla nostra regione o all'estero. Sono convinto che scappare dalle difficoltà sembri la cosa più semplice ma che, alla fine, esistano ostacoli da superare ovunque, non solo qui al sud, specialmente per chi si dedica a un'attività in proprio. Non dobbiamo dimenticare, per quanto riguarda l'agricoltura, che in questo momento, in Puglia, c'è una notevole evoluzione: basti pensare al già nominato Capocollo di Martina Franca, al pomodoro di Torre Guaceto, che hanno iniziato a esser conosciuti. Questi sono passi promettenti e fanno ben sperare in un futuro possibile nella nostra regione.

Vincotto&Lode - Studenti

Una ricetta mancina con il vincotto da consigliarci?

Sicuramente le patate novelle di Galatina cotte con il vincotto, ricetta che ha viaggiato durante lo Street Food Fest 2015. Questa è solo una delle tantissime preparazioni a cui si presta.

Patate novelle di Galatina cotte con vincotto primitivo

 

 

Mercoledì, 03 Gennaio 2018 01:00

Al via la terza edizione di Vincotto&Lode

Scritto da

È giunto alla terza edizione il concorso di cucina creativa "Vincotto&Lode" che vedrà competere gli studenti delle quarte e quinte classi di nove istituti alberghieri nella creazione di nuove ricette basate sull'utilizzo del vincotto, antico prodotto della tradizione. L'evento, che avrà luogo il 16 gennaio 2018, presso l'IPSSAR. A. Perotti di Bari, si avvale della stretta collaborazione con le aziende del circuito "Più Gusto", con la Gazzetta del Mezzogiorno, la Guida al Buongusto, l'I.I.S.S. "Galilei-Costa" di Lecce e con la Comunità del cibo di terra madre Vincotto primitivO.

Vincotto e lode 2018

Quest'anno la sfida verterà sulla preparazione dello street food e di "street" cocktail: il cibo da strada, secondo la definizione della FAO, è costituito da quegli alimenti, incluse le bevande, già pronti per il consumo, che sono venduti (e spesso anche preparati) soprattutto in strada o in altri luoghi pubblici (come mercatini o fiere), anche da commercianti ambulanti, spesso su un banchetto provvisorio oppure sopra furgoni o carretti. Il fenomeno si è sicuramente evoluto negli ultimi anni, fino a trasformarsi in un vero e proprio trend. I camioncini sono stati sostituiti da "food truck" attrezzatissimi, dove è possibile sviluppare e vendere piatti ricercati, studiati, innovativi o tradizionali ma sempre accomunati dall'alta qualità delle materie prime.

Crocchette Street Food
Gli istituti alberghieri che parteciperanno alla competizione sono:

  • I.I.S. "L. Einaudi" - Cremona
  • IISS "E. Morante" – Crispiano (Ta)
  • IPSSEOA – Otranto (Le)
  • IISS "G. Salvemini" – Fasano (Br)
  • IIS "G. Gasparini" - Melfi (Pz)
  • IIS "Einaudi - Grieco" – Foggia
  • I.I.S.S. Consoli-Pinto - Castellana Grotte - (Ba)
  • IPSSAR "A. Perotti" – Bari
  • IPSSAR Alberghiero - Molfetta - (Ba)

Vincotto e Lode - La Gara

Tra i membri della commissione del concorso ci saranno come ospiti speciali Federico Trotta, founder di Streeat European Food Truck Festival, e Alessandro Marchese, founder di Marchese on wheels. Non mancheranno rappresentanti della Nazionale Italiana Cuochi, di Euro - Toques Italia, Assocuochi baresi, del CIHEAM (International Center for Advanced Mediterranean Agronomic Studies) di Bari e del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell'Università del Salento.

Streeat - Street Food
Gli ingredienti eccellenti che saranno adoperati dai ragazzi sono:
Birre artigianali
(cassarmonica birra fermentata con vincotto) del Birrificio B94 di Lecce; Pomodoro fiaschetto semisecco Presidio Slow Food di Calemone di Torre Guaceto (BR);Caciocavallo "Comunità Slow Food dell'Alto Salento" del Caseificio Lanzillotti di S. Vito dei Normanni (BR);Wurstel artigianale e salame casareccio del Salumificio Santoro di Cisternino (BR); Vincotto (balsamico, ingentilito, glassa, cuettu) e composta di cipolle al vincotto – "Comunità slow food Vincotto primitivO" di Terra Apuliae di Melissano (LE);Pomodori secchi, caponata Salentina, filetti di peperoni e melanzane, zucchine secche - "Comunità slow food vincotto primitivO" di Vizzino, a Minervino (LE);Insaccati di pesce di Offishina di Matino (LE);Gassosa, acqua tonica e ginger di Chiurazzi di Calimera (LE);Base pizze e pucce di U-Tub di Gravina in Puglia (BA);Farina di ceci - "Comunità slow legumi di Zollino" di Calo&Monte di Zollino (LE); Prime uve bianche, gentlmate bianco (brandy), Botran reserva blanc, Barmaster gin, Mezcal&Spadin, gin puro di Bonaventura Maschio di Gaiarine (TV).

Cocktail Street Food

Tanti prodotti eccezionali del nostro territorio, l'entusiasmo dei giovani studenti e il vincotto, uno dei grandi protagonisti della tradizione della Puglia. Un mix perfetto da non perdere!

Lunedì, 27 Novembre 2017 01:00

Come sostenerci - tutorial

Scritto da

Vuoi sostenere la campagna di crowdfunding di cucinaMancina e Holonix per far nascere MY OPEN MENU?

Potrai farlo in pochi click, seguendo il tutorial qui sotto o scaricando il pdf a questo link: LINK

 

01. ISCRIVITI su KATANA 2020: https://katanareward.opencircleproject.com/login

 

 

02. CONFERMA LA TUA ISCRIZIONE cliccando sul LINK che riceverai via email

 

03. Effettua il LOGIN a questo link: https://katanareward.opencircleproject.com/login

inserendo username scelto e password:

 

 

04. CERCA "MY OPEN MENU" e CLICCA SUL RIQUADRO CON IL NOME DEL PROGETTO:

 

 

05. SCORRI VERSO IL BASSO e SCEGLI IL PREMIO CORRISPONDENTE ALL'IMPORTO DELLA DONAZIONE che VUOI EFFETTUARE

 

 

06. SCEGLI la TIPOLOGIA di CARTA di CREDITO e INSERISCI INFO SPECIFICHE sui PREMI SCELTI 

(es. taglia della T-shirt, mancinità delle cartoricette, etc.)

 

 

07. INSERISCI I DATI DELLA TUA CARTA DI CREDITO

 

08. PAGAMENTO AVVENUTO CON SUCCESSO! GRAZIE :)

Ora inserisci il tuo indirizzo per la spedizione dei premi (in caso tu scelga di riceverli :)

 

 

 

Grazie di cuore a nome di cucinaMancina e Holonix per aver contribuito alla nascita di MY OPEN MENU <3

Lunedì, 27 Novembre 2017 01:00

Sostieni My Open Menu - crowdfunding Katana

Scritto da

Cucina Mancina insieme ad Holonix è stata scelta tra le migliori 100 Food Startup d'Europa dal bando KATANA 2020 con il progetto MY OPEN MENUuna app che ti aiuta a trovare le ricette e i ristoranti adatti al tuo stile alimentare (vegetariano, senza glutine/lattosio, con pochi zuccheri/grassi/sodio, ricco di vitamine, proteine, fibre...), sfogliando comodamente da casa i menu dei ristoranti e prenotando le portate in anticipo, oppure filtrando le ricette del menu in base alle tue esigenze alimentari quando sei già al ristorante.
Inoltre, con MY OPEN MENU
 potrai scoprire le video-storie dei produttori locali e degli alimenti presenti nelle ricette assaggiate e persino ordinarli con un semplice click, per rivivere l'esperienza di gusto una volta tornato a casa.
Un sogno, vero?
Ma come facciamo a farlo diventare realtà?

Se, grazie al vostro sostegno nella campagna di crowdfunding 
lanciata da poco, riusciremo ad arrivare tra le prime 10 startup che raccolgono più denaro entro il 31 dicembre 2017, potremo vincere, oltre ai fondi raccolti, un premio di 100.000 euro dal bando KATANA 2020 per poter sviluppare MY OPEN MENU.

 

Aiutaci a realizzare My Open Menu Con un sostegno tra i 5 e i 500 potrai aiutarci ad arrivare tra le 10 food startup che raccolgono più denaro e a vincere il premio di 100.000 euro dal bando KATANA 2020.

  • 5 euro - menzione speciale: il tuo nome tra i mancini speciali da ringraziare all'interno del nostro prossimo ricettario edito da uno dei più grandi editori italiani e nella nostra app;
  • 10 euro - cartoricette digitali: una collezione di 10 cartoricette digitali dedicate alla tua mancinità e cucinate dai nostri chef e blogger mancini;
  • 20 euro - kit 10 cartoricette stampate e una t-shirt: una collezione di 10 cartoricette stampate dedicate alla tua mancinità, cucinate dai nostri chef e blogger e una t-shirt marchiata cucinaMancina;
  • 50 euro - ricettari mancini + una t-shirt: un ricettario di cucinaMancina dedicato a chi mangia differente edito da Feltrinelli e una t-shirt "anche io sono mancino";
  • 100 euro - food box e ricettario: la foodbox con una selezione dei prodotti dei migliori produttori mancini + un ricettario mancino edito da Feltrinelli;
  • 500 euro - una cena per due: i più generosi saranno menzionati all'interno di una sezione speciale di MY OPEN MENU dedicata ai più grandi sostenitori del progetto. Inoltre riceveranno un buono per una cena speciale e mancina per due in uno dei ristoranti mancini convenzionati.

 

Perché sostenerci? Quanti di voi "mancini alimentari", quando escono con gli amici per cena, o mangiano da soli o non mangiano?

E quante volte vi è capitato al ristorante di cercare tra tanti nomi complicati nel menu la ricetta adatta al vostro stile alimentare, chiedendovi: ma da dove vengono questi ingredienti?

Per questo abbiamo pensato My Open Menu, 
l'app che ti aiuta a trovare ricette e ristoranti adatti alle tue mancinità*.

Perché in ogni famiglia o gruppo di amici c'è una persona che ami che non può mangiare glutine, lattosio o magari zucchero. E quando allo stesso tavolo ci sono più di un "mancino alimentare", la cosa diventa ancora più complicata, soprattutto nel trovare un ristorante che vada bene per tutti. Davvero un incubo!
MY OPEN MENU
 diventerà il tuo 'genio alimentare': una sorta di "lente di ingrandimento sul cibo" che ti aiuta a trovare allergeni, zuccheri, grassi, vitamine, fibre insieme alle storie dei produttori degli ingredienti che stai mangiando.
MY OPEN MENU è un sistema vantaggioso per tutti gli attori del sistema alimentare "differente"
: i gestori dei ristoranti potranno avere menu trasparenti e a norma di legge grazie all'analisi nutrizionale mancina delle portate e scoprire produttori locali di eccellenza del circuito di cucinaMancina; i produttori locali potranno farsi conoscere direttamente dai consumatori all'interno dei menu dei ristoranti e incrementare le loro vendite online; e tu potrai finalmente trovare ricette trasparenti, sane, inclusive e su misura per te, sapendo da dove vengono gli ingredienti e conoscendone produttori.

 

Allora, sei pronto a farti guidare da MY OPEN MENU?

Sostienici con una donazione o condividendo con i tuoi amici il progetto.

C'è tempo fino al 31 dicembre!