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Quattro giorni di esplorazioni e dialoghi sullo sviluppo e la promozione sostenibile del territorio. Quattro giorni per innamorarsi del Salento, attraverso visite, racconti, momenti di condivisione. Questo, e molto altro, è stato il Salone dello Sviluppo Locale di Gallipoli, promosso dal GAL Serre Salentine - con il supporto di PROAGO - tenutosi a Gallipoli dal 6 al 9 ottobre. Come sapete, al Salone c'eravamo anche noi di cucinaMancina...e non eravamo soli! Abbiamo infatti condiviso questo cammino con alcune blogger mancine, per l'occasione testimoni privilegiate delle giornate. Abbiamo voluto mettere insieme - come un diario di bordo - i frammenti delle loro testimonianze. Vi raccontiamo qui il Salone dello Sviluppo Locale attraverso le voci di Annalisa De Benedictis (Queen's kitchen), Eleonora e Serena Corvasce (Il cantuccio di Romeo), Luciana Rutigliano (L'eco punk), Chiara Cota (Le'nticche), Agnese Cimino (Mandorle e Miele), Aurelie Scarfino (Atelier du fantastique) e Marta Piras (Il dolce crear), intervistate da Lorenza Dadduzio. 



Un Sud che funziona Partiamo chiedendo alle nostre blogger di di parlarci dell'obiettivo dell'iniziativa Annalisa: "Il Salone ha voluto promuovere questo territorio ricco di attrazioni culturali e storiche, bellezze naturalistiche, antiche tradizioni, abitato da persone cordiali ed operose, pioniere dell'ospitalità rurale. Il Salone ha mostrato tutto ciò che è stato realizzato con progetti e buone pratiche, assieme ai risultati conseguiti da un Sud che funziona".
Eleonora e Serena
: "Il Salone è stato un evento fondamentale, perchè è importante far conoscere al mondo la vera Puglia e l'autenticità del Salento, rendere i turisti consapevoli del nostro territorio, aiutarli a scoprire l'essenza di una terra dai tratti aspri ma colorata, assolata, accogliente e genuina. Far scoprire il Salento sconosciuto agli occhi dei più, quello che i viaggiatori, o meglio i tour operator, non conoscono ancora e non conosceranno mai se non attraverso la creazione di una proposta turistica che deve necessariamente passare attraverso una politica di cooperazione strategica". 

Il programma del Salone è stato davvero intenso, ma coinvolgente e interessante. Per ogni giorno, un "Educational Tour Tematico ci ha portati alla scoperta delle  Serre Salentine; ogni pomeriggio, invece, i "Dialoghi del Salone " - condotti da quindici speaker di rilievo provenienti da Università, Centri di Ricerca, Laboratori e Fondazioni d'ogni parte d'Italia - hanno sollecitato discussioni e dibattiti.
Gli "Educational Tour": alla scoperta di una terra meravigliosa
Attraverso arte, gastronomia e ruralità, manufatti e sapori d'altri tempi, natura e antichi mestieri, gli Educational Tour hanno dato la possibilità di visitare una parte della Puglia ricca di storia, tradizioni e paesaggi incantevoli.

Il primo itinerario ci ha portati tra arte, gastronomia e cultura.
Marta: "E' stato un vero e proprio viaggio multi-sensoriale, quello in cui ci hanno condotto gli organizzatori. Ascoltare le voci degli anziani e i loro racconti ricchi di storia e di saggezza, toccare le creazioni di carta pesta e le opere dei ferrai...immergere le mani in un enorme catino colmo di olive! Abbiamo degustato gli oli tipici, abbinati a friselle e taralli, per poi passare ai vini, mentre un cantante, nel borgo di Felline, suonava la pizzica con la sua chitarra e le danze si alternavano alle chiacchiere. L'ospitalità e la convivialità hanno fatto da cornice alle calde giornate che ci hanno ospitato in terra salentina, mostrandoci il carattere e i riti lenti che caratterizzano gli abitanti di questi luoghi".

Le nostre blogger ci descrivono nel dettaglio i meravigliosi luoghi visitati.

Luciana: "Il primo giorno è iniziato con la visita alla chiesa della Madonna della Neve di Neviano e il suo "bianco candido e fresco incorniciato dal verde di alberi secolari e dal rosso della terra a contrastare un giorno afoso di ottobre".
Annalisa
: "In un antico casale, tra muretti a secco e "furnieddhi", tra grotte e silos sotterranei per la raccolta del grano, ha preso vita l' "Ecomuseo del Paesaggio delle serre di Neviano", dove sono stati raccolti oggetti e testimonianze della vita e dei mestieri dei secoli scorsi che sono arrivati fino a noi, compreso  un antico telaio, il cui perfetto funzionamento ci è stato dimostrato da un'arzilla nonnina quasi novantenne!".




Eleonora e Serena: "Il Salento è una terra che ha ancora un'anima, basta vedere come la gente sorride. C'è qualcosa nell'accoglienza di questo popolo che ti fa intravedere la sua genuinità. E questa va preservata. Così come va tutelato tutto quello che costituisce l'unicità di una terra, come gli antichi mestieri che non possono e non devono andare perduti". Il tour è proseguito al frantoio dell'azienda agricola Gustasalento con degustazioni di pane, friselle e olio di oliva, l'oro verde del Salento e di tutta la Puglia.

Il secondo giorno, l'itinerario "Percorso tra oggetti e sapori artigianali" ha portato le nostre blogger nella città di Parabita, sede di importanti scavi archeologici.
Annalisa
ci dice che "lì, abbiamo ascoltato incantate i racconti appassionati del professor Aldo D'Antico, che ci ha guidato nel Museo del Vino "Muia" allestito in un vecchio stabilimento vinicolo del 1891. A Matino, il Palazzo Marchesale dei "Del Tufo" ha acquistato nuova vita ospitando il MacMa (il Museo di Arte Contemporanea), dove poesia, pittura, fotografia e serigrafia si fondono in una perfetta commistione artistica. A Racale, siamo i primi visitatori (dopo l'inaugurazione) del Museo Laboratorio dell'Emigrazione delle Serre Salentine, che nasce da una sinergia con associazioni di migranti per far conoscere la Puglia e il fenomeno dell'emigrazione.

"Tra olio e vino" è il percorso che ci ha portato nell'azienda agricola Alliste e tra i vigneti della storica cantina Coppola di Gallipoli. Passeggiare all'interno del borgo medievale di Felline...è stato come fare un tuffo all'indietro nel tempo, con le pietre baciate da una luce che accendeva i colori. La passeggiata tra gli ulivi millenari, poi, è stata un'esperienza straordinaria!". 

Il quarto giorno, infine, il "Percorso tra mare e terra" ci ha condotte, attraverso un tour in barca, al Parco di Punta Pizzo e all'Isola di Sant'Andrea, parco naturale regionale dove è possibile ammirare la spettacolare armonia tra diversi habitat, con la loro ricchezza di elementi floristici.

I "dialoghi del Salone" Alle mattinate itineranti ricche di storia e cultura si sono alternati i panel pomeridiani nel centro storico di Gallipoli. Docenti, ricercatori, manager dell'innovazione, imprenditori, giornalisti, scrittori, antropologi e responsabili di progetti integrati hanno discusso di cibo, agricoltura sociale, di turismo accessibile, di riuso del territorio rurale, di cambiamento e di strategia di sviluppo sostenibile in un confronto continuo di esperienze e testimonianze dirette.
Luoghi, Fertilità, Civiltà: questi i tre macrotemi delle giornate.
Per Marta, il Salone ha portato "tante idee nuove, per vivere in chiave differente il territorio, l'ambiente e l'alimentazione. Molti sono stati gli ospiti che hanno parlato del proprio lavoro e della propria storia. Tanti i giovani imprenditori che alla parola "innovazione" hanno dato il significato di "riscoperta", di ritorno alla terra ma con una coscienza diversa rispetto al passato. Immergendo le proprie conoscenze poliedriche in un territorio così difficile, questi ragazzi sono riusciti a trovare una svolta per potersi costruire un futuro "a casa propria". 
Sarebbe impossibile citare tutti gli interventi...perciò chiediamo ad Annalisa e Luciana
di parlarci degli argomenti che più le hanno colpite durante i "Dialoghi".  

Annalisa: "il sociologo Luigi Spedicato ci ha parlato del genius loci, ovvero di come il cibo sia legato al territorio e lo trasformi, aggrega la comunità in una serie di rituali, ci nutre e diventa uno strumento di controllo sul corpo". 

Luciana: "Molto interessante il tema del turismo accessibile. Pete Kercher, ambasciatore EIDD – Design for All Europe (associazione che si occupa da vent'anni di migliorare la qualità della vita attraverso il design per costruire un'Europa più inclusiva) ha sottolineato l'importanza di costruire un modello di innovazione turistica che coniughi sostenibilità e accessibilità, partendo dal presupposto che bisogna superare l'idea della divisione delle persone in categorie. 
Agostino Riitano (Rural Hub) e Alex Giordano (Ninja Marketing)
hanno affrontato il grande tema dell'innovazione sociale e ruralità. Interessanti le storie di Downshifting (letteralmente "scalare di marcia"): la scelta da parte di singoli o gruppi di abbandonare le grandi città con i loro ritmi serrati, per dedicarsi a progetti innovativi, guadagnando meno ma vivendo sicuramente meglio. Il tutto inserito all'interno del concetto di Jugaad Innovation, termine indiano che sta per "l'arte di arrangiarsi" e che spiega come il ripartire dall'osservazione della realtà e dall'utilizzo delle materie prime possa aiutare a trovare soluzioni concrete per vivere meglio".

Luisella Guerrieri, SAC Salento di Mare e di Pietre


Lucio Cavazzoni, Presidente Alce Nero


Pino Africano, Presidente Ass.ne "La salute me la mangio"

Annalisa: "Durante il secondo giorno, dedicato al ricambio generazionale e di genere in agricoltura, Serena Molendini (Regione Puglia) ha evidenziato che si registra un aumento dell'imprenditoria giovanile under 34, grazie al ritorno all'agricoltura: giovani che - dopo aver studiato e lavorato al Nord o all'estero - tornano alla loro terra d'origine per rilevare un'azienda di famiglia, ma anche una "prima generazione" di agricoltori, cioè persone che si affacciano in questo universo per la prima volta.

Roberto Tognetti, poi, ci ha spiegato che - per ridare vita agli spazi abbandonati - è importante ribaltare la teoria del valore (gli spazi abbandonati sono una risorsa e non un problema), "socializzare" il progetto, facendo in modo che diventi un processo che genera conoscenza in tempi brevi, e rendere la cittadinanza attiva e partecipe con politiche aperte e non impersonali.
A proposito di cibo che cura
e agricoltura biologica, Pino Africano ci ha spiegato come è possibile curarsi con un cibo sano e prodotto in maniera naturale
Lucio Cavazzoni (Alce Nero)
ci ha parlato di agricoltura biologica. "E' vero, si innalza l'età media della gente; ma bisogna distinguere tra eta della vita ed età della salute. Secondo i dati elaborati dall'Istituto dei Tumori, ogni anno, l'età della salute si abbassa di un anno. Non dobbiamo più mangiare per vincere la fame, ma per vincere...in salute!" E, a proposito di agricoltura biologica: "Lo scopo del cibo è la relazione. Tra l'uomo e l'ambiente. Tra l'uomo e altri uomini. Tra l'uomo e gli animali. Tra l'uomo e ciò che lo circonda. In questo senso, il biologico non è allora una modalità agricola, ma è lavoro per l'equilibrio per ciò che è attorno. Il vero "bio" è motivazione a fare del proprio campo la rivoluzione con cui si vorrebbe cambiare il pianeta".
Parlando di "Cibo e cambiamento
", Antonio Muci (condotta Lecce Slow Food) ci ha illustrato i numeri dello spreco alimentare. "La sfida è riportare il cibo ad essere locale, diversificato, comunitario, attraverso custodia dei semi a sostegno della biodiversità e la trasformazione dei consumatori in co-produttori consapevoli".
A parlare di cambiamento e innovazione, c'era anche cucinaMancina
! Lorenza ha raccontato dell'idea vincente di trasformare le diversità alimentari legate a scelte di vita, ad allergie o a intolleranze, in un momento di incontro, grazie all'aggregazione sul portale di chef, blogger e curiosi alimentari, ai consigli e alla mappa di locali in cui si servono cibi fruibili pensati per i "diversamente onnivori", oltre agli eventi in cui si passa dal virtuale al reale, incontrandosi...per cucinare mancino!
Lorenza Dadduzio, Direttore Creativo cucinaMancina

E infine, "Idee, progetti e turismo verde": l'architetto Massimo Zucconi ci spiega cosa intende per visione strategica: "la rete elettrica che consente di illuminare i singoli beni-valori distribuiti sul territorio, insieme a validi modelli di gestione ad utilità sociale immediata".
Se dovessimo riassumere questi quattro giorni attraverso delle parole chiave?
Aurelie: "Pensando a quest'esperienza, sono quattro le parole che mi vengono in mente. La terra: quella delle Serre Salentine, accogliente, viva, magnetica, suggestiva. Ancora al passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro. I sapori del Salento: un fruttato intenso come l'olio che produce, deciso come il buon vino che inebria, antico come la frisa che delizia e fresco come il pescato che conquista. La gente di questa terra: istruita, affermata e colta, ma al contempo pronta a mollare tutto per tornare alle origini. Gentili, accoglienti, "folcloristici"... e disposti a mostrare i loro tesori. I suoni, i profumi...le emozioni. Il fruscio del vento che sfiora gli ulivi secolari. Il profumo del mare. L'emozione di scoprire le radici e il passato dei vecchi abitanti di questo comprensorio".
Cosa "porteremo a casa" dal Salone dello Sviluppo Locale?
Agnese: "Il piacere di sapere che esistono splendide esperienze di gusto e nel gusto del nostro territorio. È stato importante per noi conoscere nello specifico le produzioni del territorio, le caratteristiche dei prodotti e le loro qualità spiegate dai diretti produttori; ed è fondamentale il confronto con le nuove realtà , per dimostrare come il Salento non sia solo il turismo di agosto, ma il risultato di una nuova energia e voglia di riscatto da parte anche dei nuovi giovani imprenditori".
Luciana:
"Il Salento continua a rivelarsi terra di tradizione, ma con una grande apertura verso il futuro e l'innovazione, e che non dimentica di lanciare sempre uno sguardo indietro verso la terra e la sua storia".
Eleonora e Serena:
" Purtroppo, molti degli elementi valorizzati in questi giorni sono ancora sconosciuti ai soliti noti itinerari turistici, che purtroppo fanno vivere questa terra da maggio a settembre. Eppure, la destinazione turistica è un set interconnesso e complementare di risorse attrattive (eventi, infrastrutture, servizi, ecc.) che insieme creano per il turista un'esperienza emozionale, nonché una proposizione di valore per il territorio tutto. Come realizzare tutto questo? Con una sola parola: cooperazione. Dobbiamo diventare pienamente consapevoli della nostra unicità e mostrare la vera anima, solo così sarà possibile immaginare uno sviluppo di questi territori consapevole e, soprattutto, duraturo nel tempo. Ed è seguendo queste dinamiche potremo finalmente rendere sostanziale ciò che il New York Times ha brillantemente formalizzato:

"La Puglia è una terra dove è possibile vivere un'esperienza unica non solo per il mare, i suoi borghi, la sua realtà rurale e moderna, i suoi castelli e le cattedrali, ma soprattutto per la sua autenticità ed enogastronomia"  (New York Times)

Photo credits
Copertina: Lorenza Dadduzio
1: Queen's Kitchen
2, 3, 6, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 25: Lorenza Dadduzio
4, 5, 10, 15, 20: Il Cantuccio di Romeo
16: L'Eco Punk
24: Mapy De Nardis

 

 

 

Martedì, 03 Novembre 2015 01:00

Ho organizzato un festival gluten free!

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Si chiama Eat's Easy ed è dedicato al senza glutine: argomento ancora di nicchia, considerato da molti come meno attraente e invitante rispetto alla cucina "tradizionale", pur se promosso da moltissime star oltreoceano.
L'idea alla base dell'iniziativa era cercare di trasformare il senza glutine in qualcosa di popolare e buono per tutti
, offrendo una serie di eventi dedicati e una cucina fresca e take away. Evitando così il cibo confezionato. Mi spiego meglio: le merendine, i cracker, i grissini prima della pizza e i cerali nel latte al mattino sono pratici e spesso anche buoni, anzi, ne consumo più di quanto dovrei. Ma il pane appena sfornato, la pasta fresca o la brioche calda e fragrante al bar, lo sono di più. I celiaci (coloro che devono seguire una dieta senza glutine), fino a qualche anno fa, dovevano accontentarsi di prodotti insacchettati e confezionati, perché bar, forni, ristoranti e pasticcerie con un'offerta di prodotti freschi senza glutine erano molto pochi. Ora la situazione è migliorata, ma molto potrebbe ancora essere fatto.

Ho raccolto alcuni consigli pratici, sperando che possano tornare utile a tutti coloro che stanno pensando di creare un evento per lanciare o ri-lanciare un marchio, un prodotto o perché no, le attività o la percezione di una onlus. Alcuni suggerimenti, forse, sono comuni, ma siamo tanti e diversi.

Sono partita dall'abc, perché questa è stata la prima vera esperienza di organizzazione di un evento a 360 gradi come "volontaria freelance
". Spero seguiranno altri capitoli. Buona lettura!

1. Si può fare! Organizzare un festival non è semplice, tutt'altro. Soprattutto se, dal lunedì al venerdì, per la famose otto ore (a volte qualcosa di più) hai un lavoro "vero" in un ufficio "x".Restano le ore serali, spesso dopocena, e tutti i week end. Ma si può fare.
2. "To do list": è una brutta parola, ma è utile
Se a irritarvi è il nome, chiamatela "lista delle cose da fare", "calendario" o "pianificazione settimanale". Elencate le attività, cominciando dai punti urgenti e importanti (che dovranno essere in cima alla lista), su un taccuino, su un cartellone o sul computer. Potreste addirittura tentare una pianificazione di gruppo, come la redazione di Donna Moderna e il Kamishibai. Le volte che non mi sono appuntata le cose da fare, ho perso pezzi (e non è bello).

3. Non scegliere chi lavorerà con te a caso
Al lavoro i colleghi non puoi sceglierli: capiti in un ufficio con un team che era lì prima di te e puoi solo sperare che vada tutto bene.
Se hai un progetto tuo, invece, puoi scegliere con chi condividerlo.
Credo che il segreto sia cercare persone brave, di cui ti fidi e con competenze complementari alle proprie. Io sono stata fortunata perché ho lavorato con Valeria. Siamo amiche dalle scuole superiori, lei è celiaca, e lavorando già nel settore dell'organizzazione di eventi, ha colmato le mie lacune e i miei dubbi (anche sulla celiachia!).
4. Se organizzi un festival su un tema sensibile e di nicchia, rivolgiti all'associazione di riferimento 
La celiachia è una malattia autoimmune e, per ora, l'unico modo per curarla è seguire una dieta priva di glutine. È diversa, quindi, da un regime alimentare vegano, vegetariano o proteico, perché si basa sulla necessità e non sulla libera scelta.
L'Associazione Italiana Celiachia, dalla sua fondazione, lavora a stretto contatto con i medici (principalmente gastroenterologi, pediatri, dietisti e nutrizionisti), dei principali ospedali italiani, e sul territorio per migliorare la qualità della vita dei celiaci. Nel corso degli anni ha ottenuto la fiducia di coloro che devono seguire una dieta sena glutine, generando conoscenza e un aiuto concreto che sono stati riconosciuti come di valore.
Ecco perché non chiedere il loro supporto e approvazione sarebbe stato stupido.
Come è andata, nel nostro caso?
Più o meno così: - Ci è venuta l'idea
- abbiamo presentato il progetto al consigliere di riferimento per la sede AIC di Reggio Emilia
- il consigliere di Reggio Emilia ha raccontato l'iniziativa al consiglio regionale Emilia Romagna che ha promosso il Festival
- io e Valeria abbiamo organizzato l'evento in qualità di volontarie dell'associazione

5. I bandi comunali ci sono: usali! 
L'attività di fundraising è complessa, soprattutto oggi dove sono tanti a chiedere e pochi a dare. Un aiuto potrebbe arrivare, però, dalle amministrazioni comunali attraverso i bandi. Eat's Easy è stato uno tra i progetti vincitori de "I Reggiani, per Esempio"
Cerca i bandi e i concorsi del tuo Comune e fai domanda.

6. "Il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l'economia)"  Lo racconta Domitilla Ferrari in "Due gradi e mezzo di separazione" e funziona. Per noi, ha contribuito a far girare l'economia del festival (il perché lo racconto qui al punto 3) e ha avvicinato nuovi volontari all'AIC, richiamati dall'idea di fare qualcosa di concreto per aiutare ad organizzare un'iniziativa finalmente di loro gusto (forse senza il festival non si sarebbero avvicinati). Potrei sbagliare, ma se fin dall'inizio non avessi raccontato il progetto al quale stavo lavorando, facendo circolare idee e contatti, il risultato finale sarebbe stato diverso.
7. I giovani, questi sconosciuti
Tra sabato e domenica sono passate, indicativamente, 1300 persone. Famiglie, in particolare. Speravamo di coinvolgere un numero maggiore di giovani, ma per quello ci vuole tempo. Gli adolescenti, invece, non rientravamo nella nostra strategia, perché come racconta Gianluca Diegoli "di loro non capiamo niente".
8. Usa twitter
Passo moltissimo tempo, ogni giorno, su questo social network perché ci leggo cose interessanti (sei tu che scegli chi seguire e, di conseguenza, cosa leggere) ed è possibile approfondire un hashtag (tipo: #glutenfree o #celiachia), scoprendone particolarità e protagonisti (ovvero chi ne sa di quel particolare tema e viene riconosciuto, dagli altri, come tale).
Inoltre Twitter è una comunità e le persone che la abitano sono felici di essere contattati su quella particolare piattaforma, rispetto ad altri mezzi di comunicazione (quindi, se sei bravo, potresti ottenere feedback migliori). Su Twitter, tra gli altri, ho conosciuto tre persone che hanno supportato il festival: Danila Forti di Coop Consumatori Nordest, Valeria Montanari, Assessore al Comune di Reggio Emilia e Cristiano Ferrari, digital mentor. A loro vanno tanti grazie.

9. Metti tutto nel cv È una cosa in più fatta e portata a casa. Ti dici brava, la tua asticella dell'autostima sale e, di conseguenza, anche la fiducia.
Oggi il mercato del lavoro è competitivo (moltissima domanda, poca offerta e candidati sempre più qualificati) e aver fatto una cosa in più extra lavoro, rimboccandosi le maniche, contribuisce a migliorare la propria sicurezza, proponendosi così per attività e nuovi incarichi.

Sul curriculum, inoltre, il volontariato è un'attività valutata positivamente dagli esperti delle risorse umane.

 

Lunedì, 26 Ottobre 2015 01:00

Dal grigio al verde: le bombe di semi!

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Continuano i laboratori di "Orto Children", il progetto di orticoltura biodinamica realizzato dall'Assocazione "L'Isola che non c'è" di Putignano (BA). Ecco il racconto di Angela Totaro. ------------------

Nella seconda lezione di "Orto Children" i nostri piccoli contadini si sono trasformati in attivisti verdi cimentandosi nella realizzazione di bombe di semi. Uno dei tanti obiettivi dell'associazione "L'Isola che non c'è" è da sempre quello di stimolare adulti e bambini ad una coscienza critica, ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un'intere lezione alla Guerrilla gardening.

Per "guerrilla gardening" si intende un'azione non-violenta finalizzata al recupero e alla valorizzazione di terre incolte, anche di piccola estensione, situate in aree urbane. Il termine guerrilla gardening venne utillizzato per la prima volta nel 1973, quando un gruppo di ambientalisti newyorkesi decise di trasformare un lotto di terra di proprietà privata, ma in stato di abbandono, in un giardino. Da quel giorno si è dato vita ad un vero e proprio movimento che, di recente, ha fatto capolino anche in Italia. La guerriglia gardening è solitamente praticata non da professionisti, ma semplicemente da amanti del verde.

Una delle "armi" utilizzati dai "guerriglieri" sono proprio le bombe di semi. Vediamo nel dettaglio come si realizzano!

Per creare le bombe di semi servono:

- un bicchiere da usare come dosatore; - 5 parti di argilla secca;
- 3 parti di fertilizzante organico naturale;
- semi dei fiori che volete veder nascere;
- acqua;
- contenitori di cartone (come quelli delle uova) o fogli di giornale.

Mescolate insieme le polveri ed aggiungete i semi e l'acqua sino ad ottenere un composto omogeneo e lavorabile. Ed ora la parte più divertente: fare le bombe! Potete decidere la grandezza a vostro piacimento, ma ricordate che più le bombe saranno grandi e più tempo ci metteranno a seccare. Una volta ottenute le bombe, basta disporle su un foglio di giornale o in contenitori per le uova e lasciarle asciugare al sole per qualche giorno.
Ora non vi resta che individuare il luogo...e preparavi alla battaglia a colpi di semi!

Inutile dirvi che i nostri piccoli "guerriglieri" si sono divertiti moltissimo.  Cimentatevi anche voi con i vostri bambini nella realizzazione di bombe di semi e preparatevi a lanciarle lì dove c'è bisogno di fiori.

 

 

Giovedì, 22 Ottobre 2015 02:00

Gluten Free Week: senza glutine...ma con gusto!

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Gluten Free Week è il primo evento del capoluogo siciliano interamente dedicato all'alimentazione senza glutine. L'appuntamento - organizzato dalle associazioni Gluten Free Travel & Living e Sokult - è a Palermo, dal 19 al 24 ottobre ai Cantieri Culturali della Zisa. 

6 pomeriggi ricchi di iniziative, rivolte a grandi e piccini, per conoscere la cucina senza glutine, viverla da vicino e soprattutto condividerla. Intrattenimento e Sensibilizzazione sono i due binari lungo cui correrà la Gluten Free Week, che è stata pensata non soltanto per i celiaci, ma anche per i tanti che ne hanno solo "sentito parlare", per gli appassionati di cucina che amano sperimentare tra i fornelli e per chi vuole saperne di più, mosso da interesse o curiosità.

In Sicilia, ogni anno, vengono rilevati più di 12.000 nuovi casi di celiachia (un numero che aumenta se si includono anche i soggetti affetti dalla sensibilità non celiaca al glutine). Un problema che sta diventando sociale; diventa dunque necessario intervenire per diffondere una sana informazione e una maggiore cultura sul"gluten free".
La vocazione della Gluten Free Week è dunque prettamente sociale
: si vuole favorire una dimensione comunitaria, animata dal confronto e dalla condivisione di esperienze e informazioni, con l'intento di incoraggiare una maggiore coscienza teorico‒pratica sulla celiachia e, in generale, sulle implicazioni di qualsiasi intolleranza alimentare nella vita di tutti i giorni.
Il richiamo è soprattutto alle famiglie
, che avranno modo di scambiarsi opinioni e impressioni in un contesto vivace e stimolante, ma anche all'intera società civile, veicolo di una educazione alimentare ancora troppo carica di pregiudizi e luoghi comuni.

Tra gli appuntamenti previsti:
- laboratori di cucina per genitori e bambini (preparazione e cottura di pasta fresca, biscotti, muffin e pizza);
- attività creative per bambini (realizzazione di segnaposti in pasta di sale, cestini porta‒biscotti, porta‒posate, tovagliette, addobbi e decorazioni);
- dibattito scientifico con nutrizionisti ed esperti del settore alimentare;
- seminario di approfondimento sulla gestione pratica della celiachia nella vita quotidiana.

Per rimanere aggiornati sul programma consultate la Pagina Facebook ufficiale

Venerdì, 23 Ottobre 2015 02:00

E TU...CHE PERSONALITA' SEI IN CUCINA?

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Personalità, stile in cucina e gusto musicale: sono gli elementi del contest culinario e musicale lanciato da Pentagrammi di Farina, in occasione del primo anniversario del blog!

Era il 14 ottobre quando, camminando per Londra, cinque amiche fantasticano su un foodblog che parlasse anche di...musica! Nasce così Pentagrammi di Farina: 5 personalità diverse, nella vita e in cucina, che insieme, come le note all'interno delle cinque righe di un pentagramma, si fondono in un mix multisensoriale: 
- Chiara: la tradizionalista
"terrona"  - Margherita: la "golosa" della domenica - Monica: la vegetariana "convertita" - Daniela: l' "intollerante" con stile - Alessia: la "maniaca" della colazione

E tu, che personalità sei? Partecipa al Contest culinario! 
Per partecipare al Contest "Le personalità in cucina", basta pubblicare sul vostro blog una ricetta inedita
(indicando l'icona della categoria "personalità" alla quale partecipate) assieme alla foto del contest, e copiare il link della vostra ricetta nei commenti di questo articolo. Se non avete un blog, ma volete partecipare ugualmente, pubblicate la foto della vostra ricetta con il procedimento indicato sulla nostra pagina Facebook, Twitter o Instagram e inviatecela per mail a [email protected].

Per ogni "personalità", verrà nominato un vincitore. La durata del contest è di due mesi esatti a partire dal 14 ottobre. Avete quindi tempo fino al 14 dicembre! La proclamazione dei 5 vincitori verrà effettuata poco prima di Natale: ogni vincitore riceverà un nostro gadget a sorpresa marchiato "Pentagrammi di Farina".

E allora? Che aspettate a fare il test di personalità in cucina e vedere a chi assomigliate di più?

Giovedì, 08 Ottobre 2015 02:00

E TU...DI CHE PASTA SEI?

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"Ah, la pasta!", diceva Renato Pozzetto in una pubblicità di un po' di anni fa. Già: la pasta! Elemento fondamentale della cultura gastronomica italiana, è entrata nell'immaginario collettivo come simbolo di tradizione, genuinità, convivialità e festa (la famosa pasta al forno del pranzo domenicale…chi non la ricorda!).
E se la pasta raccontasse anche di giustizia e solidarietà?
Parliamo di  "E tu…di che pasta sei?", la campagna di raccolta fondi lanciata da Libera – l'Associazione che dal 1995 promuove la legalità e la giustizia, sollecitando la società civile nella lotta alle mafie – per festeggiare vent'anni di impegno, lavoro e importanti risultati. Un'iniziativa che ha per simbolo la pasta "Venti Liberi", realizzata in collaborazione con il pastificio Afeltra di Gragnano, utilizzando il grano in conversione raccolto nelle terre confiscate alle mafie - gestite dalle cooperative Libera Terra - e dai produttori che ne condividono il progetto di riscatto da ogni forma d'illegalità.
Una pasta che sa di buono, di giustizia, e anche di qualità e sostenibilità:
perché Libera promuove un modello di impresa sociale che vuole essere in grado di affrontare il mercato con dignità e qualità, guadagnandosi a pieno titolo uno spazio che allo stesso tempo testimoni un altro modo di fare impresa.
Dove acquistare la pasta Venti Liberi? Potete richiederla qui. E inoltre, il 14 e 15 novembre potrete trovarla sui banchetti che i volontari di Libera e delle associazioni partner organizzeranno nelle piazze di tutta l'Italia.
 L'intero ricavato dell'iniziativa è destinato alle attività associative sui territori e ai progetti di Libera. 
Contro le mafie…con il social eating!
Anche con il social eating possiamo contribuire alla lotta contro le mafie! Dal 12 al 31 ottobre, grazie alla collaborazione con Gnammo – la piattaforma di "social eating" – tutti i cuochi "social" della community potranno organizzare eventi presso le proprie abitazioni, inserendo nel menu gli spaghettoni Venti Liberi.
Partecipare è semplissimo! Basterà organizzare il proprio evento di #socialeating secondo le modalità previste da Gnammo e, dopo aver ricevuto l'e-mail di conferma, segnalare a quale indirizzo si desidera ricevere la pasta Venti Liberi. A questo punto, non resterà che aspettare le prenotazioni dei partecipanti!
Non vi va di cucinare? E allora…in alto le forchette, e partecipate a una cena #ventiliberi in qualità di "gnammers
"!
E voi…di che pasta siete? 
Festeggiamo insieme i venti anni di Libera, partecipando alle iniziative e agli eventi, organizzando cene, proponendo ricette…o semplicemente mangiando! 

Per info
[email protected]
sostieni.libera.it/venti-anni-da-gustare/
www.libera.it
Pagina Facebook
 

Venerdì, 09 Ottobre 2015 02:00

YOGA LUNCH

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Il lavoro ti stressa e il pranzo è diventato noioso e faticoso? Prova lo yoga integrale!
Ti aspettiamo a Ostuni, per una lezione di prova gratuita,
il martedì e il giovedì dalle 14:00 alle 15:30. Potrai anche provare il pranzo yogico ayurvedico vegano, preparato con cereali locali e verdure di stagione e accompagnato da yogi tea e tisane. E se hai fretta, potrai anche portare via il pranzo!
Le lezioni di Yoga Integrale si tengono presso Namaste - Spazio Olistico ,
Contrada Bagnardi 8, Ostuni (BR). 

Per info e prenotazione (necessaria per partecipare): 
334.8328297
http://www.namastepuglia.com/#contact
Shri - Yoga Integrale Puglia

 

Martedì, 06 Ottobre 2015 02:00

NUOVE PRATICHE CON IL SUD

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Ogni comunità ha bisogno dei suoi spazi: luoghi fisici, ma anche spazi di incontro e di partecipazione, da recuperare e valorizzare. Beni comuni, attorno ai quali si sviluppa quella coesione sociale fondamentale per lo sviluppo del nostro Sud e del Paese.
Dal 15 al 17 ottobre
, la Fondazione "Per il Sud" organizza a Palermo "Nuove Pratiche con il Sud - Spazi da non perdere", un grande meeting di operatori culturali e del terzo settore che si confronteranno intorno al tema conduttore della rigenerazione dal basso di spazi pubblici e privati. Incontri, laboratori, iniziative di comunicazione sociale, spettacoli: gli eventi saranno occasione di confronto aperto per raccontare e condividere buone pratiche, progetti, difficoltà, soluzioni possibili per la creazione di una nuova infrastruttura di beni comuni a partire dal Sud.
Anche cucinaMancina sarà a Nuove Pratiche con il Sud! Giovedì 15 ottobre,
presso Palazzo Branciforte, a partire dalle ore 18:30, parteciperemo alla discussione "L'impresa culturale al Sud", per parlare di esperienze positive e buone pratiche che fanno leva su modelli innovativi di gestione, sul coinvolgimento del pubblico proattivo e sulla costruzione di comunità. Sperimentazioni di modelli capaci di coniugare cultura e innovazione sociale, che aprono la strada a una transizione possibile.
"Nuove Pratiche con il Sud" 
si terrà a Palermo, presso le caratteristiche location di Palazzo Branciforte (via Bara all'Olivella, 2), dimora storica del XVII secolo, restaurato nel 2012 grazie al progetto dell'architetto Gae Aulenti; e dell'EcoMuseo Mare Memoria Viva (via Messina Marine,20), un museo del territorio nato da un lavoro di ricerca e comunità, sulla memoria e sul presente di Palermo e del suo mare. I materiali dell'ecomuseo sono stati raccolti nei quartieri della fascia costiera della città, incontrando e intervistando gli abitanti e la gente di mare, mappando i luoghi significativi del territorio, raccogliendo storie, fotografie, video e ricette, organizzando attività e incontri in spazi pubblici e luoghi di aggregazione.
Per info:

http://www.conilsud.it/2015/programma/
http://www.nuovepratiche.it/

Mercoledì, 07 Ottobre 2015 02:00

A LEZIONE DI...ORTI!

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Sabato 3 ottobre, a Putignano, si è svolto il primo laboratorio di "Orto Children", il progetto di orticoltura biodinamica realizzato dall'associazione L'Isola che non c'è. "Orto Children" è il primo orto cittadino a conduzione biologica realizzato nel comune di Putignano giunto quest'anno con successo alla quarta edizione. Il progetto è rivolto a bambini di età compresa tra i sei e i dodici anni e terminerà il 14 novembre con la Festa del raccolto.
La finalità di "Orto Children" è da sempre la stessa: realizzare e prendersi cura di un orto nel pieno rispetto dell'ambiente, dei tempi della natura e di sé stessi.
Ogni anno l'associazione "L'Isola che non c'è", in collaborazione con esperti ed altre realtà associative, mira alla realizzazione di tale obiettivo attraverso laboratori didattici e lezioni interattive.

Nel primo incontro di sabato, l'orto di via C. Colombo n.142 si è popolato di animali "non convenzionali": i bambini accompagnati dal Dott. Flavio Pesce hanno scoperto il mondo dei rettili toccando con mano tartarughe di terra e d'acqua, accarezzando un serpente falso corallo e conoscendo Bruno, un pitone di pochi anni. Ha fatto la sua comparsa nell'orto anche un piccolo topo di campagna, molto apprezzato dai bambini, meno dalle mamme. Il pomeriggio già così sarebbe stato perfetto, ma il Dott. Pesce ha voluto portare con sé anche un airone rosso e la sua storia: l'esemplare, appartenente ad una specie protetta in quanto a rischio d'estinzione, è stato curato dal Dott. Pesce dopo esser stato ritrovato nei pressi di un lago privo di un'ala, recisagli per mano dell'uomo.

Il pomeriggio si è concluso con una lezione sulla germinazione, la realizzazione di un semenzaio e con la piantumazione nell'orto di verdure di stagione.

Nel prossimo incontro i bambini realizzeranno le bombe di semi: munizioni verdi per un attacco a colpi di fiori.

Venerdì, 02 Ottobre 2015 02:00

IL SALONE DELLO SVILUPPO LOCALE

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Uno sviluppo sostenibile si basa anche, e soprattutto, sulla valorizzazione delle risorse locali e dell'identità territoriale. E' questa l'idea intorno al quale ruoterà il Salone dello Sviluppo Locale, a Gallipoli dal 6 al 9 ottobre organizzato dal G.A.L. Serre Salentine
Mostre, allestimenti con prodotti tipici, percorsi esperienziali ed itinerari guidati nelle aziende e nei siti attrattori, degustazioni con ricette creative originali e pensate per la circostanza, incontri B2B e confronto con i protagonisti della politica regionale sul futuro prossimo dell'agricoltura.
Il programma prevede ogni giorno un Educational Tour tematico nei comuni delle Serre Salentine: 
percorsi tra arte e gastronomia, manufatti e sapori d'altri tempi, gite in barca e tour nei centri storici sono soltanto alcune delle attività proposte! Ed ogni pomeriggio, dalle ore 15.00, "I dialoghi del Salone":Quindici speaker di rilievo provenienti da Università, Centri di ricerca, Laboratori e Fondazioni da ogni parte d'Italia provocheranno discussioni e dibattiti sugli asset fondamentali sui quali si basa lo sviluppo locale: luoghi, turismo, agricoltura, alimentazione, innovazione e cambiamento. 
cucinaMancina, partner dell'iniziativa, ha chiamato a raccolta la famiglia dei blogger mancini pugliesi 
in qualità di osservatori speciali dell'iniziativa: Annalisa de Benedictis (The Queen's Kitchen), Eleonora e Serena Corvasce (Il cantuccio di Romeo), Agnese Cimino di Mandorle e Miele, Tommaso Schiena (Un Cuoco daMare), Luciana Rutigliano (L'Eco Punk) saranno al Salone per ascoltare, registrare e monitorare le azioni e gli effetti delle stimolazioni culturali, e riportarne valutazioni e opinioni utili a orientare al meglio le scelte dei decisori, che saranno dscusse a Gallipoli durante l'ultima giornata (il 9 ottobre).
Lorenza Dadduzio
, inoltre, interverrà al'interno de "I dialoghi sulla civiltà", nella sessione "Conversazioni sul cibo e il cambiamento", l'8 ottobre alle ore 15. 
Vi aspettiamo a Gallipoli, per condividere testimonianze, esperienze, racconti e visioni proprie di un "sud che funziona
".

Per tutte le info, e visualizzare il programma dell'iniziativa: 
http://www.salonedellosviluppolocale.it
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