Le mancine raccontano il Salone dello Sviluppo Locale salentino

Turismo, agricoltura, sviluppo sostenibile: il dialogo polifonico delle blogger mancine
Da Venerdì, 30 Ottobre 2015

Quattro giorni di esplorazioni e dialoghi sullo sviluppo e la promozione sostenibile del territorio. Quattro giorni per innamorarsi del Salento, attraverso visite, racconti, momenti di condivisione. Questo, e molto altro, è stato il Salone dello Sviluppo Locale di Gallipoli, promosso dal GAL Serre Salentine - con il supporto di PROAGO - tenutosi a Gallipoli dal 6 al 9 ottobre. Come sapete, al Salone c'eravamo anche noi di cucinaMancina...e non eravamo soli! Abbiamo infatti condiviso questo cammino con alcune blogger mancine, per l'occasione testimoni privilegiate delle giornate. Abbiamo voluto mettere insieme - come un diario di bordo - i frammenti delle loro testimonianze. Vi raccontiamo qui il Salone dello Sviluppo Locale attraverso le voci di Annalisa De Benedictis (Queen's kitchen), Eleonora e Serena Corvasce (Il cantuccio di Romeo), Luciana Rutigliano (L'eco punk), Chiara Cota (Le'nticche), Agnese Cimino (Mandorle e Miele), Aurelie Scarfino (Atelier du fantastique) e Marta Piras (Il dolce crear), intervistate da Lorenza Dadduzio. 



Un Sud che funziona Partiamo chiedendo alle nostre blogger di di parlarci dell'obiettivo dell'iniziativa Annalisa: "Il Salone ha voluto promuovere questo territorio ricco di attrazioni culturali e storiche, bellezze naturalistiche, antiche tradizioni, abitato da persone cordiali ed operose, pioniere dell'ospitalità rurale. Il Salone ha mostrato tutto ciò che è stato realizzato con progetti e buone pratiche, assieme ai risultati conseguiti da un Sud che funziona".
Eleonora e Serena
: "Il Salone è stato un evento fondamentale, perchè è importante far conoscere al mondo la vera Puglia e l'autenticità del Salento, rendere i turisti consapevoli del nostro territorio, aiutarli a scoprire l'essenza di una terra dai tratti aspri ma colorata, assolata, accogliente e genuina. Far scoprire il Salento sconosciuto agli occhi dei più, quello che i viaggiatori, o meglio i tour operator, non conoscono ancora e non conosceranno mai se non attraverso la creazione di una proposta turistica che deve necessariamente passare attraverso una politica di cooperazione strategica". 

Il programma del Salone è stato davvero intenso, ma coinvolgente e interessante. Per ogni giorno, un "Educational Tour Tematico ci ha portati alla scoperta delle  Serre Salentine; ogni pomeriggio, invece, i "Dialoghi del Salone " - condotti da quindici speaker di rilievo provenienti da Università, Centri di Ricerca, Laboratori e Fondazioni d'ogni parte d'Italia - hanno sollecitato discussioni e dibattiti.
Gli "Educational Tour": alla scoperta di una terra meravigliosa
Attraverso arte, gastronomia e ruralità, manufatti e sapori d'altri tempi, natura e antichi mestieri, gli Educational Tour hanno dato la possibilità di visitare una parte della Puglia ricca di storia, tradizioni e paesaggi incantevoli.

Il primo itinerario ci ha portati tra arte, gastronomia e cultura.
Marta: "E' stato un vero e proprio viaggio multi-sensoriale, quello in cui ci hanno condotto gli organizzatori. Ascoltare le voci degli anziani e i loro racconti ricchi di storia e di saggezza, toccare le creazioni di carta pesta e le opere dei ferrai...immergere le mani in un enorme catino colmo di olive! Abbiamo degustato gli oli tipici, abbinati a friselle e taralli, per poi passare ai vini, mentre un cantante, nel borgo di Felline, suonava la pizzica con la sua chitarra e le danze si alternavano alle chiacchiere. L'ospitalità e la convivialità hanno fatto da cornice alle calde giornate che ci hanno ospitato in terra salentina, mostrandoci il carattere e i riti lenti che caratterizzano gli abitanti di questi luoghi".

Le nostre blogger ci descrivono nel dettaglio i meravigliosi luoghi visitati.

Luciana: "Il primo giorno è iniziato con la visita alla chiesa della Madonna della Neve di Neviano e il suo "bianco candido e fresco incorniciato dal verde di alberi secolari e dal rosso della terra a contrastare un giorno afoso di ottobre".
Annalisa
: "In un antico casale, tra muretti a secco e "furnieddhi", tra grotte e silos sotterranei per la raccolta del grano, ha preso vita l' "Ecomuseo del Paesaggio delle serre di Neviano", dove sono stati raccolti oggetti e testimonianze della vita e dei mestieri dei secoli scorsi che sono arrivati fino a noi, compreso  un antico telaio, il cui perfetto funzionamento ci è stato dimostrato da un'arzilla nonnina quasi novantenne!".




Eleonora e Serena: "Il Salento è una terra che ha ancora un'anima, basta vedere come la gente sorride. C'è qualcosa nell'accoglienza di questo popolo che ti fa intravedere la sua genuinità. E questa va preservata. Così come va tutelato tutto quello che costituisce l'unicità di una terra, come gli antichi mestieri che non possono e non devono andare perduti". Il tour è proseguito al frantoio dell'azienda agricola Gustasalento con degustazioni di pane, friselle e olio di oliva, l'oro verde del Salento e di tutta la Puglia.

Il secondo giorno, l'itinerario "Percorso tra oggetti e sapori artigianali" ha portato le nostre blogger nella città di Parabita, sede di importanti scavi archeologici.
Annalisa
ci dice che "lì, abbiamo ascoltato incantate i racconti appassionati del professor Aldo D'Antico, che ci ha guidato nel Museo del Vino "Muia" allestito in un vecchio stabilimento vinicolo del 1891. A Matino, il Palazzo Marchesale dei "Del Tufo" ha acquistato nuova vita ospitando il MacMa (il Museo di Arte Contemporanea), dove poesia, pittura, fotografia e serigrafia si fondono in una perfetta commistione artistica. A Racale, siamo i primi visitatori (dopo l'inaugurazione) del Museo Laboratorio dell'Emigrazione delle Serre Salentine, che nasce da una sinergia con associazioni di migranti per far conoscere la Puglia e il fenomeno dell'emigrazione.

"Tra olio e vino" è il percorso che ci ha portato nell'azienda agricola Alliste e tra i vigneti della storica cantina Coppola di Gallipoli. Passeggiare all'interno del borgo medievale di Felline...è stato come fare un tuffo all'indietro nel tempo, con le pietre baciate da una luce che accendeva i colori. La passeggiata tra gli ulivi millenari, poi, è stata un'esperienza straordinaria!". 

Il quarto giorno, infine, il "Percorso tra mare e terra" ci ha condotte, attraverso un tour in barca, al Parco di Punta Pizzo e all'Isola di Sant'Andrea, parco naturale regionale dove è possibile ammirare la spettacolare armonia tra diversi habitat, con la loro ricchezza di elementi floristici.

I "dialoghi del Salone" Alle mattinate itineranti ricche di storia e cultura si sono alternati i panel pomeridiani nel centro storico di Gallipoli. Docenti, ricercatori, manager dell'innovazione, imprenditori, giornalisti, scrittori, antropologi e responsabili di progetti integrati hanno discusso di cibo, agricoltura sociale, di turismo accessibile, di riuso del territorio rurale, di cambiamento e di strategia di sviluppo sostenibile in un confronto continuo di esperienze e testimonianze dirette.
Luoghi, Fertilità, Civiltà: questi i tre macrotemi delle giornate.
Per Marta, il Salone ha portato "tante idee nuove, per vivere in chiave differente il territorio, l'ambiente e l'alimentazione. Molti sono stati gli ospiti che hanno parlato del proprio lavoro e della propria storia. Tanti i giovani imprenditori che alla parola "innovazione" hanno dato il significato di "riscoperta", di ritorno alla terra ma con una coscienza diversa rispetto al passato. Immergendo le proprie conoscenze poliedriche in un territorio così difficile, questi ragazzi sono riusciti a trovare una svolta per potersi costruire un futuro "a casa propria". 
Sarebbe impossibile citare tutti gli interventi...perciò chiediamo ad Annalisa e Luciana
di parlarci degli argomenti che più le hanno colpite durante i "Dialoghi".  

Annalisa: "il sociologo Luigi Spedicato ci ha parlato del genius loci, ovvero di come il cibo sia legato al territorio e lo trasformi, aggrega la comunità in una serie di rituali, ci nutre e diventa uno strumento di controllo sul corpo". 

Luciana: "Molto interessante il tema del turismo accessibile. Pete Kercher, ambasciatore EIDD – Design for All Europe (associazione che si occupa da vent'anni di migliorare la qualità della vita attraverso il design per costruire un'Europa più inclusiva) ha sottolineato l'importanza di costruire un modello di innovazione turistica che coniughi sostenibilità e accessibilità, partendo dal presupposto che bisogna superare l'idea della divisione delle persone in categorie. 
Agostino Riitano (Rural Hub) e Alex Giordano (Ninja Marketing)
hanno affrontato il grande tema dell'innovazione sociale e ruralità. Interessanti le storie di Downshifting (letteralmente "scalare di marcia"): la scelta da parte di singoli o gruppi di abbandonare le grandi città con i loro ritmi serrati, per dedicarsi a progetti innovativi, guadagnando meno ma vivendo sicuramente meglio. Il tutto inserito all'interno del concetto di Jugaad Innovation, termine indiano che sta per "l'arte di arrangiarsi" e che spiega come il ripartire dall'osservazione della realtà e dall'utilizzo delle materie prime possa aiutare a trovare soluzioni concrete per vivere meglio".

Luisella Guerrieri, SAC Salento di Mare e di Pietre


Lucio Cavazzoni, Presidente Alce Nero


Pino Africano, Presidente Ass.ne "La salute me la mangio"

Annalisa: "Durante il secondo giorno, dedicato al ricambio generazionale e di genere in agricoltura, Serena Molendini (Regione Puglia) ha evidenziato che si registra un aumento dell'imprenditoria giovanile under 34, grazie al ritorno all'agricoltura: giovani che - dopo aver studiato e lavorato al Nord o all'estero - tornano alla loro terra d'origine per rilevare un'azienda di famiglia, ma anche una "prima generazione" di agricoltori, cioè persone che si affacciano in questo universo per la prima volta.

Roberto Tognetti, poi, ci ha spiegato che - per ridare vita agli spazi abbandonati - è importante ribaltare la teoria del valore (gli spazi abbandonati sono una risorsa e non un problema), "socializzare" il progetto, facendo in modo che diventi un processo che genera conoscenza in tempi brevi, e rendere la cittadinanza attiva e partecipe con politiche aperte e non impersonali.
A proposito di cibo che cura
e agricoltura biologica, Pino Africano ci ha spiegato come è possibile curarsi con un cibo sano e prodotto in maniera naturale
Lucio Cavazzoni (Alce Nero)
ci ha parlato di agricoltura biologica. "E' vero, si innalza l'età media della gente; ma bisogna distinguere tra eta della vita ed età della salute. Secondo i dati elaborati dall'Istituto dei Tumori, ogni anno, l'età della salute si abbassa di un anno. Non dobbiamo più mangiare per vincere la fame, ma per vincere...in salute!" E, a proposito di agricoltura biologica: "Lo scopo del cibo è la relazione. Tra l'uomo e l'ambiente. Tra l'uomo e altri uomini. Tra l'uomo e gli animali. Tra l'uomo e ciò che lo circonda. In questo senso, il biologico non è allora una modalità agricola, ma è lavoro per l'equilibrio per ciò che è attorno. Il vero "bio" è motivazione a fare del proprio campo la rivoluzione con cui si vorrebbe cambiare il pianeta".
Parlando di "Cibo e cambiamento
", Antonio Muci (condotta Lecce Slow Food) ci ha illustrato i numeri dello spreco alimentare. "La sfida è riportare il cibo ad essere locale, diversificato, comunitario, attraverso custodia dei semi a sostegno della biodiversità e la trasformazione dei consumatori in co-produttori consapevoli".
A parlare di cambiamento e innovazione, c'era anche cucinaMancina
! Lorenza ha raccontato dell'idea vincente di trasformare le diversità alimentari legate a scelte di vita, ad allergie o a intolleranze, in un momento di incontro, grazie all'aggregazione sul portale di chef, blogger e curiosi alimentari, ai consigli e alla mappa di locali in cui si servono cibi fruibili pensati per i "diversamente onnivori", oltre agli eventi in cui si passa dal virtuale al reale, incontrandosi...per cucinare mancino!
Lorenza Dadduzio, Direttore Creativo cucinaMancina

E infine, "Idee, progetti e turismo verde": l'architetto Massimo Zucconi ci spiega cosa intende per visione strategica: "la rete elettrica che consente di illuminare i singoli beni-valori distribuiti sul territorio, insieme a validi modelli di gestione ad utilità sociale immediata".
Se dovessimo riassumere questi quattro giorni attraverso delle parole chiave?
Aurelie: "Pensando a quest'esperienza, sono quattro le parole che mi vengono in mente. La terra: quella delle Serre Salentine, accogliente, viva, magnetica, suggestiva. Ancora al passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro. I sapori del Salento: un fruttato intenso come l'olio che produce, deciso come il buon vino che inebria, antico come la frisa che delizia e fresco come il pescato che conquista. La gente di questa terra: istruita, affermata e colta, ma al contempo pronta a mollare tutto per tornare alle origini. Gentili, accoglienti, "folcloristici"... e disposti a mostrare i loro tesori. I suoni, i profumi...le emozioni. Il fruscio del vento che sfiora gli ulivi secolari. Il profumo del mare. L'emozione di scoprire le radici e il passato dei vecchi abitanti di questo comprensorio".
Cosa "porteremo a casa" dal Salone dello Sviluppo Locale?
Agnese: "Il piacere di sapere che esistono splendide esperienze di gusto e nel gusto del nostro territorio. È stato importante per noi conoscere nello specifico le produzioni del territorio, le caratteristiche dei prodotti e le loro qualità spiegate dai diretti produttori; ed è fondamentale il confronto con le nuove realtà , per dimostrare come il Salento non sia solo il turismo di agosto, ma il risultato di una nuova energia e voglia di riscatto da parte anche dei nuovi giovani imprenditori".
Luciana:
"Il Salento continua a rivelarsi terra di tradizione, ma con una grande apertura verso il futuro e l'innovazione, e che non dimentica di lanciare sempre uno sguardo indietro verso la terra e la sua storia".
Eleonora e Serena:
" Purtroppo, molti degli elementi valorizzati in questi giorni sono ancora sconosciuti ai soliti noti itinerari turistici, che purtroppo fanno vivere questa terra da maggio a settembre. Eppure, la destinazione turistica è un set interconnesso e complementare di risorse attrattive (eventi, infrastrutture, servizi, ecc.) che insieme creano per il turista un'esperienza emozionale, nonché una proposizione di valore per il territorio tutto. Come realizzare tutto questo? Con una sola parola: cooperazione. Dobbiamo diventare pienamente consapevoli della nostra unicità e mostrare la vera anima, solo così sarà possibile immaginare uno sviluppo di questi territori consapevole e, soprattutto, duraturo nel tempo. Ed è seguendo queste dinamiche potremo finalmente rendere sostanziale ciò che il New York Times ha brillantemente formalizzato:

"La Puglia è una terra dove è possibile vivere un'esperienza unica non solo per il mare, i suoi borghi, la sua realtà rurale e moderna, i suoi castelli e le cattedrali, ma soprattutto per la sua autenticità ed enogastronomia"  (New York Times)

Photo credits
Copertina: Lorenza Dadduzio
1: Queen's Kitchen
2, 3, 6, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 17, 18, 19, 21, 22, 23, 25: Lorenza Dadduzio
4, 5, 10, 15, 20: Il Cantuccio di Romeo
16: L'Eco Punk
24: Mapy De Nardis

 

 

 

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Autori

Annalisa De Benedictis
foodblogger

Annalisa De Benedictis

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Ho cominciato a cucinare per necessità, passando dai banchi del liceo ad una casa con marito e figlia:dopo innumerevoli disastri, risotti in busta e piatti... [continua a leggere]