UN CAMPIONATORE EMOZIONALE

Al tavolo di un'osteria, nella parte vecchia della mia Bari, ho conosciuto un anziano maestro di chitarra. Era seduto di fronte a me, anche lui alle prese col suo piatto.  - Mi scusi ma non ho potuto fare a meno di ascoltare. Lei è un musicista? - mi ha chiesto
- Oddio mio, un musicista, no. Studio musica, è un passatempo, nient'altro.

Mi ha parlato di chitarra battente, delle musiche antiche della Lucania, di Django Reinhardt, di Ornette Coleman. Io lo ascoltavo, e gli guardavo le mani, le rughe sul volto magro da vecchio libraio, il profilo scolpito delle unghie, le dita nervose. Mi ha chiesto di cosa mi occupassi, lo ha trovato interessante. Così abbiamo deciso, insieme, che la tecnologia sarebbe diventata un nuovo e meraviglioso veicolo di emozioni.
Bisognerà lavorarci, però, ci siamo detti. Ma un giorno realizzeremo insieme un campionatore emozionale, per quando ascoltiamo la buona musica, o beviamo un buon vino, o entriamo in una bella osteria, come questa.
Mi ha salutato facendomi gli auguri, raccomandandomi di non smettere di studiare musica, ricordandomi di un musicista grandissimo che sino a quarant'anni non aveva mai toccato uno strumento. Non riesco proprio a ricordare chi fosse, questo musicista. In verità non ho mai nemmeno ascoltato Ornette Coleman, ma questo non gliel'ho detto.

Un campionatore emozionale potrebbe essere una specie di scatoletta piena di elettronica
, piccola, discreta, a suo modo elegante, da cui esca un filo sottile che si vada ad infilare addosso, da qualche parte, in un taschino, o dietro un orecchio, e memorizzi frames di pochi secondi, impercettibili variazioni di stato, perdite di fuoco dello sguardo.
L'odore del ragù di mamma che mi abbraccia appena arrivato a casa, la domenica mattina. Il primo sorso di Barolo. Seduti davanti al camino, a guardare le castagne che si aprono. La sorpresa del Gewurtztraminer. Una enorme coppa di ramen
, a Rue Saint Anne. Il pentolino della crema di cioccolato da pulire col cucchiaio di legno.
Campioni di se stessi. Bello, sarebbe.

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La ricetta mancina del Ramen con tofu e funghi shiitake e le illustrazioni sono di Alessandra Bosi per la rubrica "Ricette e Ricordi".

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Autori

Lorenza Dadduzio
foodographer

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Piccola piccola. Diresti quasi smiltza. Ma con occhi grandi e mani curiose che scorrono e attraversano la superficie del mondo, desiderose di assaporare e... [continua a leggere]

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