Questo risotto mi riporta all'infanzia. Di tanto in tanto i miei genitori, amanti della buona cucina, organizzavano pranzi o cene con i loro amici scambiandosi consigli e ricette culinarie a volte davvero notevoli.
Uno di questi amici era proprio il signor G., un tale alto e molto magro che ama scrivere romanzi. Una volta, tale G. diede la ricetta di questo risotto a mio papà, descrivendola in modo molto preciso ed entusiasta. Il risotto riuscì molto bene e fu così che mio papà lo ripropose spesso a casa, citando sempre G. per la buona ricetta e battezzando il piatto con il suo nome.
Anni dopo, saltò fuori questo risotto in una loro conversazione, ma il signor G. negò di conoscere quella ricetta e soprattutto di avergliela consigliata! Se ne era completamente dimenticato. Sul momento rimanemmo sbigottiti e divertiti.
Oggi abbiamo il forte sospetto che G. abbia inventato la ricetta di sana pianta sul momento, era, del resto, uno scrittore dalla fervida immaginazione!
Trita finemente le erbe aromatiche e tieni da parte.
Fai appassire la cipolla finemente tritata in poco olio in una pentola capiente, poi tostavi il riso a fiamma dolce, rimestando spesso. Copri con poco brodo per volta , regola di sale e porta il riso a cottura, ottenendo un risotto piuttosto asciutto. A fine cottura incorpora tre cucchiai di olio, il pomodoro ed il trito di erbe fresche. Mescola tutto energicamente e servi immediatamente.