Modugno era irrequieto di natura.
Aveva un'energia straripante, un entusiasmo portato sempre all'estremo, cantava con un'intensità inimitabile, per la testa gli giravano mille idee insieme e almeno la metà le metteva in pratica dopo poco e quasi contemporaneamente; si innamorava di tutto, sorrideva, saltava come un grillo, sempre, fisicamente non stava mai fermo. Chi gli girava intorno non aveva vita facile, perchè o camminavi a quella velocità o cadevi di sedere per terra; tempo per tornare indietro non c'era. Non aveva mezze misure, era irascibile e allo stesso tempo tenerissimo. Solo con l'espressione del volto, durante un pezzo, riusciva a travolgere, a farti provare sensazioni fortissime. Impossibile dimenticare che proprio questo tumulto invase l'ingessata platea del Festival dei Fiori nel 1958, tanto da spettinarla in modo irreversibile. Quelle braccia aperte sul pubblico aprirono per sempre un nuovo pezzo di storia della canzone. E non solo.
COSA CI METTO
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E inoltre:
- 5 foglie di riadicchio rosso
- 1 peperone rosso
- 1 peperone giallo
- 1 melanzana
- due carote viola
- un paio di rametti di rosmarino
- uno spicchio di zucca
PROCEDIMENTO
Taglia l'omino a mano libera nella melanzana o aiutandoti con un modellino in cartone precedentemente realizzato.
Con i tagliabiscotti, di diverse dimensioni, ottieni dei fiorellini e una paperina dai peperoni gialli e rossi.

