Mia nonna Beatrice quest'anno avrebbe compiuto 100 anni. Come Rodari.
100 anni a novembre, lei, a ottobre lui: i miei due più grandi narratori di fiabe.
Nonna era fortissima, ironica, aveva il terrore del dolore fisico (temeva persino la spazzola della parrucchiera), aveva un amore smodato per noi bambini e minacciava il macellaio con la stampella, ormai molto anziana, se per caso le rifilava qualcosa di non eccezionale da cucinare ai nipoti.
Ma soprattutto, cucinava sempre. Sempre.
Ho spesso pensato che fosse dovuto al fatto di essere rimasta orfana di madre a 6 anni e di aver fatto la guerra, patito la fame, passato mille e mille disavventure.
Sicuramente è per questo, ma in giorni terribili come i nostri, ciò che mi distoglie totalmente dal dolore che mi circonda è cucinare. Per me è sempre stata attività salvifica, creativa, rilassante. Ho cucinato ovunque, per tutti. In ogni casa dove sia andata, per amori, amici, nemici, colleghi, alunni, parenti. Per tutti e soprattutto per me.
Alla prima comunione restai malissimo. Volevo la cucina con l'acqua che usciva per davvero ed ebbi in regalo "L'Isola del tesoro".
Non l'ho mai letto per dispetto.
Oggi ripenso alle focacce, ripenso a nonna, ripenso al dolore.
È da stamattina alle 9 che impasto e spadello senza sosta. E il tempo è volato.
Nonna cucinava per non pensare. Ecco, cos'era.
Perché era la sua oasi di pace.
E lo è anche per me.
La vita ha voluto che a 90 e passa anni andasse via così. Senza dolore.
Come avrebbe sempre sperato.
COSA CI METTO
Clicca qui per la ricetta della focaccia basic
E inoltre...
- cavoletti di Bruxelles - 5/7
- zucca gialla - 1 spicchio
- broccolo - 1
- pomodorini confit - 10
- funghi champignon - 20
- carota viola - 1
- rosmarino - 1 mazzetto
- uova - 2
- melograno - 1



