Come posso ridurre l'uso del sale nella mia cucina?

La risposta viene da lontano. Il gomasio fa parte della tradizione gastronomica asiatica ed è un semplice modo per ridurre il quantitativo di sale utilizzato normalmente nei piatti. È certamente una valida alternativa , personalizzabile a vari tipi di palato e quindi risulta versatile quasi in ogni tipo di ricetta. Come prepararlo?

Ingredienti 100 g di sesamo non tostato
16 g di sale grosso marino (io ho usato quello di miniera)

Preparazione: Lava e asciuga il sesamo. Tostalo a fuoco medio avendo cura di girarlo spesso con un cucchiaio di legno. Quando i semi inizieranno ad assumere un colore leggermente dorato, abbassa la fiamma e lasciali tostare ancora per due minuti circa. Togli i semi di sesamo dalla padella e tienili da parte.
Fai asciugare il sale marino integrale nella padella in cui hai fatto tostare i semi di sesamo.
Metti il sale e i semi di sesamo in un mortaio e con movimenti circolari schiaccia il tutto cercando di essere delicati.
Quando avrai raggiunto il grado di polverizzazione desiderata, trasferisci il gomasio in un barattolo.

Accorgimenti: Essendo un condimento, la quantità e il rapporto tra sale e semi di sesamo non sono fissi. Questo può variare in base ai vostri gusti e a quanto volete seguire una dieta macrobiotica: secondo la cucina macrobiotica l'utilizzo del sale dovrebbe essere ridotto, quindi il rapporto ideale scende a 20 parti di sesamo a 1 di sale. Il recipiente ideale per triturare il sesamo e il sale è il suribachi. Si tratta di un mortaio giapponese con al suo interno delle scanalature che facilitano la triturazione dei semi di sesamo. In genere per pestare i semi di sesamo si utilizza un pestello in legno chiamato surikogi. Il gomasio può essere conservato in un recipiente ermetico. Consumatelo entro otto giorni dalla preparazione.

Idee e varianti:
Ideale per condire cereali, paste e risotti, insalate, verdure, carne e pesce
. Se ne possono creare diverse versioni aggiungendo a piacere erbe aromatiche, altri tipi di semi, pinoli, mandorle o noci tritate oppure alghe polverizzate. Le alghe possono anche andare a sostituire il sale. Se amate i sapori più forti, potete anche unire dell'aglio o della cipolla, a voi la scelta.

Photo Credits: Rick Elizaga

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Autori

Giovanni Burdi
chef

Giovanni Burdi

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Ha lavorato per piu di 14 anni in giro per l'Europa, specializzato in cucina Italiana con influenze etniche e da pochi anni interessato a... [continua a leggere]

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