Il kamut: cereale antico?

Avete mai notato quella piccola "R" sulla denominazione Kamut? Ebbene, sta ad indicare un marchio della Kamut International ltd, una multi nazionale americana che ha acquisito il monopolio per la coltivazione e la vendita della varietà di frumento Khorasan.

Dietro il grano Kamut è stata costruita una leggenda che narra del ritrovamento di questa varietà antica nelle tombe dei faraoni egizi e da qui deriva il fascino e il successo commerciale dei prodotti preparati con il grano Kamut. Forse pochi sanno, però, che la stessa varietà Khorasan o Saragolla è coltivata anche in Basilicata e in Abruzzo: perché non preferire questi prodotti praticamente a km 0 piuttosto che i costosissimi derivati del Kamut? Si tratta sempre di varietà antiche, rustiche e particolarmente adattate all'ambiente, di cui si sta cercando di recuperare traccia così come anche per la varietà Senatore Cappelli, altro grano duro di origine nostrana.

Ma perché tanto interesse nel recupero di queste varietà di grano da tempo dimenticate? I grani antichi hanno un vantaggio: quello di avere un glutine più digeribile e più tollerato rispetto alle altre varietà comuni di grano duro, che sono state nel tempo sottoposte a modificazioni genetiche attraverso incroci e irraggiamento per aumentarne la produttività. Infatti, la maggior parte della pasta e della farina che viene venduta oggi deriva dal grano Creso, una varietà ottenuta proprio per irraggiamento di ceppi più antichi. Dal punto di vista della composizione nutrizionale i grani antichi sono più ricchi di proteine, sali minerali tra cui selenio, magnesio e zinco e vitamine del gruppo B.

 

Photo credits: Lauren Tucker e Mumumìo
 

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Elvira Greco
foodblogger

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Nutrizionista per mestiere e praticante della sana alimentazione nella vita. Cerca di comunicare la cultura del buon cibo e del piacere di mangiare … per... [continua a leggere]