
Rubriche (155)
Categorie figlie
Mettete dei fiori nei vostri cannoni - Olio su teglia
Scritto da Laura Rizzo- Farina 00 - 500
- Lievito di birra - 20 g
- Sale - 12 g
- Olio extravergine di oliva - 15 g
- Acqua tiepida - 300 g
- Melanzana - 1
- Peperone rosso - 1
- Peperone giallo - 1
- Cavolfiore arancione - 1
- Pomodorini ciliegino 6-7
- Prosciutto cotto - 50 g
- Cipolla rossa- 1
- Zucchina -1
- Capperi - 1 cucchiaino
- Mazzetto di rosmarino - 1
PROCEDIMENTO




Hai presente tutti quei dubbi che ti assalgono quando metti piede in cucina e ti domandi se sia a misura di bambino?
Quante volte ti sei domandata cosa preparare, magari insieme, e come coinvolgere i tuoi piccoli perchè si appassionassero anche ai cibi "verdi" che gli fanno venire i lucciconi agli occhi?
La Rubrica di Cucina Montessori è una dispensa a cui attingere ogni mese, a partire da oggi, per cercare gli ingredienti e gli strumenti giusti per trasformare il tuo spazio domestico in un luogo accogliente e stimolante anche per i più piccini.
Ogni 15 del mese Tata Ilaria arriverà con il suo bagaglio ricco di consigli, trucchi, ricette e segreti ispirati al metodo Montessori.
Tra le pagine di questa rubrica troverai suggerimenti su come affiancare i tuoi figli in sicurezza e rispettando la loro autonomia, grazie ad un ambiente organizzato ed accessibile in cucina, a ricette mancine a misura di bambino, attività culinarie organizzate per età, utensili idonei ai più piccoli, tecniche consigliate e molto altro.
Chi è Tata Ilaria?
Ho avviato due Case dei Bambini (scuole dell’infanzia Montessori) che mi hanno dato modo di unire la passione per la cucina ai principi montessoriani, per aiutare i bimbi a essere autonomi con l’utilizzo degli utensili: ogni bambino, ad esempio, è in grado di utilizzare il coltello o il pelapatate in totale sicurezza, in base al suo canale predominante (visivo, uditivo, cinestesico…).
Da 8 anni conduco laboratori per bambini di “Cucina Montessori” aperti a tutti, anche a coloro che non frequentano scuole montessoriane, attraverso un "linguaggio universale", quello del bambino. Tutti siamo in grado di farcela se parliamo e mostriamo le cose a sua misura!
Cosa troverete nella rubrica “Cucina Montessori”?
In questa rubrica porterò il Montessori in cucina direttamente a casa vostra, con semplicità, condividendo ciò che so, riguardo a:
- Come organizzare una cucina a misura di bambino;
- Ricette a misura di bambino;
- Cosa può fare un bambino in cucina in base all’età;
- Come organizzare gli ingredienti a misura di bambino;
- Tecniche di cucina col metodo Montessori;
- Utensili da cucina a misura di bambino.
Cosa imparerete?
Ad affiancare i vostri figli in modo rispettoso in cucina e ad accompagnarli verso la loro autonomia!
Perché e da quando la cucina mi appassiona?
Fin da bambina ho avuto la passione della cucina. Sono cresciuta con la nonna paterna che ha lavorato tanti anni come aiuto cuoca, l’ho sempre vista cucinare ed indirettamente ho assorbito molto più di quello che credo, solo guardandola. Sono la prova vivente delle teorie di Maria Montessori: guardando si impara!
Tante volte cucinavamo assieme, adoravo fare gli gnocchi e la pizza (che mi divertivo a fare in miniatura, versione gnomo. Avevo addirittura costruito tutti gli attrezzi in miniatura di legno e pensare che oggi c’è chi lo fa su Youtube!). Tuttora quando cucino ritrovo i sapori di nonna, con un mio tocco personalizzato.
In cosa credo?
Credo nei bambini perché sono il nostro futuro, nel riconoscere la loro dignità. Ho fiducia che noi tutti possiamo apprendere una modalità più rispettosa nei loro confronti, senza giudizi, ansie eccessive, lasciandoli liberi di esprimersi. Un bambino che cresce in un nido sicuro, che lo rispetta e lo ama così com’è avrà più strumenti per affrontare la vita.
In cosa sono mancina?
Sono felicemente mancina in taaante cose. Cucino “senza” diversi alimenti per cause di forza maggiore, ma questo “senza” mi dà qualcosa in più: stare bene e in salute e sinceramente non mi pesa. Dopo tanto tempo sono riuscita a capire quali sono le mie mancinità e finalmente ora sto bene!
A cosa serve il metodo Montessori?
Il metodo Montessori si basa sull’osservazione del bambino che ci dà quelli che chiamo “i segnali magici”: input dei suoi bisogni e delle sue esplorazioni. Spesso non sappiamo cogliere questi segnali e finiamo per etichettarli come disturbi o cose che non ci piacciono. Una volta osservati e annotati, si crea un ambiente a misura di bambino per favorire la sua crescita e autonomia. È importante rispettare i suoi i tempi senza mettergli fretta perché sta costruendo le sue abilità. Ricordiamoci che in ogni cosa facciamo da modello, mostriamo come si fa e rispettiamo le stesse regole che chiediamo ai bambini.
Come applicare il metodo Montessori in cucina?
Con lentezza abbiamo l’occasione per imparare tante cose, prendersi del tempo per stare insieme e cucinare. Il modo con cui cuciniamo qualcosa lo trasmettiamo nel cibo, la lentezza è il modo migliore con cui apprende un bambino perché “assorbe e memorizza” ogni singola azione che c’è dietro delle abilità.
(Foto di Tanaphong Toochinda)
I bambini adorano imitare gli adulti, amano l’ordine e fare azioni che abbiano un inizio ed una fine con uno scopo costruttivo. Hanno sete di conoscenza e vogliono imparare a fare da soli ciò che facciamo noi grandi come spolverare, pulire i vetri, spazzare con noi, ma soprattutto cucinare!
Grazie alla cucina apprendono il rispetto, l’amore, la dedizione, la cura, la presenza e la concentrazione nel fare qualcosa e, allo stesso tempo, sperimentano uno stile di vita sano.
L’importanza di riordinare a fine attività in cucina?
Il riordino è parte integrante dell’attività stessa e non compito di noi adulti. L’importante è la chiarezza: informiamo sempre, prima di iniziare, sulle “regole del gioco”. Riordinare è prendersi cura delle cose e dell’ambiente. Si educa alla responsabilità.
Al prossimo articolo!
Tata Ilaria
( Foto di Kelly Sikkema)
Bagliori violacei e verdi irradiano la lunga notte artica. I riflessi tramutano in acquerello il braccio di mare che s'addentra nella calanca.
Nutro il mio corpo con quella bellezza caleidoscopica. Pochi istanti, quindi estraggo il treppiedi e il mio fedele cannocchiale. Osservo.
Indago il cielo da quando sognai di aver indispettito la luna, perché l'avevo disegnata con occhi, naso e bocca. "Quassù non abbiamo nulla in comune con voi - mi rimprovera - Osservaci meglio".
La striatura iridescente si tuffa nel comignolo di un piccolo rorbu rosso sulla riva del fiordo.
Lascio che la neve custodisca le mie cose per precipitarmi verso il rorbu. Quando mi accovaccio sotto una finestra, la piccola abitazione mi rivolge la parola: lo scoppiettio del camino, il tintinnio delle stoviglie e un gran vociare di pescatori.
Mi affaccio. C'è solo uno spoglio tavolaccio in frassino. Al centro un piatto con bocconcini di merluzzo e salmone immersi in una soffice crema color carota. Sul fuoco del camino, ancora fumante, una pentola d'oro. Colma del suo saporito tesoro.
Spero che la luna mi ritorni presto in sogno. Ho qualcosa da dirle, a pancia piena.
Ascolta qui il racconto della buona notte.
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Speaker: Marco Angelico
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri in Corsia, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
L'ultimo mattone. Piano, piaaano. Ecco, perfetto così.
L'ho finito. Il mio primo grattacielo fa orgoglioso il solletico alle nuvole.
Sono un uomo ma piango.
Mi dicevano: "non sei ancora all'altezza".
Mi rimproveravano: "non sai ancora parlare in pubblico".
Mi accusavano: "te la fai ancora sotto?".
Sorrido largo all'ombra della mia prima costruzione arcobaleno. Me lo dicevano già a 3 anni: "Giorgio è un bambino davvero fantasioso": un piano giallo, uno rosso; uno verde. Poi ancora giallo, rosso, verde. Che tristezza certi enormi cubotti bianchi, tanti piccoli blocchi impilati l'uno sull'altro. Palazzoni tristi, innalzati con i pezzi meno nobili solo per soddisfare i capricci del costruttore. O magari dimostrare a "quelle lì" di avercelo più alto.
"Giooorgiooooo! Vieni! L'hamburger di ceci è pronto! Presto, che si fredda".
Eccola. Lei sa sempre come frenare la mia ansia di crescere.
"Arriiivo mamma".
Mi alzo dal pavimento. Guardo dall'alto del mio metro scarso che anche la mamma aveva costruito per me il suo grattacielo colorato fucsia cipolla, arancio-carota e verde rosmarino. Con una leggera spinta riduco il mio grattacielo in mille mattoncini prima che lo veda mio fratello.
Mai sentirsi arrivati al primo grattacielo. Se credessi di avercela già fatta smetterei di guardare il cielo e di fare il solletico ai miei sogni da bambino.
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Marco Angelico
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri in Corsia, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
- Vuoi stare fermo?
- No, tu vuoi infilzarmi!
- Dai, voglio solo prenderti...
- Ho detto NO!
Sono piccolino e ciccioso ma so sfuggire agli acuminati rebbi di una dannata forchetta che vuole trafiggere il mio cuore di zucca.
- Voglio solo portarti alle SUE labbra - implora lei
Dal mio letto in ceramica scorgo la donna che brandisce la forchetta appuntita con la solennità di un cavaliere medievale. Ha delle labbra carnose, bellissime. Ho già voglia di assaporarle.
- Se davvero vuole prendermi, puoi chiederle di farlo col cucchiaio?
- Ma nessuno mangia i ravioli con un cucchiaio!
- Senza offesa, cara forchetta, ma i tuoi aculei offendono la mia intimità. Voglio essere integro quando bacerò quella bocca meravigliosa! Lascia al tuo collega cucchiaio il compito di raccogliermi senza ferirmi. Tondo come il palmo della mano che mi ha fatto.
- E come lo convinco?
- Ricordagli come dorme accanto alla sua compagna: la sfiora appena per non svegliarla, la bacia con dolcezza... ed è già sazio di lei!
- Va bene - sbuffa - guarda cosa mi tocca fare per portare il pane a casa!
Mi credeva un raviolo remissivo. Illusa! Sono di un'altra pasta io!
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Alessandra Campanile e Daniele Lavecchia
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri in Corsia, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
Per tutte le lische, quanto è brutto!
Quando Dante il Rombo incespica guercio fra gli scogli apparecchiati sul fondale, per consumare la solita sbobba di fanghiglia e molluschi, tutt'intorno le triglie e gli sgombri si sbranchiano dalle risate.
- Che livrea scialba...
- E che pinna insignificante!
- Muti come pesci ma lingue da vipere di mare! - bofonchia Dante - Qui sono un pesce fuor d'acqua. Mi trasferisco a riva!
A Lido Rivabella intanto è già esplosa l'estate. Sulla battigia il mare accarezza le gambe stese al sole di Samir. Accanto a lui, sacchettini di juta ricolmi di spezie e qualche tappeto. Invenduti.
- Lo compro solo se vola
- Sono Samir, non Aladino! - pensa risentito, proprio mentre… SPLASH! La risacca si impossessa dei sacchetti di curcuma.
- Dove andate? Fermi!!!
Samir si precipita in acqua. Vi infila la mano per salvare il suo tesoro ma SBAM! Il viscido corpo di Dante, ormai a due pinnate dalla riva, urta il suo braccio. I sacchettini si sfaldano, cospargendo il loro prezioso contenuto sulla sgraziata livrea di Dante.
- Dannazione! La mia curcuma!
Dal fondale si innalza un aquilone color arancione, con due grandi occhi e un lunghissimo filo. Con un silenzioso cenno invita Samir ad aggrapparsi.
E in spiaggia, per lo stupore, tutti restano muti. Come pesci.
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Alessandra Campanile e Daniele Lavecchia
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
GOOOOOOOL!!!
- 10-9!!!
Per un'estate intera ci hanno battuto e strabattuto, deriso e sbeffeggiato ma questa sera siamo a un gol dal nostro riscatto.
In piazzetta c'è il pubblico delle grandi occasioni.
Rosa, Cettina e Maria a bordo campo assiepano le apri e chiudi rosse. Sulle balconate Nunzia e Lucia vigilano sulle lenzuola umide profumate di Marsiglia. Sulle panchine le gambe lisce di Marica sanno ancora di ciliegie e salsedine.
Palla al centro. Michele “Il Bomber” avanza rabbioso verso la nostra porta. Mi abbatte, vince a sportellate il duello con Angelino ed esplode una sassata delle sue.
Nico si tuffa sul selciato e spizza la palla fuori pericolo. Il risultato è salvo, i suoi calzoncini consunti no.
Contropiede. Angelino dribbla Il Bomber e la Cerase e mi serve il pallone da spingere oltre Gino Manigrosse.
Calcio il cuoio slabbrato con tutta la forza che ho.
Palo!
Il pallone si impenna. Gino allunga le mani verso la sfera ma un urlo - Giiiiinooooooo - lo paralizza.
- Merluzzo e insalata sono pronti. Sali!
- Mamma ma che...?
Mi avvento sul pallone in scivolata. Mi grattugio il ginocchio ma è Pa-reg-gio!
Nico e Angelino crollano a terra, stremati. Piangono. Michele inveisce in una lingua tutta sua. Un inebriante profumo di ciliegie e salsedine bussa alla porta dei miei festeggiamenti.
- Tutto bene Nino?
È proprio vero. Pesce e verdura fanno bene al cuore.
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Alessandra Campanile e Marco Angelico
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
Mio nonno aveva l’abitudine di dormire con dei baffi di frolla sul comodino.
Di solito gli anziani ci mettono la dentiera, sul comodino. Quelli più tecnologici ora ci tengono lo smartphone.
Mio nonno no. Lui era diverso. Dormiva coi krumiri. Diceva che gli portavano sogni belli.
Lui non parlava molto. Era un uomo dalle mani grandi e callose e gli occhi scuri come i cieli africani. “Quelli non inquinati dall’elettricità moderna” mi ha detto una volta. Lì, tra le montagne della Tunisia, il nonno ha combattuto la grande guerra. Lì il nonno ha conosciuto il grande amore della sua vita, Louise. “Una donna scura e immensa come le notti più nere, che mi ha nascosto in casa sua e mi ha insegnato che l’amore è fatto di piccoli gesti quotidiani, come impastare insieme.” Lì, in quella casa tra i monti della Tunisia ricoperti di campi di calendula, è stata concepita la mia mamma, mentre Louise e il nonno preparavano insieme quei famosi biscotti a forma di baffi del re, che avevano ironicamente deciso di colorare di cacao, in onore della terra africana che aveva regalato loro l’amore.
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Marco Angelico
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
La zucca a rotelle e le stelle di rosmarino
Scritto da Lorenza Dadduzio- Mamma, ma perché cenerentola ha scelto proprio la zucca per tornare a casa?
- Perché era un dono della terra, dolce e nutriente.
- Ma non sarebbe stata più comoda in una anguria?
- Forse sì, ma poi non avrebbe incontrato il principe dei suoi sogni.
- E perché no?
- Perché la zucca ed i suoi semi aiutano a sognare, ed è lì che Cenerentola e il principe si sono incontrati per la prima volta.
- In una carrozza di zucca?
- Proprio così!
- E poi?
- E poi, il Principe non sapeva che l’avrebbe incontrata, la ragazza della sua vita. Allora poiché non aveva comprato nemmeno un regalo, scese un attimo dalla carrozza di zucca e raccolse un ciuffetto di profumatissimo rosmarino in fiore, adornandole il capo con bellissime corone di rosmarino lilla e verdi.
- Fiori che si mangiano?
- Sì, bambina mia. Fiorellini piccoli e profumati come te, stelline nel firmamento della nostra terra. Ogni volta che ne mangerai uno, ricordati di esprimere un desiderio.
- Così magari un giorno anche io conoscerò il mio principe violetto!
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Alessandra Campanile
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
C’era millemila onde fa un ufficiale greco di nome Amaraco, così gentile e raffinato che il re decise di affidargli la custodia del palazzo degli odori: una reggia grandissima in cristallo dove venivano conservate tutte le spezie più profumate provenienti dal mondo. La reggia si affacciava sul mare di Cipro, dove ogni giorno Amaraco ammirava il sole fare il bagno. Un giorno all’orizzonte spunta una barca che Amaraco non aveva mai visto, con la scocca un po’ tuberosa e gli interni fatti di polpa bianca. Al suo comando c’era Maya, la principessa/piratessa delle due Americhe, giunta a Cipro per rubare l’essenza profumata della reggia di cristallo. E più la principessa si avvicinava, con uno strano copricapo bitorzoluto che odorava di carciofo, più Amaraco restava impietrito da tanta bellezza.
“Stai indietro! Non ho mai lottato contro una donna!”
Maya continuava a navigare verso la reggia, togliendosi il topinambur bitorzoluto in segno di amicizia.
“Sono una piratessa buona! Vengo a conoscere il tuo mondo profumato per portarlo nelle mie Americhe.”
Ma Amaraco non capiva la sua lingua e così le ha scagliato contro la prima ampolla che aveva sotto mano, che ha fatto in mille pezzi il copricapo di Maya, facendo nascere inconsapevolmente, il primo matrimonio intercontinentale tra l’africana Maggiorana e gli americani Topinambur e Patata.
Fu così che un incidente di percorso si trasformò in un matrimonio felice tra mondi lontani.
E navigarono tutti, saporiti e contenti.
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Alessandra Campanile e Daniele Lavecchia
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
Altro...
- Resto!
- Fai presto
- No, resto!
- Passami il basilico per il pesto.
- Devi ancora pagare i semi di zucca e darmi il resto!
- E io che pensavo ti fossi innamorata del droghiere!
È sempre così. Ogni volta che facciamo la spesa insieme. Un frullato di odori ed emozioni. Lui adora i barattolini in vetro con i semi e i legumi, io mi perdo col naso tra le aromatiche, accarezzo le foglie, le strofino tra le mani per sentire gli odori ancora più forte, ancora più forte, e tornare a sognare come quando ero bambina e mi tuffavo tra i cespugli di basilico per dormire fresca e indisturbata.
Mi lancia addosso un pugno di semi di zucca e mi sento cenerentola all’uscita dalla chiesa, coi sacchetti della spesa, tanta fame e ancora nessuna idea di cosa mangiare stasera. Poi mi prende per mano, mi dà un bacio sulla nuca e mi regala un mazzolino di fiori di malva per farsi perdonare: “Stasera il pesto lo preparo io!”
Impossibile non sciogliermi in un sorriso!
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Alessandra Campanile e Marco Angelico
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
Quando ero bambina mi piaceva starmene accoccolata davanti al camino ad ascoltare i racconti d’infanzia della nonna, quando non esistevano gli smartphone, la playstation, internet e nemmeno le barbie.
“Giocavamo con quello che avevamo: i pochi avanzi in cucina, le foglie cadute dagli alberi, i coriandoli di stoffa dai vestiti cuciti a mano” racconta Nonna Lisa.
E così, mentre papà è intento a sbucciare le verdure per la cena, ne rubo una manciata dal tavolo della cucina e corro a nascondermi in cameretta, inseguita dal nonno complice, che comincia a cantare una marcetta nuziale.
In un batter d’occhio la tenda diventa il mio velo, le foglie di verza il suo papillon, il cavolo nero, gli spinaci e le bietole il mio verde bouquet, tempestato di fiorellini fatti di fave, piselli e cubetti di zucca. E mentre procediamo a testa alta e fiera verso l’altare apparecchiato della cucina, inciampo nella cassetta di patate e... SPLASH! Il mio bouquet va a tuffarsi nella zuppa pronta a tavola, danzando allegramente tra la polenta giallo-sole ed una costellazione di fave e piselli galleggianti.
Ascolta qui il racconto della buonanotte.
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Speaker: Alessandra Campanile
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari
Gli insetti edibili al centro delle discussioni anche sui social ma le norme garantiscono la loro sicurezza.
Sono un curioso alimentare, assaggio quasi tutto e mi piace provare cucine di ogni genere. Non posso pretendere di convincervi ad assaggiare gli insetti (cosa che io ho già fatto) ma posso assicurarvi una cosa: gli insetti sono sicuri come tutti gli altri cibi acquistabili online e offline. D'altronde non parliamo propriamente del primo caso di "nuovo alimento" per noi. Altri esempi, ben più famosi, sono pomodori, banane, frutti tropicali, riso, mais e una vasta gamma di spezie. A ciò si aggiunga che l'uso di insetti come fonte di alimentazione ha, potenzialmente, importanti benefici per l'ambiente, per la sicurezza della disponibilità alimentare e per l'economia. Non si possono, infatti, ignorare due aspetti: quello nutrizionale e quello ambientale.
Aspetti nutrizionali
Gli insetti sono una fonte particolarmente importante di cibo nutriente. Forniscono, infatti, proteine, amminoacidi e acidi grassi mentre il contenuto di grassi può variare tra 7 e 77 g ogni 100 g di peso secco. Anche il contenuto di micronutrienti e fibre è particolarmente elevato.
Aspetti ambientali
Anche dal punto di vista ambientale gli insetti costituiscono una importante novità. Il primo aspetto rilevante è quello relativo al consumo del suolo. Gli insetti, infatti, hanno un'efficienza di conversione nutrizionale decisamente superiore rispetto alla carne di manzo e utilizzano meno acqua. Per efficienza di conversione nutrizionale si intende il rapporto tra cibo e massa. In media, gli insetti possono convertire 2 kg di cibo in 1 kg di massa, laddove un bovino necessita 8 kg di cibo per produrre l'aumento di 1 kg di peso corporeo. Il secondo aspetto da tenere in considerazione, invece, è quello relativo alle emissioni di gas serra. Dalle ricerche FAO, infatti, è emerso che le emissioni di gas a effetto serra sono minori rispetto ai tradizionali allevamenti animali, con una media di un 1 g su un 1 kg di peso rispetto ai 1300 grammi dei suini e ai 2850 dei bovini.
Se anche queste argomentazioni non dovessero bastare, ecco qualche buon motivo giuridico per credermi.
Cosa sono i "novel foods"?
Gli insetti costituiscono, tecnicamente, "nuovi alimenti" o "novel foods". Anzi, più precisamente, qualsiasi alimento che non sia stato consumato in modo significativo prima del maggio 1997 è da considerarsi come nuovo alimento. La categoria, in effetti, è abbastanza ampia: vi rientrano alimenti da nuove fonti, alimenti totalmente nuovi e nuove modalità e tecnologie di produzione degli alimenti.
Qual è il procedimento da seguire per commercializzarli?
Ebbene, in base alle norme attualmente vigenti, il ruolo di "garante" dei nuovi alimenti viene affidato alla European Food Safety Authority (EFSA) o Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Questa, in particolare, è tenuta a svolgere una valutazione scientifica del rischio. Tale valutazione è basata sui fascicoli forniti alla Commissione Europea dai richiedenti, contenenti informazioni sul processo produttivo dell'alimento, sugli usi proposti, sul livelli di utilizzo nonché dati sulle caratteristiche nutrizionali, di composizione, tossicologiche e allergeniche dell'alimento. Nel caso specifico degli insetti, inoltre, sarà necessario provare l'impiego sicuro di questi in almeno un Paese al di fuori dell'Unione europea per un periodo di almeno 25 anni.
Ora, pochi giorni fa il Ministero della Salute ha emanato una nota informativa in merito all'uso di insetti in campo alimentare, specificando che, in mancanza della specifica autorizzazione, in Italia non è ammessa alcuna commercializzazione di insetti.
Il primo parere dell'EFSA
L'EFSA, tuttavia, sulla sicurezza degli insetti si è già espressa nell'ambito di un parere fornito a supporto del progetto della Commissione Europea volto allo sviluppo di politiche in materia di nuovi prodotti alimentari. L'Autorità, in particolare, basandosi sulla letteratura scientifica, su valutazioni effettuate dagli Stati membri e su informazioni fornite da parti interessate, ha evidenziato come i pericoli biologici e chimici derivanti da insetti possano dipendere da:
- i metodi di produzione;
- ciò con cui gli insetti vengono nutriti;
- la fase nel ciclo di vita nella quale gli insetti vengono raccolti;
- la specie di insetti;
- i metodi utilizzati per la loro successiva trasformazione.
Tale elenco, per quanto esteso, non differisce da quello relativo ai pericoli correlati ad altri alimenti. L'EFSA, infatti, ha concluso che quando gli insetti vengono nutriti con sostanze autorizzate, la potenziale insorgenza di pericoli microbiologici è prevedibilmente assimilabile a quella associata ad altre fonti di proteine non trasformate.
In conclusione, quindi, pur dovendosi ritenere già provata la sicurezza di questo nuovo alimento, dovremo ancora aspettare un po' per vedere gli insetti sugli scaffali dei nostri supermercati. La "trafila burocratica", infatti, deve essere portata a conclusione e i tempi potrebbero non essere brevi: la Commissione Europea dovrà autorizzare la commercializzazione di ogni prodotto e razza di insetto edibile.
Immagine di copertina - Credits: shankar s. su Flickr (CC BY 2.0)
Come eliminare il multitasking dalla vostra tavola (e dalla vostra vita)
Scritto da Lorenza DadduzioCari amici mancini,
oggi vi parlerò di una delle più grandi illusioni della società moderna e dei danni che questa può causare al nostro benessere psico-fisico, ossia il fenomeno del multitasking.
Con multitasking si intende la capacità di eseguire molte attività nello stesso momento e, nella nostra società del "sempre di corsa", questa parola si è caricata - erroneamente - di un forte legame con la qualità: più azioni riesci a svolgere contemporaneamente e più sei abile.
Guidare e parlare al telefono sgranocchiando dei cracker, dare il biberon al figlio mentre si controlla l'agenda o si manda una e-mail. Non importa come, l'importante è fare più cose possibili nel minor tempo.
Se non ne sei capace, sei del tutto inutile e inadatto ai ritmi moderni di una società focalizzata quasi unicamente sul lavoro. O almeno così vogliono farci credere.
C'è, però, un problema: il multitasking non esiste! Nessuno è in grado di svolgere più compiti nello stesso momento, non siamo computer. Quello che possiamo fare è solo passare, molto velocemente, da una attività a un'altra, facendo lo slalom tra le diverse incombenze e rischiando un sovraccarico di stress non indifferente.
L'unica cosa certa è che il multitasking è inutile e causa all'organismo molti danni.
Nel 2009, l'Università di Stanford ha dimostrato come la nostra mente non sia programmata per compiere più attività contemporaneamente e di conseguenza, quando ci proviamo, in genere, le facciamo tutte male. Il nostro cervello è molto più produttivo se ci occupiamo di una sola cosa alla volta.
Inoltre - ben più pericoloso - secondo una ricerca della University of London, il multitasking ridurrebbe il nostro quoziente intellettivo proprio a causa dello stress provocato.
Come se non bastasse, e qui veniamo al nocciolo della questione, tra i danni dimostrati c'è anche l'aumento di peso.
Ma, direte voi, cosa c'entra tutto questo con il peso?
Il collegamento è semplice: il multitasking è fonte di stress e lo stress fa ingrassare. A differenza di quello che molti sostengono, questa affermazione non è una leggenda metropolitana. In parole povere, quando siete sotto stress, producete un ormone - chiamato neuropeptide Y - che rende le cellule adipose più predisposte ad accumulare il grasso.
Come evitare quindi la trappola del multitasking? Semplice, cominciando dalla tavola!
Quante volte vi è capitato di mangiare davanti al computer perché dovevate terminare un lavoro?
Questa è proprio una di quelle situazioni che bisogna cercare di evitare. Quando mangiamo in modo distratto, lavorando al pc o guardando la tv, la nostra attenzione non sarà minimamente rivolta al cibo che stiamo assumendo o al nostro corpo che lo sta assimilando.
E questo cosa comporta?
- incapacità di ascoltare i segnali di sazietà che ci invia il nostro corpo (per cui mangeremo di più del necessario);
- il nostro cervello non registrerà la sensazione di piacere che il cibo ci fornisce (per cui non ci sentiremo soddisfatti e cercheremo altro cibo).
Se vogliamo migliorare la nostra relazione con il cibo, sentirci gratificati ed essere in salute, è fondamentale rimuovere tutte le distrazioni dalla tavola e concentrarci solo sul nostro piatto. Quando mangiamo, mangiamo e basta!
Ecco un piccolo esercizio a cui potete dedicarvi per iniziare. La prossima volta che mangerete:
- scegliete un ambiente rilassante dove consumare il vostro pasto, possibilmente lontano da dove lavorate (l'atmosfera potrebbe essere carica di tensione!);
- spegnete tutti i dispositivi tecnologici;
- prima di iniziare, fate 3 respiri profondi, concentrandovi sull'aria che entra e che esce.
Una volta rimosse tutte le distrazioni, concederete a voi stessi il fantastico dono del cibo.
Per salutarci vi consiglio questa ricetta di Valentina, foodblogger mancina e autrice del blog Il Brutto Broccolo, perfetta per provare il mio esercizio: crema di fave con crostini di segale e fave fritte.
Michela