Domenica, 29 Novembre 2020 19:12

Mettete dei fiori nei vostri cannoni - Olio su teglia

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Bum, doveva fare il cannone. Bum, sparare pallettoni di piombo oltre il muro. Bum, era l'ordine per quella giornata.
 
Il soldatino indossò l’uniforme di ordinanza appena stirata, imbracciò il fucile e col cappello sulla testa, gli occhi bassi e il cuore impazzito, andò verso quel mostro di ferro.
 
Bum, si aspettavano tutti. Un colpo secco. Bum, una palla pesantissima, il fuoco e un gran fragore. Bum risuonò il cannone, sparando fuori dal suo tubo una pioggia di fiori, foglie e corolle che, lungo la strada, il nostro omino aveva raccolto. Sistemati di nascosto nelle tasche e sotto il grande colbacco a tamburo, rose di campo, anemoni, margherite e tulipani oltrepassarono quel muro colpendo dritto chi era aldilà.
 
Il soldatino andando via, marciò guardando dritto, fidandosi dei suoi baffi neri e del vento che spirava. 
 
COSA CI METTO?
  • Farina 00 - 500
  • Lievito di birra - 20 g
  • Sale - 12 g 
  • Olio extravergine di oliva - 15 g
  • Acqua tiepida - 300 g
  • Melanzana - 1
  • Peperone rosso - 1
  • Peperone giallo - 1
  • Cavolfiore arancione - 1
  • Pomodorini ciliegino 6-7
  • Prosciutto cotto - 50 g
  • Cipolla rossa- 1
  • Zucchina -1
  • Capperi - 1 cucchiaino
  • Mazzetto di rosmarino - 1 

PROCEDIMENTO

Crea al centro del tavolo una montagnetta con la farina. Fai un buco nel centro e inserisci il lievito, l'olio, il sale.
 
Scalda l'acqua sul fuoco senza farla diventare bollente. Versarla pian piano sul lievito, in modo da ammorbidirlo, lavorando il tutto con le mani. Incorpora il lievito nella farina e impasta, aggiungendo l'acqua sufficiente. Aggiungi farina se si raggiunge una consistenza troppo morbida.
 
Impasta vigorosamente, lasciando che la pasta mangi aria e faccia qualche piccola bolla. Quando l'impasto si stacca dalle mani, è pronto.
 
Prendi la leccarda del forno, ungila con olio e adagia al suo interno la pasta precedentemente stesa con il matterello. Bisogna che l'impasto abbia uno spessore di circa due cm, che sia ben steso e che non abbia bordi o cornicioni. Deve essere una tela su cui disegnare.
 
Prendi una forchetta, quindi, e bucalo tutto con i rebbi, in modo da impedire che lieviti e copra il disegno che andremo a comporre.
Dopo averlo bucato, abbiamo il nostro foglio. 
Gli ingredienti che useremo per disegnare sono a discrezione del soggetto che si vorrà realizzare.
 
Una volta terminato il disegno, inforna in forno statico preriscaldato a 200 °C per circa 15-20 minuti.
 
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cuore forno

soldatino cotto
Mercoledì, 29 Aprile 2020 12:24

MONTESSORI IN CUCINA con TATA ILARIA

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Hai presente tutti quei dubbi che ti assalgono quando metti piede in cucina e ti domandi se sia a misura di bambino?
Quante volte ti sei domandata cosa preparare, magari insieme, e come coinvolgere i tuoi piccoli perchè si appassionassero anche ai cibi "verdi" che gli fanno venire i lucciconi agli occhi? 

La Rubrica di Cucina Montessori è una dispensa a cui attingere ogni mese, a partire da oggi, per cercare gli ingredienti e gli strumenti giusti per trasformare il tuo spazio domestico in un luogo accogliente e stimolante anche per i più piccini.

Ogni 15 del mese Tata Ilaria arriverà con il suo bagaglio
ricco di consigli, trucchi, ricette e segreti ispirati al metodo Montessori.

Tra le pagine di questa rubrica troverai suggerimenti su come affiancare i tuoi figli in sicurezza e rispettando la loro autonomia, grazie ad un ambiente organizzato ed accessibile in cucina, a ricette mancine a misura di bambino, attività culinarie organizzate per età, utensili idonei ai più piccoli, tecniche consigliate e molto altro.


Chi è Tata Ilaria?

Sono una Mary Poppins dei tempi moderni che porta il metodo Montessori a casa vostra. Il primo vero ambiente di apprendimento e scoperta del mondo è la casa, sin dalla nascita.
Adoro cucinare, colorare con colori a cera e acquerelli, stanare utensili di cucina a misura di bambino e costruire meraviglie col legno.
Riorganizzo case e giocattoli a misura del vostro bambino per una crescita armonica.

Ho avviato due Case dei Bambini (scuole dell’infanzia Montessori) che mi hanno dato modo di unire la passione per la cucina ai principi montessoriani, per aiutare i bimbi a essere autonomi con l’utilizzo degli utensili: ogni bambino, ad esempio, è in grado di utilizzare il coltello o il pelapatate in totale sicurezza, in base al suo canale predominante (visivo, uditivo, cinestesico…).
Da 8 anni conduco laboratori per bambini di “Cucina Montessori” aperti a tutti, anche a coloro che non frequentano scuole montessoriane, attraverso un "linguaggio universale", quello del bambino. Tutti siamo in grado di farcela se parliamo e mostriamo le cose a sua misura!

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 Cosa troverete nella rubrica “Cucina Montessori”?

In questa rubrica porterò il Montessori in cucina direttamente a casa vostra, con semplicità, condividendo ciò che so, riguardo a:

  • Come organizzare una cucina a misura di bambino;
  • Ricette a misura di bambino;
  • Cosa può fare un bambino in cucina in base all’età;
  • Come organizzare gli ingredienti a misura di bambino;
  • Tecniche di cucina col metodo Montessori;
  • Utensili da cucina a misura di bambino.

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Cosa imparerete?

Ad affiancare i vostri figli in modo rispettoso in cucina e ad accompagnarli verso la loro autonomia!

 

Perché e da quando la cucina mi appassiona?

Fin da bambina ho avuto la passione della cucina. Sono cresciuta con la nonna paterna che ha lavorato tanti anni come aiuto cuoca, l’ho sempre vista cucinare ed indirettamente ho assorbito molto più di quello che credo, solo guardandola. Sono la prova vivente delle teorie di Maria Montessori: guardando si impara!

Tante volte cucinavamo assieme, adoravo fare gli gnocchi e la pizza (che mi divertivo a fare in miniatura, versione gnomo. Avevo addirittura costruito tutti gli attrezzi in miniatura di legno e pensare che oggi c’è chi lo fa su Youtube!). Tuttora quando cucino ritrovo i sapori di nonna, con un mio tocco personalizzato.

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In cosa credo?

Credo nei bambini perché sono il nostro futuro, nel riconoscere la loro dignità. Ho fiducia che noi tutti possiamo apprendere una modalità più rispettosa nei loro confronti, senza giudizi, ansie eccessive, lasciandoli liberi di esprimersi. Un bambino che cresce in un nido sicuro, che lo rispetta e lo ama così com’è avrà più strumenti per affrontare la vita.

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In cosa sono mancina?

Sono felicemente mancina in taaante cose. Cucino “senza” diversi alimenti per cause di forza maggiore, ma questo “senza” mi dà qualcosa in più: stare bene e in salute e sinceramente non mi pesa. Dopo tanto tempo sono riuscita a capire quali sono le mie mancinità e finalmente ora sto bene!

 

A cosa serve il metodo Montessori?

Il metodo Montessori si basa sull’osservazione del bambino che ci dà quelli che chiamo “i segnali magici”: input dei suoi bisogni e delle sue esplorazioni. Spesso non sappiamo cogliere questi segnali e finiamo per etichettarli come disturbi o cose che non ci piacciono. Una volta osservati e annotati, si crea un ambiente a misura di bambino per favorire la sua crescita e autonomia. È importante rispettare i suoi i tempi senza mettergli fretta perché sta costruendo le sue abilità. Ricordiamoci che in ogni cosa facciamo da modello, mostriamo come si fa e rispettiamo le stesse regole che chiediamo ai bambini.

 

Come applicare il metodo Montessori in cucina?

Con lentezza abbiamo l’occasione per imparare tante cose, prendersi del tempo per stare insieme e cucinare. Il modo con cui cuciniamo qualcosa lo trasmettiamo nel cibo, la lentezza è il modo migliore con cui apprende un bambino perché “assorbe e memorizza” ogni singola azione che c’è dietro delle abilità.

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(Foto di Tanaphong Toochinda)

I bambini adorano imitare gli adulti, amano l’ordine e fare azioni che abbiano un inizio ed una fine con uno scopo costruttivo. Hanno sete di conoscenza e vogliono imparare a fare da soli ciò che facciamo noi grandi come spolverare, pulire i vetri, spazzare con noi, ma soprattutto cucinare!

Grazie alla cucina apprendono il rispetto, l’amore, la dedizione, la cura, la presenza e la concentrazione nel fare qualcosa e, allo stesso tempo, sperimentano uno stile di vita sano.

 

L’importanza di riordinare a fine attività in cucina?

Il riordino è parte integrante dell’attività stessa e non compito di noi adulti. L’importante è la chiarezza: informiamo sempre, prima di iniziare, sulle “regole del gioco”. Riordinare è prendersi cura delle cose e dell’ambiente. Si educa alla responsabilità.

 

Al prossimo articolo!

Tata Ilaria

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( Foto di Kelly Sikkema)

Venerdì, 06 Settembre 2019 10:18

Norwegian Dream

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Bagliori violacei e verdi irradiano la lunga notte artica. I riflessi tramutano in acquerello il braccio di mare che s'addentra nella calanca.


Nutro il mio corpo con quella bellezza caleidoscopica. Pochi istanti, quindi estraggo il treppiedi e il mio fedele cannocchiale. Osservo.

Indago il cielo da quando sognai di aver indispettito la luna, perché l'avevo disegnata con occhi, naso e bocca. "Quassù non abbiamo nulla in comune con voi - mi rimprovera - Osservaci meglio".

La striatura iridescente si tuffa nel comignolo di un piccolo rorbu rosso sulla riva del fiordo.

Lascio che la neve custodisca le mie cose per precipitarmi verso il rorbu. Quando mi accovaccio sotto una finestra, la piccola abitazione mi rivolge la parola: lo scoppiettio del camino, il tintinnio delle stoviglie e un gran vociare di pescatori.

Mi affaccio. C'è solo uno spoglio tavolaccio in frassino. Al centro un piatto con bocconcini di merluzzo e salmone immersi in una soffice crema color carota. Sul fuoco del camino, ancora fumante, una pentola d'oro. Colma del suo saporito tesoro.

Spero che la luna mi ritorni presto in sogno. Ho qualcosa da dirle, a pancia piena.

 

Ascolta qui il racconto della buona notte.

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Speaker: Marco Angelico
Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri in Corsia, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari

Venerdì, 06 Settembre 2019 10:15

Grattaceci

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L'ultimo mattone. Piano, piaaano. Ecco, perfetto così.

L'ho finito. Il mio primo grattacielo fa orgoglioso il solletico alle nuvole.
Sono un uomo ma piango.
Mi dicevano: "non sei ancora all'altezza".
Mi rimproveravano: "non sai ancora parlare in pubblico".
Mi accusavano: "te la fai ancora sotto?".
Sorrido largo all'ombra della mia prima costruzione arcobaleno. Me lo dicevano già a 3 anni: "Giorgio è un bambino davvero fantasioso": un piano giallo, uno rosso; uno verde. Poi ancora giallo, rosso, verde. Che tristezza certi enormi cubotti bianchi, tanti piccoli blocchi impilati l'uno sull'altro. Palazzoni tristi, innalzati con i pezzi meno nobili solo per soddisfare i capricci del costruttore. O magari dimostrare a "quelle lì" di avercelo più alto.
"Giooorgiooooo! Vieni! L'hamburger di ceci è pronto! Presto, che si fredda".
Eccola. Lei sa sempre come frenare la mia ansia di crescere.
"Arriiivo mamma".
Mi alzo dal pavimento. Guardo dall'alto del mio metro scarso che anche la mamma aveva costruito per me il suo grattacielo colorato fucsia cipolla, arancio-carota e verde rosmarino. Con una leggera spinta riduco il mio grattacielo in mille mattoncini prima che lo veda mio fratello.

Mai sentirsi arrivati al primo grattacielo. Se credessi di avercela già fatta smetterei di guardare il cielo e di fare il solletico ai miei sogni da bambino.

 

 Ascolta qui il racconto della buonanotte.

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Speaker: Marco Angelico

Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri in Corsia, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari

 

 

Venerdì, 06 Settembre 2019 10:07

L'ultimo raviolo

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- Vuoi stare fermo?

- No, tu vuoi infilzarmi!
- Dai, voglio solo prenderti...
- Ho detto NO!

Sono piccolino e ciccioso ma so sfuggire agli acuminati rebbi di una dannata forchetta che vuole trafiggere il mio cuore di zucca.

- Voglio solo portarti alle SUE labbra - implora lei

Dal mio letto in ceramica scorgo la donna che brandisce la forchetta appuntita con la solennità di un cavaliere medievale. Ha delle labbra carnose, bellissime. Ho già voglia di assaporarle.

- Se davvero vuole prendermi, puoi chiederle di farlo col cucchiaio?
- Ma nessuno mangia i ravioli con un cucchiaio!
- Senza offesa, cara forchetta, ma i tuoi aculei offendono la mia intimità. Voglio essere integro quando bacerò quella bocca meravigliosa! Lascia al tuo collega cucchiaio il compito di 
raccogliermi senza ferirmi. Tondo come il palmo della mano che mi ha fatto.


- E come lo convinco?
- Ricordagli come dorme accanto alla sua compagna: la sfiora appena per non svegliarla, la bacia con dolcezza... ed è già sazio di lei!

- Va bene - sbuffa - guarda cosa mi tocca fare per portare il pane a casa!

Mi credeva un raviolo remissivo. Illusa! Sono di un'altra pasta io!

 

Ascolta qui il racconto della buonanotte.

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Speaker: Alessandra Campanile e Daniele Lavecchia

Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri in Corsia, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari

 

 

Venerdì, 06 Settembre 2019 10:02

Il rombo volante

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Per tutte le lische, quanto è brutto!


Quando Dante il Rombo incespica guercio fra gli scogli apparecchiati sul fondale, per consumare la solita sbobba di fanghiglia e molluschi, tutt'intorno le triglie e gli sgombri si sbranchiano dalle risate.

- Che livrea scialba...
- E che pinna insignificante!

- Muti come pesci ma lingue da vipere di mare! - bofonchia Dante - Qui sono un pesce fuor d'acqua. Mi trasferisco a riva!

A Lido Rivabella intanto è già esplosa l'estate. Sulla battigia il mare accarezza le gambe stese al sole di Samir. Accanto a lui, sacchettini di juta ricolmi di spezie e qualche tappeto. Invenduti.

- Lo compro solo se vola

- Sono Samir, non Aladino! - pensa risentito, proprio mentre… SPLASH! La risacca si impossessa dei sacchetti di curcuma.

- Dove andate? Fermi!!!

Samir si precipita in acqua. Vi infila la mano per salvare il suo tesoro ma SBAM! Il viscido corpo di Dante, ormai a due pinnate dalla riva, urta il suo braccio. I sacchettini si sfaldano, cospargendo il loro prezioso contenuto sulla sgraziata livrea di Dante.

- Dannazione! La mia curcuma!

Dal fondale si innalza un aquilone color arancione, con due grandi occhi e un lunghissimo filo. Con un silenzioso cenno invita Samir ad aggrapparsi.

E in spiaggia, per lo stupore, tutti restano muti. Come pesci.

 

Ascolta qui il racconto della buonanotte.

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Speaker: Alessandra Campanile e Daniele Lavecchia

Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari

 

Venerdì, 06 Settembre 2019 09:52

Sere magiche

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GOOOOOOOL!!!

- 10-9!!!

Per un'estate intera ci hanno battuto e strabattuto, deriso e sbeffeggiato ma questa sera siamo a un gol dal nostro riscatto.

In piazzetta c'è il pubblico delle grandi occasioni. 

Rosa, Cettina e Maria a bordo campo assiepano le apri e chiudi rosse. Sulle balconate Nunzia e Lucia vigilano sulle lenzuola umide profumate di Marsiglia. Sulle panchine le gambe lisce di Marica sanno ancora di ciliegie e salsedine.

Palla al centro. Michele “Il Bomber” avanza rabbioso verso la nostra porta. Mi abbatte, vince a sportellate il duello con Angelino ed esplode una sassata delle sue.

Nico si tuffa sul selciato e spizza la palla fuori pericolo. Il risultato è salvo, i suoi calzoncini consunti no.

Contropiede. Angelino dribbla Il Bomber e la Cerase e mi serve il pallone da spingere oltre Gino Manigrosse.

Calcio il cuoio slabbrato con tutta la forza che ho. 

Palo!

Il pallone si impenna. Gino allunga le mani verso la sfera ma un urlo - Giiiiinooooooo - lo paralizza.

- Merluzzo e insalata sono pronti. Sali!

- Mamma ma che...?

Mi avvento sul pallone in scivolata. Mi grattugio il ginocchio ma è Pa-reg-gio!

Nico e Angelino crollano a terra, stremati. Piangono. Michele inveisce in una lingua tutta sua. Un inebriante profumo di ciliegie e salsedine bussa alla porta dei miei festeggiamenti. 

- Tutto bene Nino?

È proprio vero. Pesce e verdura fanno bene al cuore.  

 

Ascolta qui il racconto della buonanotte.

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Speaker: Alessandra Campanile e Marco Angelico

Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari

Venerdì, 06 Settembre 2019 09:46

I baffi del Re e i Monti di Calendula

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Mio nonno aveva l’abitudine di dormire con dei baffi di frolla sul comodino. 

Di solito gli anziani ci mettono la dentiera, sul comodino. Quelli più tecnologici ora ci tengono lo smartphone.

Mio nonno no. Lui era diverso. Dormiva coi krumiri. Diceva che gli portavano sogni belli.

Lui non parlava molto. Era un uomo dalle mani grandi e callose e gli occhi scuri come i cieli africani. “Quelli non inquinati dall’elettricità moderna” mi ha detto una volta. Lì, tra le montagne della Tunisia, il nonno ha combattuto la grande guerra. Lì il nonno ha conosciuto il grande amore della sua vita, Louise. “Una donna scura e immensa come le notti più nere, che mi ha nascosto in casa sua e mi ha insegnato che l’amore è fatto di piccoli gesti quotidiani, come impastare insieme.” Lì, in quella casa tra i monti della Tunisia ricoperti di campi di calendula, è stata concepita la mia mamma, mentre Louise e il nonno preparavano insieme quei famosi biscotti a forma di baffi del re, che avevano ironicamente deciso di colorare di cacao, in onore della terra africana che aveva regalato loro l’amore. 

 

Ascolta qui il racconto della buonanotte.

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Speaker: Marco Angelico

Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari

Venerdì, 06 Settembre 2019 09:41

La zucca a rotelle e le stelle di rosmarino

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-       Mamma, ma perché cenerentola ha scelto proprio la zucca per tornare a casa?

-       Perché era un dono della terra, dolce e nutriente.

-       Ma non sarebbe stata più comoda in una anguria?

-       Forse sì, ma poi non avrebbe incontrato il principe dei suoi sogni.

-       E perché no?

-       Perché la zucca ed i suoi semi aiutano a sognare, ed è lì che Cenerentola e il principe si sono incontrati per la prima volta.

-       In una carrozza di zucca?

-       Proprio così!

-       E poi?

-       E poi, il Principe non sapeva che l’avrebbe incontrata, la ragazza della sua vita. Allora poiché non aveva comprato nemmeno un regalo, scese un attimo dalla carrozza di zucca e raccolse un ciuffetto di profumatissimo rosmarino in fiore, adornandole il capo con bellissime corone di rosmarino lilla e verdi.

-       Fiori che si mangiano?

-       Sì, bambina mia. Fiorellini piccoli e profumati come te, stelline nel firmamento della nostra terra. Ogni volta che ne mangerai uno, ricordati di esprimere un desiderio.

-       Così magari un giorno anche io conoscerò il mio principe violetto!

 

Ascolta qui il racconto della buonanotte.

 

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Speaker: Alessandra Campanile

Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari

 

Venerdì, 06 Settembre 2019 09:33

Tuberi all'arrembaggio!

Scritto da

C’era millemila onde fa un ufficiale greco di nome Amaraco, così gentile e raffinato che il re decise di affidargli la custodia del palazzo degli odori: una reggia grandissima in cristallo dove venivano conservate tutte le spezie più profumate provenienti dal mondo.  La reggia si affacciava sul mare di Cipro, dove ogni giorno Amaraco ammirava il sole fare il bagno. Un giorno all’orizzonte spunta una barca che Amaraco non aveva mai visto, con la scocca un po’ tuberosa e gli interni fatti di polpa bianca. Al suo comando c’era Maya, la principessa/piratessa delle due Americhe, giunta a Cipro per rubare l’essenza profumata della reggia di cristallo. E più la principessa si avvicinava, con uno strano copricapo bitorzoluto che odorava di carciofo, più Amaraco restava impietrito da tanta bellezza.

“Stai indietro! Non ho mai lottato contro una donna!”

Maya continuava a navigare verso la reggia, togliendosi il topinambur bitorzoluto in segno di amicizia.

“Sono una piratessa buona! Vengo a conoscere il tuo mondo profumato per portarlo nelle mie Americhe.”

Ma Amaraco non capiva la sua lingua e così le ha scagliato contro la prima ampolla che aveva sotto mano, che ha fatto in mille pezzi il copricapo di Maya, facendo nascere inconsapevolmente, il primo matrimonio intercontinentale tra l’africana Maggiorana e gli americani Topinambur e Patata.

Fu così che un incidente di percorso si trasformò in un matrimonio felice tra mondi lontani.

E navigarono tutti, saporiti e contenti.

 

Ascolta qui il racconto della buonanotte.

 

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Speaker: Alessandra Campanile e Daniele Lavecchia

Ricavato devoluto in beneficenza all'Associazione Libri su Misura, per supportare i piccoli pazienti dell'Oncologico di Bari