La scienza nel piatto

La scienza nel piatto (25)

Giovedì, 26 Marzo 2015 01:00

Colazione e altri drammi

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"Scendiamo, scendiamo, scendiamo – ripeto quando, con un occhio semiaperto e l'altro totalmente chiuso, arrivo in salotto - scendiamo per la colazione al bar?" "Dovresti conoscere il dramma-della-colazione-al-bar!" Esordisce il mio Vegano sul Divano.
"No – rispondo svogliata – Cos'è, una nuova pièce teatrale?"
"Ah – ride Luca – potrebbe essere un'ottima idea da portare sul palcoscenico... ma no, non lo è, purtroppo è la macabra realtà".
"Eh no, eh, - sbotto mentre arrotolata nel mio pigiama rosso a pois ciondolo per casa - di nuovo con questo dramma che vivete voi poveri vegani? E poi, già a quest'ora? Già all'alba?"

"Che esagerata... non è mica l'alba! Comunque non è un dramma – ripete serioso Luca - ma quello che proviamo ogni qual volta decidiamo, noi vegani, di fare la colazione fuori casa: dolci al burro, crostatine con cioccolato al latte, cornetti al miele e via di seguito
". "Tutto questo per dirmi che non mi accompagni a fare colazione fuori?"

A questo punto oltre alle occhiaie da fine settimana, penso che mi sia comparsa, improvvisamente, un'espressione ebete sul viso. Non solo lo shock che mi procura la sveglia ogni qual volta mi ricorda lo sfratto mattutino dal letto, ma anche la consapevolezza che non potrò calarmi gli occhiali sul viso e scendere al bar di sotto e chiedere una qualsiasi brioche.

"E ora come pensi di ovviare al mio di dramma?", dico sottolineando la mia disperazione.
"Dai, prepariamo qualcosa di veloce
– ribatte il mio vegano già pronto e pimpante per la giornata – magari proviamo insieme quella ricetta che mi hai passato, quella della Torta Ciocco-Caffè che mi avevi inviato tempo fa e ci beviamo sopra un'ottima tazza di quel the verde che abbiamo comprato insieme".
"Buona idea, mi hai convinto – rispondo quasi rassegnata – allora mi preparo e ci mettiamo a lavoro. Concedimi, però, almeno un caffè!"
"Brava, fai il caffè che poi lo utilizziamo per la ricetta
". "Ok, tu però, metti un po' di musica: io devo svegliarmi!".

Così, mentre i Blur cantano Coffee and TV, io sorseggio il mio primo caffè e ci mettiamo a lavoro per una splendida colazione di buon week-end.

Photo credits: Or Hiltch

Giovedì, 12 Marzo 2015 01:00

Pranzo con domande: proteine, calcio e vitamine

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Siamo tornati alla normalità. 

E normalità, per me e gli amici di questa piccola appendice familiare, significa mettersi a tavola. È in questi momenti che mi piace rispolverare la semplicità e il gusto di quelle domeniche fresche e assolate, lontano, lì giù in Puglia. I sapori quasi elementari della verdura di stagione, la complessità aromatica dell'olio extravergine di oliva o delle spezie e i buoni frutti della terra.
Per replicare questa idea e metterla nel piatto ho sempre bisogno di tre cose: la compagnia, gli ingredienti e la musica
. La compagnia è arrivata quando Luca ha posato la sua borsa da viaggio sul mio parquet e ha ripreso il suo ruolo di Vegano sul divano: un rito, che da qualche settimana a causa della neve, delle escursioni e delle passeggiate lontane, si era sospeso. Con il suo ritorno sul mio divano è tornata anche la voglia di mettere tutti intorno la tavola e chiacchierare.

"Sai cosa facciamo domani? - dico mentre preparo una tisana – facciamo un bel pranzo domenicale". "Bene – risponde Luca intento a sistemare i cuscini del suo giaciglio temporaneo – ho proprio voglia di assaggiare qualcosa di sfizioso facendo quattro chiacchiere in tranquillità".
"Ottimo, avviso gli altri".

Quando, l'indomani, Paolo, Marina e Claudia suonano alla porta io e Luca siamo già in cucina intenti a spignattare, ma praticamente pronti per prendere posto e assaggiare qualche stuzzichino, la Pasta con il pesto di cime di rapa alle mandorle (quelle che abbiamo preso la scorsa estate dal mio giradino) e un buon dolce.
A tavola è un felice caos di posate, sorrisi e parole, mentre, sullo sfondo, la voce di Mercedes Sosa con Todo Cambia accompagna il nostro pranzo.
"Scusami Luca, i vegani come fanno, prendono medicine o integratori per sopperire alle carenze nutritive causate dall'eliminazione di alcuni alimenti?
Ma poi, che carenze hanno? Le hanno?" dice Marina velocemente, come fa sempre lei.
La domanda mette silenzio, fluttua nell'aria e cattura la nostra attenzione, poi arriva la voce di Luca e la risposta a quell'interrogativo che tutti, in momenti diversi, ci siamo sempre fatti.
"Certo, è inevitabile – risponde sicuro Luca – alcune volte qualche carenza c'è, in noi vegani come tra voi onnivori, quindi non sempre dipende dall'alimentazione,
come spesso, erroneamente si pensa".
"Non vorrai dirmi che chi non mangia carne o alimenti di origine animale non accusa la mancanza di vitamine o proteine?
Dai, non ci credo!" Incalza bonariamente Paolo. "No – dice deciso il mio vegano sul divano - perché le proteine ci sono anche negli alimenti vegetali: il tofu e i legumi, ad esempio, sono ricchi di proteine. Quello che può mancare è qualche vitamina, come la vitamina B12".
"Anche le mandorle
che stiamo mangiando in questo pesto,– aggiungo soddisfatta - sono un'ottima ma sottovalutata fonte di proteine e di calcio; le stesse cime di rapa o i carciofi e la bieta sono ricche calcio". "Allora da domani, o meglio già da questo pranzo, potremmo tutti smetterla di mangiare carne o pesce – osserva incuriosita Claudia – tanto avremmo già tutto quello che ci serve."

"Sì, è un po' così, ma io non voglio convincere nessuno. In natura abbiamo già tutto quello che ci serve per mangiare bene e con gusto
. Certo... – spiega Luca – alle volte bisogna integrare gli alimenti, bilanciare bene la nostra dieta, fare attenzione alle quantità e alla varietà dei prodotti, per il resto ci siamo!"
"Bene, allora brindiamo – irrompe gioioso Paolo – io comunque, al vino non rinuncio!".

A oguno il suo.

(per ulteriori informazioni nutrizionali, potete consultare "Mangiare sano e naturale", di Michele Riefoli, Ed. Macro)

Photo credits: Emily

Giovedì, 26 Febbraio 2015 01:00

GENOVA PER NOI E PER UN PIC-NIC SPECIALE

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Io sì, ho Un Vegano sul divano. Lo ammetto e lo sapete anche voi ormai da mesi. Ma ogni tanto, come quando il sole si fa leggermente più caldo e fa capolino tra le nuvole o la foschia della Food Valley, è sempre un piacere scappare, evadere e rifugiarsi da qualche altra parte, facendo sì che il mio diventi un divano ideale, pret à porter. Come? Così.

"Ragazzi che ne dite, festeggiamo lo scioglimento delle nevi? - dico al telefono mentre le mie dita battono veloci sul pc chiudendo, o cercando di farlo, un articolo – dai, vediamoci a metà strada!" "Io vorrei andare in Liguria – mi dice Luca – però devo controllare un po' di cose, tra cui la ricerca di un posticino dove mangiare che preveda anche me". "Già, il grande escluso – sogghigno - il mancino per eccellenza, il vegano. Povero!" "Ridi, ridi, decidiamo dove andare così mi informo prima su dove poter mangiare, così evitiamo stress durante la fuga".
"Andiamo dove vuoi – dico risoluta – sicuramente ci saranno tanti posti mancini dove poter pranzare ma per questa volta porto io il pranzo perfetto per tutti. Ci stai?"
"Ci sto! Ma mi raccomando, dovrà essere goloso per tutti!
" "Lo sarà".

Andiamo a Genova, perché quando si parla di evasione per me si parla di mare. E poi è a metà strada – 248 chilometri per Luca, 208 per me – è Liguria, è un posto dove non siamo mai stati tutti insieme, è la città di molti cantanti che ci piacciono, è una città misteriosa, affascinante e ricca di paradossi. Perfetta per una fuga.

Ma cosa potrò preparare per il nostro pic-nic VEG all'insegna della golosità? Cosa può unire gusto e praticità senza escludere nessuno? Sicuramente un VegBurger ai carciofi, ma non uno come tanti, no. Lo farò con i prodotti di stagione, poi con del pane buono, quelloche  faccio io e di cui vi parlerò presto. Allora andiamo ai fornelli, per prepararmi psicologicamente, però, faccio partire un vecchio disco, sono Bruno Lauzi e Paolo Conte che cantano "Genova per noi".

Photo credits
Paolo Margari
Luca Vaudagnotto

Giovedì, 12 Febbraio 2015 01:00

Quando the Big Snow si combatte a tavola

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Bloccati dalla neve.
Sembra il titolo di uno di quei film che mandano in tv le sere che precendono il Natale; invece è la realtà di un tranquillo week end di febbraio. Avevo già tanti progetti: qualche giro a scattare fotografie per le pianure circostanti, una bella mostra in centro, una tranquilla cena tra amici e le mani in pasta per provare una nuova ricetta di dolcetti veg per carnevale o qualche nuvo e succulento primo piatto... invece, Big Snow
, come si chiama ora una grande nevicata – una normale, visto il periodo – ha bloccato tutto. Dovrò fare a meno dei miei amici, del mio Vegano sul divano che ogni volta, con il suo arrivo, non solo movimenta il mio salotto, ma mette a soqquadro le mie collaudatissime ricette per fare diventare tutto anche alla sua portata.

"Ma come? Che significa che non riuscite più a partire?" "Significa che è tutto bloccato: autostrade, linee ferroviarie e tangenziali per questo volta dobbiamo rimandare – dice serioso Luca - non sarebbe opportuno mettersi in viaggio con queste condizioni meteo."
"Ma proprio ora doveva arrivare 'sta Big Snow? - dico scocciata, scocciatissima - È solo una big rottura, big. Big!"
"Già, non dirlo a me – sbuffa Luca dall'altro capo del telefono - ora dovrò anche cucinare e questa cosa proprio non l'avevo messa in conto!"
"Vedi, vedi quanto sono utile di solito, e non lo sai – sogghigno quasi orgogliosa del mio ruolo in cucina – però ti posso passare la ricetta che avrei portato in tavola stasera, al vostro arrivo, così è come se mangiassimo insieme!"
"Spero almeno di riuscire nel risultato, sarà bello mangiare come se fossimo alla stessa tavola, più o meno. Aspetto la tua ricetta, io aggiungo un altro ingrediente, la musica: Mina con "Da capo" suonerà nelle nostre cucine".
Così dicendo Luca mi saluta.

Io entro in cucina, mi armo di musica e grembiule e comincio il mio rito. Porterò in tavola un Mix di cereali con broccoli dal sapore etnico che riusciranno a sfamare anche il più cocciuto dei veganScettici. Già, perché in questo pomeriggio nevoso e un po' solitario, questa ricetta è nata come una sfida: convincere il mio fidanzato onnivoro che i broccolidi stagione e ricchi di sali minerali – uniti alla completezza di orzo, grano, farro e riso riusciranno nel loro intento, saziare con una cena equilibrata, senza rinunciare al gusto saporito e gioioso che regalano le spezie.

"Pronto Luca? Ci sei? Ecco la ricetta...."

Photo Credits: Raffaele D'Angelo

Giovedì, 29 Gennaio 2015 01:00

CRONACA DI UNA GIORNATA NO: SUCCEDE ANCHE AI VEGANI!

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-"Se tu fossi normale, e non VEGANstrano come sei, ti trascinerei a bere una gustosa e avvolgente cioccolata calda – urlo dal bagno nel quale mi sono rintanata per cambiarmi e asciugarmi i capelli, quasi violentati dalla pioggia di questo gennaio che non vuole finire – e invece no, non si può. E poi, sei appena arrivato e non ti va neanche di uscire!" - "Sono appena sceso dal treno, dammi tregua – sospira stizzito Luca – e comunque non mi andrebbe di uscire neanche con il sole, figurati con questa pioggia!"
- "Dai, sorridi – dico percorrendo il corridoio e accovacciandomi sul divano, quello ormai celebre del vegano – siamo insieme e ci sono i SALDI! Non ti sembrano ottimi motivi per sorridere?"
- "Sì, forse, magari più tardi sorriderò, ma ora no" risponde sicuro Luca.

Ecco, ci siamo: la prima giornata NO del 2015
doveva proprio arrivare oggi? Doveva proprio arrivare durante un week end di relax e dopo ore di treno per vedersi? Io ero già pronta con un programma davvero succulento: merenda/shopping-shopping-shopping/cena con gli amici/chiacchiere fino a notte fonda. E invece Luca, il mio fidato amico, il mio Vegano sul divano, mi delude così. Certo, certo, capita anche a me... spesso, forse molto più spesso di quanto io voglia ammettere, ma quando succede io mi assento dalla realtà: fuggo in cucina a impastare biscotti e dimentico il resto. O almeno ci provo.

- "Sai cosa ci vorrebbe, Luca?"
- "Sì, so maledettamente cosa ci vorrebbe – dice assorto – ci vorrebbe proprio qualcosa di goloso. Non troppo goloso come la tua "gustosa e avvolgente cioccolata calda" ma qualcosa di buono-sano-vegano che comunque ci coccoli un po'!. 
- "Ecco bravo – rispondo decisa - facciamoci coccolare da qualche biscotto che sia goloso ma che possiamo comunque mangiare e preparare insieme!". Detto questo apro la mia dispensa e trovo i pistacchi, prendo il mio fidato cacao; Luca tira fuori dal frigo il "suo" latte di soia, prende lo zucchero di canna e torna in salotto ad armeggiare con il mio vecchio giradischi: cucinare senza musica è un vero e proprio delitto! Così, mentre Astrud Gilberto intona le possenti note di "Manhã de Carnaval", noi ci prepariamo la nostra coccola culinaria, il nostro comfort food odierno: Biscotti vegani al cacao e pistacchio.

Photo credits: KittyKaht

Giovedì, 15 Gennaio 2015 01:00

Anno nuovo, verdure di stagione!

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Adoro gennaio. Non fraintendetemi, a livello climatico non è proprio il periodo che preferisco, ma lo adoro dal punto di vista orticolo e culinario: ricco di frutta dai colori vivaci e verdure dal sapore deciso. Lo adoro solo per questo, e per poco altro. Poi, è il solito inverno!

Comunque gennaio, mese di prelibatezze, mi regala sempre una gioia spensierata, un'ispirazione improvvisa – quasi come quella che mi da Lou Reed mentre canta This Magic Moment. Forte di questa ispirazione ho aspettato che Luca, il mio amico "Vegano sul divano", fosse qui da me per il week end del nuovo anno e ho voluto renderlo partecipe di questa ispirazione.

- "Sai che l'arrivo del nuovo anno, quest'aria fresca e tutti i colori della verdura di stagione mi hanno dato delle buone idee? Mi sento veramente molto meno veganscettica del passato!" dico soddisfatta mentre Luca è di fronte a me impegnato a disfare i bagagli. - "Bene, sentiamo, che idee sarebbero?" mi sfida lui. 
- "Considerare nuovamente alcune verdure e qualche pietanza che con il tempo sono state accantonate – dico con la faccia di chi ha capito come gira il mondo – e proporle
con qualche rivisitazione, anche e soprattutto in chiave vegana".
- "Oh – esclama sorpreso - così, dopo aver usato il tofu, posso finalmente insegnarti come usare il gomasio o il seitan!"
- "Certo, ma ora non corriamo troppo – dico quasi preoccupata – lo sai che poi troppe
VEGcose insieme mi confondono!". - "Allora potremmo partire usando il gomasio, è molto più semplice di quanto il nome stesso faccia intuire". Così dicendo Luca tira fuori dalla valigia due splendidi grembiuli da cucina di un verde intenso e me ne porge uno: "Nuovo anno, nuova mise!" - "Con questo grembiule – dico festante - sono pronta per preparare dei gustosi Fagottini di verza con risotto. Che ne dici?"
- "Dico – ribadisce Luca dirigendosi verso la mia cucina dai mestoli colorati
- che il gomasio ci starà perfettamente!"
Già. Per i miei Fagottini di verza con risotto
il gomasio, un condimento fortemente proteico a base di semi di sesamo e sale - talvolta arricchito con alga o semi di canapa - ricco di omega 6, omega 3 e sali minerali, che viene spesso utilizzato per esaltare il sapore di verdure, insalate, riso o carni, sarà un ottimo ingrediente!

Photo credits: Laura aka Dailybreakfast

Lunedì, 29 Dicembre 2014 01:00

Capodanno con un vegano sul divano

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- "Sei sicuro che possiamo scambiarci i ruoli?" dico ridendo al telefono. Dall'altra parte, a chilometri di distanza, c'è Luca, il mio ormai celebre "Vegano sul divano". - "Ma certo – dice- per una volta sarai tu ad essere alla ricerca di un divano a casa del vegano!" - "Bene, mi piace! - affermo felice – non solo cercherò, a casa tua, un divano che mi possa ospitare, ma sarò tua ospite in cucina!"  

- "Ora non esagerare, mica ti vorrai mettere in vacanza! ?! Cucineremo insieme – mi dice mentre stiamo organizzando la mia trasferta in montagna, lì da lui - ho già tante idee per questo capodanno: infatti, vorrei inserire nelle nostre preparazioni anche qualche ingrediente simbolo della dieta vegana – continua spedito – magari accostando i miei semplici e conosciuti sapori alla tua creatività all'insegna del gusto! Che dici?" - "Va bene – cerco di mediare in preda alla paura per un Capodanno che si preannuncia alquanto light e per così dire, "insipido" - ma a una condizione: prepareremo un bel cenone totalmente Veg ma senza rinunciare alla golosità!" - "Perché non dovrei accettare? Affare fatto!" conclude soddisfatto Luca.

Ecco, ci siamo. Dalle parole siamo passati ai fatti. Trascorso qualche giorno dalla famosa telefonata ora sono qui – mentre la vecchia radio manda Michael Buble che romanticamente canta "Have Yourself A Merry Little Christmas" - con il mio bel golfino di pile e il grembiule rosso, pronta ad armeggiare in cucina, in una casa di montagna che sembra ferma nel tempo. Questa, però, non è la mia solita cucina; questa è la cucina di Luca, una cucina che richiama i colori del cielo e che in questi giorni che precedono l'arrivo del nuovo anno sarà il quartier generale di una banda di onnivori alla ricerca del cenone perfetto. "Già, il cenone! - esclamo sistemando nella credenza i piatti argentati che ci serviranno per la cena di benvenuto per il 2015 – Dimmi un po' – continuo – quali sono le tue idee culinarie?"

- "Voglio farvi conoscere il tofu – mi dice Luca intento a sistemare la spesa che ha appena fatto e passandomi la scatola del tofu, appunto - un alimento scoperto in Oriente, usato specialmente in Cina e Giappone, che grazie al suo apporto di proteine e alla sua versatilità in cucina è un ottimo alleato per noi vegani!" - "Ok, io sono già curiosa!" Dico mentre la mia mente già pensa a come declinare questo alimento : potrebbe essere la base di una salsa per accompagnare gli antipasti o i secondi, oppure ingrediente principe di una crema alla frutta da assaporare con una ciambella senza uova né latte oppure da mangiare come dessert a fine pasto.

Ma non è Capodanno – per vegani e non – senza le lenticchie! Allora perché non farle diventare un arrosto? Perché non usare comunque il tofu? Così pensando dico: - "Ehi Luca, che dici se prepariamo un arrosto da servire con una salsa al tofu?"
- "Sì, certo... divertente... L'arrosto è proprio una portata VEG!"
- "Dai – rido – volevo dire un arrosto di lenticchie!
" - "Ah, ecco, ora cominciamo a ragionare – si tranquillizza lui – mettiamoci all'opera che sono troppo curioso di sapere cosa ne verrà fuori!"
Così, tra ciotole e mestoli abbiamo unito le nostre idee e abbiamo dato il via a una gustosa sperimentazione: Arrosto VEG con crema di tofu e noci
. Però perché fermarci a questo? Ecco il nostro menu per un Capodanno all'insegna della convivialità tra vegani e vegscettici!

Polpette di lenticchie e spinaci con spezie; Fagottini di verza con risotto al riso Venere;
Arrosto VEg con crema di tofu e noci
(scopri la ricetta qui) Contorno di verdure;
Pandoro vegano alle gocce di cioccolato e bacche di goji con Crema veg al latte di soia e cioccolato
(scopri la ricetta qui)

 

Photo credits: Liliana Fuchs, sage_anne

Giovedì, 11 Dicembre 2014 01:00

Metti un vegano al banchetto delle feste

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- "Le feste arrivano sempre all'improvviso e poi passano sempre troppo velocemente!" Sbotto quasi urlando mentre passo le lucine colorate a Luca.
- "E noi, come sempre, ci facciamo trovare pronti per festeggiare!", mi risponde mentre cerca di venire a capo della matassa che ho combinato.

Guardando questa stanza, il mio salotto, devo dire che gli elementi delle feste - messi un po' a casaccio - ci sono tutti: la sera fuori dalla finestra, l'intermittenza delle luci, le decorazioni natalizie sparse per la casa, le note di Blu room suonate da Paolo Fresu & Omar Sosa, il divano, quello che di solito è preso in ostaggio da Luca , disseminato di decorazioni e, infine, quello per me rende le festività ancora più allettanti: un buon profumo che proviene dalla cucina. Infatti, Luca, il mio "vegano sul divano" è qui e occupa il suo glorioso posto in salotto proprio in previsione del gran cenone di Natale. Noi non siamo una famiglia, abitiamo a chilometri di distanza, ma come una vecchia zia mi piace riunire attorno al tavolo gli amici, quelli autentici, per condividere uno di quei bellissimi banchetti che precedono le feste. A proposito di feste...

- "Scusa, ma tu durante gli interminabili pranzi delle feste, che fai? Diventi invisibile?" - Chiedo a Luca incuriosita da quello che può succedere a un vegano durante i luculliani pasti natalizi.

- "E perché mai dovrei?"
- "Bhè, sei vegano! Non mi dire che riesci a mangiare a tavola con gli altri mentre tutti disossano il cappone, ti chiedono di passargli il formaggio e poi, a fine banchetto, ti offrono ripetutamente una bella fetta di pandoro?"
- "Effettivamente le feste per noi vegani non sono il massimo della convivialità: ogni volta devi continuare a ripetere ai commensali che no, non mangi neanche un piccolo pezzo di quel delizioso e sontuoso arrosto di faraona e no, neanche oggi che è Natale".
- "Già, almeno a Natale potresti farlo lo sforzo di mangiare un pezzetto di carne, dai, mica sei intollerante!!!" incalzo sorridendo.
- "È proprio questo il concetto inspiegabile per coloro che hanno abitudini alimentari diverse dalle mie: perché non mangiarla almeno una volta l'anno? Io ammetto che quelle tipiche delle festività siano pietanze prelibate, ma io ho fatto una scelta, mica cambia in base al periodo dell'anno!". Chiosa serio Luca.

- "Queste tue scelte stanno mettendo a dura prova la mia creatività in cucina, sappilo!"

Così dicendo lascio cadere sfere colorate e stelline dorate sul pavimento e mi avvio in cucina.
La cena, per tutti – vegani e non – è quasi pronta, ma il pezzo forte sarà il dolce. Chi lo ha detto che i vegani non possano avere il proprio pandoro? Io ho provato e il risultato è stato il Pandoro alle gocce di cioccolato e bacche di goji
, per me è delizioso, a voi, o commensali, l'ardua sentenza.

 

Photo Credits: Helen Alfvegren

- "Ma mi spieghi chi te lo ha fatto fare?" - "A far cosa?"
- "A diventare vegano!"
Questa domanda dovevo farla già un po' di tempo fa, ma solo ora, ora che io e Luca ci troviamo nella mia cucina di mestoli arancioni e dalle posate variopinte, mi sorge spontanea. Già, perché una persona che non ha alcuna intolleranza alimentare dovrebbe privarsi, volontariamente, di sapori, cibi e consistenze che aveva, fino a quel momento, potuto e voluto mangiare? Ridendo insisto: "Perché vuoi farti emarginare culinariamente?".

Provocando voglio una risposta perché penso che il momento della decisione di diventare vegano sia cruciale. Per questo, mai come ora, la mia curiosità si fa insistente e Luca, da buon Mio Vegano sul Divano, mi accontenta e comincia a raccontare. Per lui il passaggio non è poi stato così traumatico come immaginavo: prima di approdare al veganesimo era già vegetariano da un po' di anni. Per una serie di circostanze – come molti lavoratori o giramondo – per un mesetto è finito spesso a mangiare fuori, in posti veramente poco attrezzati per noi Mancini - o Veganfriendly, fate voi – (sì, purtroppo ce ne sono ancora tanti in giro!). Dovendosi accontentare, così, di mangiare panini o piatti pronti lautamente conditi con formaggi si è accorto poi, come destandosi da un brutto sogno, che quelle settimane di alimentazione sregolata e troppo ricca di proteine (erroneamente per preparare piatti vegetariani si usa troppo spesso sostituire la carne con i latticini) gli aveva solamente lasciato un senso di nausea e pesantezza.

Perché non provare, allora, la cucina Veg? E pare che questo incontro sia stato amore a primo assaggio! L'equilibrio ritrovato e l'ottimo compromesso tra gusto e salute hanno fatto sì che sul mio divano, per qualche giorno di vacanza e chiacchiere, ci fosse un convinto Vegano. Così, in una sera come tante di un novembre che detesto perché toglie tempo al giorno e ingoia la luce, Luca ha messo su "Pierre" di Barbara, una canzone dolce e malinconica come quei racconti fatti sottovoce per non farsi ascoltare (un po' come noi ora, ma tanto poi io racconto tutto!).

Da questa ispirazione e da tutto quello che ancora voglio sapere sul diventare ed essere vegano decido di cucinare una Vellutata di verdure di stagione con legumi.
"Dai, Luca, aiutami... gli onnivori di casa stanno tornando!"

 

Photo Credits: Matus Laslofi

Giovedì, 13 Novembre 2014 01:00

Si parte dalle basi, si parte sempre dalle basi

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"Si parte dalle basi. Si parte sempre dalle basi", mi sono detta mentre pensavo a cosa potesse ingolosire anche il vegano più difficile.
Già, i vegani. Da qualche mese, infatti, sono entrata – dalla porta secondaria, perché continuo a essere abbastanza onnivora - nel mondo veg grazie (o a causa, fate voi) ad un amico che ha scelto di approdare a questo stile di vita. Tutte le mie preoccupazioni iniziali, però, sono state subito debellate quando mi sono messa ai fornelli: dando sfogo alla fantasia e usando gli ingredienti di stagione, ho potuto sperimentare tante ricette sfiziose e sane, anche a prova dei più convinti vegan-scettici!
Per lui, il mio amico veg che abita a chilometri di distanza, spesso durante l'anno il mio salotto si trasforma e diventa il suo habitat, così che lui diventa magicamente il mio "Vegano sul divano
".
Qualche settimana fa, proprio per il suo arrivo nel week end, stavo pensando che mi serviva la ricetta di una crema
. Una di quelle che vanno bene ovunque: come crema da spalmare, da mangiare distrattamente con qualche biscottino in un pomeriggio uggioso o per farcire i dolci. Già, ora faccio un bel dolce, magari una torta bellissima e insospettabilmente vegana! Così, presa dall'entusiasmo e fiera delle mie grandi idee, ho acceso la radio e mi sono messa ai fornelli.
Mentre Lucio Dalla suonava Futura, io pensavo che fosse proprio la canzone di cui avevo bisogno: "Per mirare al futuro si parte dalle basi
, in questo momento dalla crema... - pensavo tra me e me - Il mio caro vegano sul divano questa volta strabuzzerà gli occhi e  non penserà mai che ho fatto tutto per lui!...Ops, ma sei già qui? Sì, quella è una crema al cioccolato. Sì, è per te. Sì, è totalmente veg. Ok, ma l'hai mangiata cosi? Allora la prossima volta la preparo, la torta!"

Photo credits: Giulia Siena

 

 

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