Intervista col mancino

Intervista col mancino (6)

Giovedì, 19 Marzo 2015 01:00

Il riso vince ogni difficolta'!

Scritto da

Come mangiare a pranzo fuori essendo celiaci, intolleranti al lattosio e vegetariani?

Semplice: portandosi il pranzo da casa!

La celiachia - o intolleranza al glutine - esclude ogni tipo di panificato, e non digerire il lattosio depenna un'altra buona fetta di alimenti dall'elenco di quelli possibili. La maggior parte dei bar non offre alternative adatte: ogni insalata, dalla più semplice alla più elaborata, comprende almeno uno di questi alimenti, che nei casi più originali divengono la base della pietanza presentata.

Un esempio? Insalata di pomodori e piselli a base di crostini e mozzarella, un alimento talmente completo da fornire anche assistenza ospedaliera immediata a chi ne avesse bisogno.

I locali attenti alle intolleranze esistono, ma sono ancora in fase di espansione.

Per esigenze di qualità devono tenere prezzi leggermente maggiori della media e, almeno a Torino, nella zona universitaria e centrale se ne trovano davvero pochi. 

Tra la ricerca del luogo adatto e la consumazione delle sfiziose alternative del menù, quindi, la pausa pranzo si trasforma in una corsa contro il tempo, in cui la digestione è dimenticata per tornare velocemente agli impegni giornalieri. A questo punto, è intelligente ricavare un quarto d'ora, la sera, per prepararsi le cibarie del giorno dopo.

Mangiare tra le mura universitarie o del luogo di lavoro non è rilassante quanto uscire, ma lo svago può essere facilmente recuperato approfittando del resto della pausa dopo il pasto. In tal modo, si può ricavare anche qualche minuto in più per le chiacchiere: la scusa per conoscere un nuovo collega e stringere amicizia potrebbe proprio essere quella ricetta preparata brevemente la sera prima

Oltre ad evitare lunghi pellegrinaggi affamati, preparare il pranzo da casa è notevolmente vantaggioso anche per riutilizzare i resti della cena casalinga. Infatti, quasi sempre le dosi di risotto cucinato sono super abbondanti e, dopo aver preparato l'insalata, matematicamente rimangono tre o quattro pomodorini, qualche oliva, un po' di mais, 1/4 di testa d'insalata, 1 fetta di tofu o di formaggio che, dopo aver occupato pazientemente il frigo per un po', finiscono nell'organico, inutilizzati e dimenticati.

Questi resti, troppo scarsi per una famiglia intera, diventano ideali per sperimentare nuove ricette
e preparare un pranzo pronto all'uso. Partendo dal riso e dalle olive nere, infatti, il palato assaggia con piacere una pietanza decisamente più gustosa rispetto al triste sandwich alternativo.

Ecco quindi un'alternativa gustosa e semplice per consumare un buon pranzetto fuori casa, evitando anche di impazzire ai fornelli.

Gli ingredienti sono semplici e facilmente ricavabili dalla dispensa casalinga:

riso venere (o la varietà che più gradite) pomodorini ciliegia
olive nere snocciolate
tofu al naturale
mais
salsa di soya tamari (senza glutine). 

Lavate e scolate quattro manciate di riso sotto l'acqua corrente, in modo da togliere l'amido in eccesso. Intanto, in una pentola abbastanza capiente, versate ½ litro d'acqua salata e, una volta portata a bollore, buttate il riso. 

Fatelo poi cuocere per circa 10/15 minuti mescolando di tanto in tanto, in modo da non creare grumi. Durante la cottura, tagliate le olive nere snocciolate a rondelle. Fate lo stesso con i pomodorini ciliegia e il tofu al naturale (abbiate cura di togliere l'acqua al momento dell'apertura), secondo la quantità che più vi aggrada.

Assaggiate il riso e, una volta cotto "al dente", spegnete il fuoco e scolatelo bene. In una ciotola abbastanza grande, aggiungete tutti gli ingredienti precedentemente affettati, compreso il mais, e amalgamate tutto, condendo con olio e salsa tamari q.b.

Non resta che ricordare di portare con sè una forchetta o un cucchiaio!  

Photo credits: Giulia Gasparro

 

 

Mercoledì, 18 Febbraio 2015 01:00

L'INASPETTATA BONTA' DI CIO' CHE SI SCARTA

Scritto da

Quando vado a trovare il mio verduriere preferito (succede due, anche tre volte alla settimana) arrivo sempre a casa con enormi borse di stoffa piene di ortaggi di stagione. Non riesco a resistere e ne compro sempre grandi quantità, perché nutro una vera passione per le verdure. La cosa che però mi ha spesso lasciata perplessa è la considerevole quantità di scarti che si genera durante il processo di pulizia della vedura.

Ci hanno erroneamente insegnato che alcune parti dei vegetali non sono buone, addirittura non commestibili. Io, invece, ho cominciato a sperimentare ricette proprio con gli "scarti": a volte basta semplicemente cambiare il metodo di cottura o di preparazione...e possiamo davvero portare in tavola piatti che sorprendono per la loro bontà!

Queste due "ricette-non ricette" (la vellutata di finocchi e i semi di zucca tostati) hanno, secondo me, il potere di cambiare la nostra prospettiva nei confronti di alcune verdure.

I protagonisti, questa volta, sono finocchi e zucca. Soprattutti i primi che, quando vengono consumati crudi, si riducono drasticamente perchè la loro parte più esterna è, come dire, un po' duretta! E se non siamo abilissimi con il coltello, anche se li affettiamo davvero sottili, quella sorta di scorza esterna proprio non ci va bene!. Aspettiamo però a farla finire nel secchio dell'umido!

Mercoledì, 21 Gennaio 2015 01:00

FOODSCAPES E IL RIUTILIZZO DEGLI SCARTI ALIMENTARI

Scritto da

Nonostante non godano di ottima reputazione le carote sono una delle verdure preferite dalla mia bambina più piccola. Le mangia non solo crude - magari sgranocchiate con tranquillità sul divano - ma anche semplicemente bollite, condite con olio e un pizzichino di sale. Preparate così riesce a farne bis e a volte anche il tris...se non è preferenza questa!
Proprio gli scarti della carote entrano come protagonisti in un un progetto di  Whomade
in collaborazione con Michela Milani denominato Foodscapes. Si tratta di ciotole realizzate con scarti alimentari: avanzi di carote, ma anche buccia di arachidi, e come legante amido di patata. Hanno la forma del seme, figura elegante ma insieme rappresentativa del percorso che dall'origine della pianta porta al consumo in tavola e oltre. Lo smaltimento è semplice ed ecologico: si sciolgono in acqua, che a sua volta potrà essere riutilizzata come concime. Proprio per questo è necessario usare un'unica accortezza: i cibi da offrire con il Foodscapes devono essere secchi...anche se si potrebbe provare a usare una bella foglia d'insalata perfettamente asciutta per cibi magari non cremosi, ma leggermente più umidi.

Che piatto preparare con le carote, che sia anche asciutto? Biscottini, naturalmente! Ne ho preferita una versione salata, perfetta per la merenda e per dare nuova vita e, per chi non è come mia figlia, nuovo gusto a uno degli alimenti sempre presenti in cucina,ma che poi viene spesso bistrattato e...avanzato!

Photo credits
Tuija Aalto
W
homade

Mercoledì, 26 Novembre 2014 01:00

La pasta madre e' preziosa: usiamola tutta!

Scritto da

La pasta madre è preziosa! Chi è entrato nel "tunnel degli impastatori" ne sa qualcosa. Anche se i suoi ingredienti sono davvero pochissimi ed essenziali: acqua, farina buona, al massimo un pizzico di olio di oliva.

La pasta madre richiede una cura costante che in realtà non porta via molto tempo e una volta che si sono imparati i pochi, semplici gesti da eseguire è davvero bello vederla crescere e maturare e preparare pane, pizze, focacce e brioche con questo tesoro bianco. 

Purtroppo, per eseguire il "rinfresco" (che va fatto ogni 5 o 6 giorni) una parte di pasta madre viene "scartata" se non si panifica il giorno stesso...ma noi che non amiamo gli sprechi, cosa facciamo? Con l'eccesso di impasto possiamo produrre delle fragranti frittelle, simili ai pancakes, che consumeremo - per esempio - a colazione con la marmellata oppure a cena al posto del pane. O ancora, farcite come un tramezzino!

Insomma, a seconda di ciò che aggiungiamo per aromatizzarle al momento di cucinarle, possiamo mangiarle in mille modi diversi. E non sprecheremo nemmeno un grammo della nostra preziosa pasta madre!

(Sara Merlino)

Mercoledì, 19 Novembre 2014 01:00

Il Piatto Sostenibile

Scritto da

La rubrica "Il piatto sostenibile" nasce dalla passione per la cucina buona, sana e "green". Nasce dalla volontà di mettere un freno allo spreco alimentare e da una sfida: dimostrare che spesso si butta via, senza saperlo, la parte migliore del cibo.

Sembra impossibile, vero? Come non considerare il fatto che, per esempio, molte delle vitamine e dei principi nutritivi degli alimenti si trovano nella buccia? Oppure che ridurre la cottura di alcuni cibi giova al nostro organismo e all'ambiente? O ancora, che si può sfornare una torta squisita anche per chi soffre di intolleranze alimentari?

Insomma, le nostre abitudini in cucina possono davvero fare la differenza.

Per portare in tavola non il solito piatto, ma un prezioso, creativo e fantasioso "piatto sostenibile".

Mercoledì, 17 Dicembre 2014 01:00

La pizza che non t'aspetti!

Scritto da

Ore 19.15. I negozi alimentari sono chiusi, e in zona non ci sono ristoranti o gastronomie. Arrivare a casa vuol dire trovare un fidanzato affamato e smarrito, che, con aria da cucciolo dolcissimo e bisognoso di attenzioni, ti guarda chiedendo "Stasera cosa mangiamo?"

Messaggio in codice: "Ho fame, ma non ho finito il lavoro in tempo per fare la spesa. In frigo non ho niente che possa aiutarci. Ti prego, inventa qualcosa!"

Il frigorifero sembra un villaggio del Far West dopo un combattimento tra bande rivali: pochi superstiti, la maggior parte acciaccati. Scappa un sospiro di sollievo: ad ogni modo, qualcuno c'è. Si dia inizio all'appello!

Acciughe aperte da qualche giorno, talmente sotto sale da poter salare ogni pietanza. Meglio, quello proprio non c'era. Mezzo pacchetto di rucola da finire, prima che si ambientino nuove forme di vita aliene. Un barattolo di carciofini sotto molto olio. Perfetto! Non c'era nemmeno quello! Pomodori ciliegini che combattono strenuamente contro il marcio, dimostrando la verità del film "Epic". Del formaggio di soya e del philadelphia senza lattosio chiusi e integri. Sono i vincitori della sparatoria di poco prima! Infine, rintanate in un angolo, spaventate dal frastuono dei colpi di pistola e terrorizzate... Due basi per la pizza senza glutine e senza lattosio, premiate dalla prudenza, che ora si guardano intorno come gufi nella notte stellata! 

E mentre il cuore esulta cantando "Meraviglioso" dei Negramaro, le mani poeticamente cullano gli ingredienti fino al tavolo e accendono il forno, pronte al tripudio culinario che verrà fuori dagli avanzi della furia del West! 

Il fidanzato osserva la scena con una lacrimuccia di commozione: si mangerà anche stasera! 

Con gesto maestoso, si spalma parte del philadelphia sulla prima base e della crema di soya sulla seconda, dando il via alle nozze tanto attese. I pomodorini, testimoni affettati, abbracciano e accompagnano gli sposi spalmati, mentre i carciofini si preparano a unirli grazie all'olio, con la promessa di non farsi mai scoraggiare dal gusto forte delle suocere acciughe, difficili da digerire eppure tanto amate. Senza, mancherebbe quel sapore che fa di quest' unione una pizza quasi perfetta! 

Infine, con chi ballerebbero i pomodorini senza le foglie di rucola, damigelle delle splendide spose e ultime del corteo? Ecco, tutto è pronto per essere infornato. Mezz'ora a 180° gradi...

La cerimonia è conclusa! Si dia inizio alla festa nella pancia del ricevimento

Non resta che augurare a tutti...Buon appetito!   

Photo credits: Gio