Capoverso mancino

Capoverso mancino (18)

Giovedì, 07 Novembre 2013 01:00

STUPEFACENTE CANAPA!

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Sapete che i semi di canapa contengono aminoacidi e acidi grassi essenziali? I semi decorticati possono essere utilizzati tal quali (per esempio in aggiunta alle insalate); ma dai semi di questa pianta si possono ottenere farina, olio, margarine, hamburger e formaggi vegetali, ricchi di proprietà che contribuiscono al nostro benessere.

In particolare l'olio, ottenuto dalla spremitura a freddo, contiene acidi grassi omega 3 e omega 6 nella proporzione ottimale, migliore rispetto a tutti gli altri oli vegetali; buone quantità di antiossidanti come vitamina E. È quindi utilissimo per chi soffre di colesterolo alto, per rinforzare il sistema immunitario e per regolarizzare i cicli ormonali.

Dai semi, poi, si ottiene anche una farina, naturalmente priva di glutine, ma molto ricca di fibre e minerali come ferro, calcio e potassio, che può essere utilizzata in aggiunta alle farine tradizionali per preparare pasta, pane e prodotti da forno. 

Si ottengono prodotti adatti anche a chi soffre di diabete, per chi vuole perdere peso senza rinunciare alla pasta, per gli sportivi, grazie all'apporto di proteine e minerali. Insomma, un alimento…stupefacente!
Per chi vuole saperne di più, anche sulla coltivazione, suggerisco il sito www.assocanapa.it

Photo credits: Fluffymuppet, Edward The Bonobo e Marc Fuyà

Giovedì, 24 Ottobre 2013 02:00

Il kamut: cereale antico?

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Avete mai notato quella piccola "R" sulla denominazione Kamut? Ebbene, sta ad indicare un marchio della Kamut International ltd, una multi nazionale americana che ha acquisito il monopolio per la coltivazione e la vendita della varietà di frumento Khorasan.

Dietro il grano Kamut è stata costruita una leggenda che narra del ritrovamento di questa varietà antica nelle tombe dei faraoni egizi e da qui deriva il fascino e il successo commerciale dei prodotti preparati con il grano Kamut. Forse pochi sanno, però, che la stessa varietà Khorasan o Saragolla è coltivata anche in Basilicata e in Abruzzo: perché non preferire questi prodotti praticamente a km 0 piuttosto che i costosissimi derivati del Kamut? Si tratta sempre di varietà antiche, rustiche e particolarmente adattate all'ambiente, di cui si sta cercando di recuperare traccia così come anche per la varietà Senatore Cappelli, altro grano duro di origine nostrana.

Ma perché tanto interesse nel recupero di queste varietà di grano da tempo dimenticate? I grani antichi hanno un vantaggio: quello di avere un glutine più digeribile e più tollerato rispetto alle altre varietà comuni di grano duro, che sono state nel tempo sottoposte a modificazioni genetiche attraverso incroci e irraggiamento per aumentarne la produttività. Infatti, la maggior parte della pasta e della farina che viene venduta oggi deriva dal grano Creso, una varietà ottenuta proprio per irraggiamento di ceppi più antichi. Dal punto di vista della composizione nutrizionale i grani antichi sono più ricchi di proteine, sali minerali tra cui selenio, magnesio e zinco e vitamine del gruppo B.

 

Photo credits: Lauren Tucker e Mumumìo
 

Martedì, 15 Ottobre 2013 02:00

L INGANNO DEL CIBO SPAZZATURA

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Vi siete mai chiesti perché se mangiate le patatine fritte ne volete ancora, se mangiate il dolce dopo pranzo poi diventa un'abitudine, se utilizzate molto sale poi vorrete aggiungerne ancora?
Bene, molti studi hanno provato che i cibi grassi, zuccherati e ricchi di sale
(ingredienti caratteristici del cosiddetto junk food, cibo spazzatura) creano dipendenza  e assuefazione, proprio come fossero droghe, perché vanno ad agire sui centri di controllo del piacere. Questo meccanismo alla lunga, porta ad obesità, sovrappeso e patologie cardiovascolari. Inoltre, altre ricerche hanno associato l'eccessivo consumo di junk food ad aggressività e irritabilità, specie nei bambini.


Secondo Michael Moss, giornalista del New York Times, le industrie alimentari sfrutterebbero questo meccanismo per indurre il consumatore all'acquisto dei loro prodotti
. L'inchiesta si basa su 300 interviste ad addetti ai lavori delle industrie alimentari, del marketing e scienziati e questa è la sua conclusione:  i grandi colossi dell'industria alimentare fanno in modo da mettere in commercio prodotti con percentuali di zuccheri, grassi e sale tale da innescare proprio quel meccanismo di dipendenza e assuefazione nel consumatore.
Com'è la situazione in Italia?
C'è chi sostiene che nel nostro paese il problema non sia così grave, essendo ancora radicata la cultura della cucina casalinga. Le stesse industrie alimentari nostrane sostengono di aver ridotto le sostanze incriminate nelle ricette, e hanno ideato e messo in commercio linee di prodotti "senza…" oppure " a ridotto apporto di…". Ma siamo davvero convinti che le industrie alimentari tengano così tanto alla nostra salute?

Sta di fatto che anche in Italia obesità e sovrappeso sono in aumento, specie tra gli adolescenti e quello che è certo è che meno alimenti industriali consumiamo e meglio è per la nostra salute e per l'ambiente.

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Fonti:
Michael Moss "Salt, sugar, fat, how the food giants hooked us"
Eur J Clin Nutr. 2009 Apr;63(4):491-8. Epub 2007 Dec 5. 'Junk food' diet and childhood behavioural problems: results from the ALSPAC cohort. Wiles NJ, Northstone K, Emmett P, Lewis G.

Photo credits:
TheCulinaryGeek via photopin cc s2art via photopin cc; Nomadic Lass via photopin cc

Sabato, 20 Luglio 2013 02:00

La pizza: perche' e' cosi' indigesta?

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Vi siete mai chiesti perché spesso, dopo aver mangiato la pizza, ci si può sentire gonfi e appesantiti? La pizza, alimento della tradizione della cucina italiana, in effetti, se non preparato secondo i giusti criteri può dare disturbi digestivi. Vediamo da cosa può dipendere.

 1-    Il lievito: andrebbe utilizzato il lievito madre e non il lievito di birra, ed è inoltre necessario far lievitare l'impasto per tempi prolungati.

2-    Le farine: spesso si utilizzano farine troppo raffinate e troppo ricche di glutine. Il consiglio, quando la prepariamo in casa, è quello di scegliere farine semi-integrali di grano tenero e unirle a semola di grano duro o a farine di altri cereali. Si otterrà un impasto più rustico ma molto saporito, saziante e meno indigesto.

 3-    La materia grassa: spesso al posto dell'olio extra-vergine di oliva nel'impasto vengono aggiunti strutto oppure oli vegetali più economici ma di bassa qualità.

 4-    La mozzarella: a volte non si tratta di vera mozzarella ma di formaggio a pasta filata di tipo industriale di scarsa qualità.

Se avete quindi difficoltà a digerire la pizza, informatevi e scegliete pizzerie che utilizzino prodotti di qualità e tecniche di preparazione corrette.
 

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