Vite a distanza

Ho una vita a distanza.
Vivo lontana da tutto. Quasi tutto. Lontana dalla terra che mi ha vista nascere
, da quella che mi ha vista crescere, e da tutte quelle in cui ho incontrato pezzi di me; ovvero gli amici.
Vivo, però, in un lembo di terra in cui ho coltivato l'amore
. Quando vivi a distanza impari a gestire i silenzi, a dosare le parole, a non risparmiare gli abbracci, a evitare (ma quasi mai mi riesce) il disaccordo o il rancore, la rabbia e la delusione. A distanza impari a scrivere parole per mandarle lontano e non ti vergogni a dire che il telefono, spesso, è una salvezza.
"Mamma, devi aiutarmi - lo dico e sono io la prima a non crederci. Perché chiedo a mia madre una cosa del genere? - dammi un'idea, ti prego, devo cucinare i ceci
ma non so come fare... mi serve una ricetta gustosa e abbastanza primaverile!" "E lo chiedi a me? - dice giustamente lei, dall'altro capo di quel telefono che cerca di colmare i 645 km che ci dividono. - Che hai in frigo? - continua – fai una cosa semplice".
"Certo, ma', se volevo una cosa complessa chiedevo a papà – ci scherzo su ma è la verità... - dai, ho dei ceci
abbandonati nell'acqua da questa mattina e i carciofi in frigo. Che dici?" "Dico che questa cosa di chiedere a me solo i piatti semplici mi piace, anche se la tua ironia non fa ridere... comunque prova a fare una zuppa. Ma per chi devi cucinare?"
"Stasera arriva Luca, avevo organizzato una cena con altri amici ma oggi è una giornataccia, sono stanca e devo sbrigarmi".
"Tutta colpa di aprile, non preoccuparti; aprile mette lentezza
".
"Allora ho fatto bene a "riesumare" i ceci della dispensa; poi, quest'idea di una zuppa, ovvero una vellutata fresca che dia il benvenuto a questo nuovo mese,
mi piace. Grazie mà, non lo sai ma mi hai aiutata!" "Lo so!"

Chiudo la chiamata. Metto via il telefono, il mezzo di comunicazione che – alle volte – resetta le terre percorse e attraversate. Cerco le note di Joep Beving con "Solipsism – Midwayer" e lego i capelli. Guardo i legumi nell'acqua a riposare; saranno i protagonisti della Vellutata fresca di ceci con curcuma e carciofi.
Sistemo i fiori freschi, apparecchio con cura e torno ai fornelli. Penso che, parlando con mia madre, non ho neanche specificato che la pietanza che avrei dovuto preparare sarebbe dovuta essere vegan
; è stato scontato. Penso, allora, che molte volte la differenza, anche solo gastronomica, è in quello che pensiamo, che vediamo o che ascoltiamo.
Alle volte la normalità non esiste. La diversità è un piatto semplice e spontaneo.

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Autori

Giulia Siena
redattore

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Pugliese di San Giovanni Rotondo - dove ogni tanto fuggo per attingere energia dalla terra e dai colori - mi trasferisco a Roma e dopo... [continua a leggere]