Expo: un'occasione per osservare il futuro

Sono gli ultimi giorni: non perdete l'occasione di visitare Expo Milano 2015! E, se davvero volete fare una visita intelligente, cercate di guardare l'Expo con gli occhi di vuole costruire un futuro migliore per la Terra e per i popoli. Personalmente, mi sono fatta un'idea che vede un mondo fatto di grandi contrapposizioni, che in Expo emergono bene.
La mia visita è partita da Padiglione Zero
, uno spazio che permette di capire l'importanza dell'ecosistema, dell'ambiente e della salvaguardia delle risorse come l'acqua. Ho poi fatto subito tappa in Italia...e ne sono rimasta entusiasta! Tra cucine regionali e menu a km "zero" (o quasi), per mangiare all'Italiana Expo offre milioni di opportunità. Del Padiglione Italia, mi sono piaciute particolarmente la prima sala e la storia di queste start up italiane che, indirettamente, raccontano alcune delle nostre eccellenze  più celebri.
Un salto in Germania
, dove respiri l'odore dei crauti e sorsi di moderna tecnologia creati da strutture artificiose (devo ammettere che non mi è piaciuto molto...). Una tappa per degustare le tapas e la Cava, la versione dello spumante italiano, in Spagna. Il padiglione racconta di prodotti e cucine, grandi chef e territorio. Non male!
Uscita dall'enfasi iberica sono stata a fare la spesa nel supermercato del futuro; il Future Food District 
consente di realizzare un viaggio eccezionale nel futuro. E così, indichi (senza toccarlo), un sedano o un pacco di biscotti...e nel video sopra i bancali appaiono tutte le relative informazioni: provenienza, azienda, territorio...e valori nutrizionali! 
Considerando la mia grande passione per l'America Latina
, mi sono "ancorata" alla Colombia: una full immersion di allegria e, per concludere la visita, un buon caffè colombiano appena tostato. Ma è soprattutto del Brasile che voglio raccontare: la metafora della rete che si trova all entrata del Padiglione vuole mettere in luce  i concetti di flessibilità, fluidità e decentralizzazione, nonchè l'impegno del Brasile nel fornire alla popolazione mondiale un accesso equo a cibo di qualità. Al tempo stesso, il gioco: arrampicarsi, cercando di non cadere.


Equilibristi sul mondo
...e qui, ho riflettuto molto sulle due facce della medaglia. Da una parte, il disboscamento dell'Amazzonia, a vantaggio della produzione di legname e dell'agricoltura intensiva. Dall'altra, il potente polmone verde del mondo, con le sue piante, gli animali, i frutti e i fiori che, grazie soprattutto alle tribù indigene del Mato Grosso, e ad alcuni soggetti attivi nell'impedire il disboscamento, resistono e chiedono aiuto a noi, all'Europa.

Salviamo la terra se salviamo l'Amazzonia: questo è il messaggio che ho raccolto a chiusura della mia vista a Expo. Per molte nazioni, l'Amazzonia costituisce un "Eldorado", il cui "oro" attuale è costuito dalle grandi produzioni alimentari (sulle quali non c'è nulla da obiettare...se fatte nel rispetto dell'ecosistema). Ed è per questo che il Padiglione del Brasile vale una vista: per la sua grande morale, per capire come è cambiato questo Paese, stretto tra la morsa delle multinazionali e una crescita necessaria ma prudente e veicolata; anzi, "vincolante", per chi è lì. Una questione che scotta - quella della conservazione dell'enorme patrimonio ambientale - anche per il Governo.
Il Padiglione del Brasile è anche un'opportunità unica di conoscenza, 
sulle varietà di ortaggi, piante e fiori - provenienti direttamente dal Brasile - esposti nella "Green Gallery" e sulle diverse etnie che compongono la cultura brasiliana.
Qual è il prezzo da pagare per sfamare il Pianeta? Distruggere l'Amazzonia? Certo che no. La strada da percorrere - dicono le tante voci, anche dello stesso Governo del Brasile - è quella della consapevolezza: il Brasile deve essere produttore di cibo di qualità, in grado di soddisfare la domanda mondiale attraverso un utilizzo consapevole e sostenibile della tecnologia.
Una riflessione assolutamente in linea con il tema principale di Expo Milano 2015: "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita".
Per noi, Expo è un opportunità di conoscere  questa terra, ma anche tante altre. Terre che senza noi rischiano di soccombere al business del cibo. Sfamare il mondo senza distruggerlo, forse questo, doveva essere il tema di Expo 2015.


Foto di copetina: Fabio Maglio

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Autori

Annalisa Raduano
redattore

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Food Writer,  per passione (ma anche per lavoro), indago con vivace curiosità l'universo enogastronomico, ho scritto e scrivo per diverse realtà di settore e non. Sono un... [continua a leggere]

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