La città è una fornace. Luglio, per chi lavora ed è costretto a stare lontano dal mare, è una vera e propria Odissea; se a questo aggiungi che sei nel bel mezzo della Pianura Padana, l'estate è davvero un dramma.
"Lo so, sono ancora le dieci del mattino, ma io ti faccio la solita domanda: cosa mangiamo a pranzo?". "Con questo caldo il pranzo è l'ultimo dei miei problemi – mi risponde Luca intento a sfogliare il libretto della Madama Butterfly di Puccini – ora vorrei trovarmi, come lo scorso anno, sulle spiagge della tua Puglia".
"Ah, non tocchiamo questo tasto dolente – rispondo già esausta da questa mattinata di caldo e umidità – essere costretti a passare buona parte dell'estate qui, lontano dalla bellezza del mare e dal fresco dei monti, è deprimente. Per fortuna tu, mio amico Vegano sul divano, sei corso in mio soccorso, nonostante i chilometri che ci dividono. Ti ricordi, invece, il "cazzeggio" tra i Trulli, le visite a Castel del Monte e le serate di poesia sul mio Gargano?"
"Già, una terra che mi ha conquistato – mi risponde Luca, distogliendo lo sguardo dal libro – se non fosse per la curiosità morbosa o la perplessità dimostrata da tutte le persone incontrate in quel viaggio circa il mio essere vegan, sarebbe stato tutto perfetto!"
"La curiosità ci sta – dico decisa – ormai sarai abituato. Ti scoccia la curiosità della gente riguardo alla tua scelta alimentare?" "Scoccia no... direi più che mi sorprende, ogni volta, in ogni viaggio: cosa c'è di così strano nel decidere di seguire uno stile di vita e uno stile alimentare che elimina dalla propria dieta quotidiana tutti gli alimenti di origine animale? Per me niente – mi risponde metodico Luca – è una scelta normale, così come tante altre".
"E come glielo spieghi questo alla gente?"
"Così – mi fa osservare – con parole semplici e soprattutto, molto più semplice, se voglio che qualcuno capisca davvero cos'è la mia scelta e cosa comporta, lo invito a cena e gli dimostro che non c'è nulla di strano in una tavola imbandita con prodotti vegghy style".
"Allora dai, dai, dai. Invitami a cena, così per ribadire il concetto – dico ridendo – stasera, anche se sei mio ospite, cucini tu; io, però, preparo il pranzo. Ci stai? Ci stai? Ci stai?".
"Sì, ci sto" - risponde quasi disperato. Ma ormai sarà abituato anche lui ad aver un'amica come me.
"Per pranzo vorrei qualcosa di fresco e alcolico"... dico tra me e me. "Alcolico? Sei pazza?"
"Va bene – rispondo quasi rassegnata a non essere capita - Facciamo che il mojito di cui avrei voglia diventi un primo piatto: Riso Thaibonnet con limone, menta, basilico e pepe al lime!" "Sono già curioso di assaggiare".
Così, già decisi su quello che sarà il nostro pranzo, io e Luca pensiamo di uscire – nonostante il caldo – alla ricerca di idee e oggetti vintage, mentre "Un bel dì vedremo" tratto dalla Madama Butterfly e interpretato da Maria Callas risuona per i borghi della città.
E la città ritrova il suo fascino.
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