L'agricoltura biodinamica, oltre che una metodologia di produzione, è una felice scelta che si adegua ai nostri tempi. Nata da Rudolph Steiner, tanto da essere chiamata "steineriana", fonda i suoi principi sul compostaggio e le fasi lunari.
La scelta del compostaggio ha molto in comune con l'omeopatia; essa rispetta le leggi della natura che trasforma (attraverso macerazioni controllate) le molecole di partenza in humus, sostanza nutritiva per il terreno. E' a base di letame, frammisto ad ortica, camomilla, achillea o tarassaco.
Nell'agricoltura tutte le attività di semina e di raccolta sono organizzate sul moto degli astri e sul calendario lunare, che conferisce a frutti e ortaggi una carica e un'energia naturale, legate ai movimenti dell'universo. Forse è per questo che un agricoltore biodinamico è tra i primi ad avvertire le piccole variazioni che avvengono nella sua azienda, su cui ne identifica gli elementi in equilibrio e sa dove e come intervenire.
L'equilibrio fra gli organismi viventi è l'altro principio universale che la biodinamica segue. I cambiamenti climatici variano infatti la fisiologia delle piante, oltre a intervenire sull'ambiente: aumentano la temperatura terrestre, accrescono i valori di CO2 atmosferica, alterano i regimi pluviali.
Diversamente, l'agricoltura biodinamica è rispettosa dell'ambiente e delle biodiversità. Non importa se il bruco bucherella le nostre mele: rispettiamo il suo ruolo perché Madre Terra ci ricambia e restituisce sempre le buone azioni.
Photo credits: Antonio Picascia