LO STUDENTE DI GEOLOGIA E LE DISGUSTOSE PATATE ARROSTO

Era biondo, fichissimo e studiava geologia. Aveva un'eleganza innata, un portamento sicuro e una favolosa "due cavalli" gialla. Mi piaceva da morire. Volevo disperatamente fare colpo, volevo coccolarlo, volevo assolutamente che si innamorasse di me.

Commisi un errore: lo invitai a pranzo.

Per la prima volta cucinare era importante: non era pura sopravvivenza, era una questione vitale. Ero vicina al panico e mi maledivo per aver fatto quell'invito.
Mia nonna mi lasciò campo libero. Qualcosa si era già inceppato nella sua testa e con i fornelli non aveva più un buon rapporto: metteva sul fornello pentola, acqua, sale e pasta, tutto insieme, e accendeva il fuoco. Nemmeno a parlarne, dunque, di chiederle di cucinare qualcosa.

Per questo avevo cominciato a cucinare io, ma non avevo ancora diciotto anni, facevo la signorina smorfiosa, ed ero poco più che digiuna di pentole e padelle.

Ho rimosso dalla memoria quel pranzo. Non so cosa portai in tavola quel giorno, ma ricordo perfettamente di aver servito le patate arrosto più schifose che siano mai state cucinate a memoria d'uomo!
Quando il biondo fichissimo studente di geologia e io ci siamo incontrati di nuovo, trent'anni dopo, avevo già aperto due ristoranti, in cui cucinavo personalmente, e avevo finalmente imparato a fare le patate arrosto a regola d'arte: tutte perfettamente dorate, crosticina croccante fuori, cremose dentro, profumate di salvia...

Troppo tardi, purtroppo!

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La ricetta mancina delle patate al forno e le illustrazioni sono di Alessandra Bosi per la rubrica "Ricette e Ricordi".

 

 

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Autori

Antonella Michelotti
foodblogger

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Sono fatta di esperienza e buonsenso, voglia di vivere e tenacia, il buon cibo è la mia professione. Ho cucinato non solo per persone... [continua a leggere]